Simon d’Exéa – Concrete
Il fotografo mette a fuoco i dettagli architettonici – le linee essenziali nel gioco di vuoti/pieni, rincorrersi di luce e ombra – delle architetture moderne e contemporanee di grandi maestri (da Luigi Moretti a Zaha Hadid, Frank Lloyd Wright, Pier luigi Nervi, Renzo Piano), come pure di architetti meno noti, prevalentemente a Roma, ma anche Parigi e New York.
Comunicato stampa
La Galleria Doozo inaugura il ciclo espositivo 2013 con la mostra CONCRETE. fotografie di Simon d’Exéa, una selezione di quattordici opere che l’autore “colleziona” dal 2007.
Il fotografo mette a fuoco i dettagli architettonici - le linee essenziali nel gioco di vuoti/pieni, rincorrersi di luce e ombra - delle architetture moderne e contemporanee di grandi maestri (da Luigi Moretti a Zaha Hadid, Frank Lloyd Wright, Pier luigi Nervi, Renzo Piano), come pure di architetti meno noti, prevalentemente a Roma, ma anche Parigi e New York.
“Per isolare i dettagli mi ci devo perdere”, afferma d’Exéa con la convinzione che il tempo è un elemento prezioso nell’entrare in sintonia con lo spazio.
L’intento non è quello di descrivere, quanto piuttosto di estrapolare “momenti inediti e freschi”, talvolta giocati sulla casualità e sull’immediatezza, all’interno di un percorso conosciuto.
L’uso del bianco e nero è una scelta consapevole che permette maggiore libertà interpretativa, insieme all’affiorare di un substrato emotivo sia nello sguardo del fotografo che dell’osservatore.
Simon d’Exéa usa il digitale con lo stesso approccio di curiosità con cui per anni ha fatto le sue sperimentazioni al buio, nella camera oscura. All’immagazzinamento di dati (la macchina fotografica digitale è un taccuino per lui) segue una pausa deliberata che libera la mente, prima di tornare ad osservare con distacco quelle immagini e trovare collegamenti imprevisti e perfino imprevedibili.
Simon d’Exéa (Parigi 1983, vive e lavora a Roma) frequenta il Master in Fotografia presso la Scuola Romana di Fotografia (2002-2005), lavorando contestualmente come assistente di posa. Dal 2005 al 2010 è assistente del fotografo Claudio Abate e dal 2010 dell’artista Ileana Florescu. Fotografo ufficiale del festival Enzimi (2004) e dell’evento Urban Contest (2010), ha collaborato con varie testate tra cui la rivista giapponese Spur Magazine e quella francese L’officiel. Ha partecipato alle collettive Chiudere un occhio (2009) allo Studio Abate, Roma e Stati d’Animo – Nostalgia/Furore (2010) presso il Circus, Roma.
Concrete alla Galleria Doozo Art è la sua prima mostra personale.