Silvio Pasotti – TuttoPasotti

Informazioni Evento

Luogo
CORTINA ARTE
Via Mac Mahon 14/7, Milano, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

Orario mostra 10.00-12.30 / 16.30-19.30, chiuso domenica e lunedì mattina.

Vernissage
09/05/2017

ore 18,30

Editori
SKIRA
Artisti
Silvio Pasotti
Generi
fotografia, personale

In occasione dell’uscita della monografia edita di Skira TuttoPasotti sarà presentato il volume e verranno esposte una serie di opere realizzate a quattro mani da Silvio Pasotti e Debora Barnaba. Sono fotografie di Debora Barnaba di formato 70×100 in bianco e nero montate su alluminio; una copia di ciascuna foto, affiancata all’originale, riporta gli interventi pittorici di Silvio Pasotti. TuttoPasotti, Skira, edizione limitata con litografia originale dell’artista, tiratura 100 copie.

Comunicato stampa

Silvio Pasotti (Bergamo 1933) si forma ai corsi di Achille Funi all'Accademia Carrara di Bergamo. Dal 1949 entra a far parte dell'Istituto Italiano d'Arti Grafiche dove sperimenta nel campo della litografia. Tra 1953 e 1957 lavora in Spagna e in Francia. Vive tra Parigi, Venezia e Milano. Prima personale alla Galleria della Torre di Bergamo nel 1955. Nel 1957 espone alla Arthur Gefies Gallery di Londra, nel 1958 da Schettini a Milano e alla Galerie Rindermarkti di Monaco di Baviera. In ambito Pop art attorno al 1960 esegue il ciclo di dipinti delle "Automobili" e delle "Lavatrici". Del 1964 è una personale alla Galleria del Cavallino di Venezia. Collabora con architetti nella realizzazione di opere pubbliche: del 1964 sono le ambientazioni plastiche di grandi decorazioni a moduli seriali nelle scuole di San Donato Milanese e nel Palazzo dei Convegni di Sirmione. Nello stesso 1964 è tra gli artisti presenti nell'operazione "13 Festoman" alla Galleria Trivulzio di Milano e Parigi con Adami, Alechinsky, Arroyo, Errò, Lam Lebel, Matta, Pardi, Recalcati, Romagnoni, Rotella, Volpini. Nel 1967 partecipa alla rassegna milanese alla Galleria d'arte moderna "L'uomo e lo spazio". La sua iconologia dell'oggetto quotidiano si ammanta di valenze ironiche. Del 1973 sono pannelli murali in alluminio per il Comune di Segrate e un grande mosaico per la scuola di Pieve Emanuele. Attorno al 1970 giunge a una pittura ancora memore della lezione del Pop art inglese ma in cui Il disegno semplificato e la forte riduzione cromatica amplificano l'ambiguità dell'immagine rilevando le contraddizioni della pittura in generale e della pittura figurativa in particolare, per la quale l'artista elude la produzione di belle immagini risiedendo in ogni modo l'essenziale nel messaggio visivo stesso. Nel 1970 espone alla Galleria Borgogna di Milano presentato da R.Gassiot Talabot; nel 1971 alla Galleria Alfieri di Venezia. Agli inizi del decennio si situano il ciclo "Matrimonio all'italiana" e dipinti come "L'appartamento" in cui è ancora l'ironia a supportare la trasgressione dei canoni compositivi. Perciò l'artista è considerato all'interno del clima surrealista e come tale invitato tra i rari italiani nel 1973 alla rassegna ideata da José Pierre alla Pinacoteca di Bari "Dans la lumière du surréalisme". Al 1975 datano "Omaggio a Newton" e "Mon amour", opere eseguite durante un lungo soggiorno parigino in cui Pasotti espone alla Galérie Daniel Gervais (1975, vi ritornerà nel 1979). Nel 1976, rientrato a Milano, vi dipinge una serie di ritratti di famiglie lombarde, presentati in personale nel 1977 alla Galleria Schubert e nel 1978 alla Galleria Borgogna. Si accentua nella sua pittura lo stile di superficie che propone campiture piatte allo scopo di evidenziare l'artificio dell'immagine. Compie un cicli di dipinti dedicati al mito dell'auto Ferrari. Presentato da O.Calabrese espone nel 1982 "Grand Tour" alla Galleria Borgogna, "Candyde" alla Galleria Schubert nel 1983 e "Dalle Alpi alle Piramidi" nel 1987, anno delle personali alla Galérie Platanes di Ginevra e alla Galleria del Naviglio di Milano. Nuove personali nel 1990 al Naviglio e alla Borgogna nel 1992, anno in cui espone il ciclo "Italian People's" al Teatro Sociale di Bergamo. Pasotti vive tra Milano e Parigi. Bibliografia: R.L.Lippard, Pop Art, Milano 1987; G.Rancati: Silvio Pasotti. La Ferrari, Milano 1990; S.Zenoni, Pasotti, Italian People's, Milano 1992.

Nata a Milano nel 1985, Debora Barnaba è artista e fotografa. Dopo gli studi artistici in disegno e pittura si accosta da autodidatta al medium fotografico che, dal 2006, diventa la sua principale forma espressiva.
Ha collaborato con nomi prestigiosi quali Maurizio Montagna, Roger Weiss, Giovanni Gastel e Oliviero Toscani, con cui, nel 2009, realizza un progetto riguardante la città di Firenze, successivamente pubblicato nel catalogo "Santo Spirito". Nel 2010 la rivista Il Fotografo, importante testata di settore, le dedica la cover story. Nel 2011 esce la sua prima monografia "Visioni del vuoto: Varese" (Arterigere Edizioni, 2011), un catalogo comprendente i testi critici di Riccardo Crespi, Riccardo Manzotti e Sandro Iovine, che documenta in modo originale ed inedito la Città Giardino. Dal 2012 estende la sua sperimentazione anche nel video e collabora con il pittore Silvio Pasotti per alcuni nuovi progetti sul corpo. Sin dall'inizio della sua carriera partecipa a diverse mostre collettive.
Lavora come fotografa di moda e pubblica con riviste in tutto il mondo, tra cui L'Officiel, Cosmopolitan, OOB.