Silvia Vendramel – Neve. Sole. Ti seguo tempo

Informazioni Evento

Luogo
MAGRA - MUSEO D'ARTE CONTEMPORANEA DI GRANARA
Località Granara , Valmozzola, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

visibile 24 ore su 24

Vernissage
01/01/2016

no

Artisti
Silvia Vendramel
Curatori
Alessandra Andrini, Luca Bertolo, Chiara Camoni
Generi
arte contemporanea, personale

Neve. Sole. Ti seguo tempo è un’opera che pur nella sua presenza fisica si dichiara essenzialmente azione e sparizione.

Comunicato stampa

“L’idea è di stampare l'immagine di un fiore e farla scomparire poco a poco prima dell’arrivo della primavera.
La stampa su garza di cotone, verrà appesa all’interno della cappelletta e sfrangiandola poco a poco, come si faceva per rifinire la biancheria domestica, andrà perdendo la sua consistenza, per lasciare posto ai fiori che sbocceranno con l’arrivo della nuova stagione.
L’immagine è quella di un fiore di Calendula polarizzato da Emma Kunz (1892-1963), ricercatrice, naturopata, guaritrice, artista svizzera, che fin da giovane disegna guidata dal pendolino e che negli ultimi anni di vita decide di dare direttamente prova della sua energia, polarizzando un fiore e facendo nascere dei boccioli attorno alla corolla.”

Silvia Vendramel descrive così il suo intervento per il progetto Letargo: Neve. Sole. Ti seguo tempo è un'opera che pur nella sua presenza fisica si dichiara essenzialmente azione e sparizione. Con il trascorrere del tempo infatti, grazie all'intervento dei passanti, l'immagine stampata su tessuto lentamente andrà dissolvendosi.

All'interno della Cappella l'azione stessa si rivolge in prima persona al pubblico:
“Come sapete questo è un museo e io sono un’azione, sono fatta di voi e del vostro contributo, anche l’immagine qui impressa è stata un’azione, è stata agita da Emma che con la forza del suo desiderio, ha fatto germogliare un fiore di Calendula come di solito non accade.
Neve. Sole. Ti seguo tempo è il titolo di un rito invernale, lento.
La mia richiesta è di scomparire prima che arrivi primavera, perché io sono Letargo.
Siedi sullo sgabello e sfila delicatamente qualche filo orizzontale partendo dal basso e procedendo così, filo dopo filo verso l’alto, fino a che non ti sarai stancato.
Quando ripassi, rifallo e ricordati che io sono un’azione e attraverso di te vivo scomparendo.”