Silvio Santini – My Secret
Galleria Vicolo Arancio presenta la mostra personale di scultura dal titolo My Secret di Silvio Santini a cura di Filippo Rolla.
Comunicato stampa
Galleria Vicolo Arancio presenta la mostra personale di scultura dal titolo My Secret di Silvio Santini a cura di Filippo Rolla, venerdì 9 settembre ore 19.00.
Saranno presentate dal curatore Filippo Rolla sei sculture realizzate da Silvio Santini, in marmo bianco Carrara e Statuario, che rimarranno in mostra fino al 30 di Settembre presso la Galleria Vicolo Arancio di Carrara, sita nel cuore del centro storico a due passi dal Duomo nel Vicolo dell’arancio 3/a.
Come scrive il curatore della mostra Filippo Rolla, il segreto di Silvio Santini è scolpire il tempo tra i cristalli del marmo e così poco alla volta nascono e prendono forma le sculture Amore senza fine, una dedica all’Amore incondizionato che ogni volta assume sembianze diverse per conciliarsi con sé e la sua parte mancante e la recente Rachi mon amour un omaggio a Mnemosine, nel mondo greco Dea della memoria ed attinente al concetto di verità intesa come una “non-dimenticanza”, figlia di Urano (il cielo) e di Gea (la terra) e madre delle nove muse ispiratrici rappresentanti l'ideale dell’Arte intesa e vissuta come verità e paideia (educazione).
Inoltre si potrà ammirare il cuore del cerchio un’opera che rappresenta un cuore elegante che batte forte con quel fascino statuario per attrarre a sé persone incuriosite, un cuore che noi tutti abbiamo e che con coinvolgimento orientiamo sempre in ciò che facciamo con amore e passione.
Così come da quel sentire il mondo che percepiamo nascono le sculture come Triangolo equilatero e Cinque angoli e, per questo, si può ben dire che Santini scolpisce “dalla geometria alla poesia”.
Una poesia scultorea che emana un equilibrio emozionale e che oscilla accuratamente dentro e fuori di noi per far si che la riflessione ci porti a quella consapevolezza del voler fare le cose di cui abbiamo necessità e desiderio senza pretendere “nulla di troppo”.
Un richiamo a conoscere e riconoscere i propri limiti, la propria fragilità e finitudine su quella linea del tempo che dobbiamo tracciare e percorrere per la realizzazione di noi stessi e che Santini ha scolpito per sé.