Simona Uberto – Incontri
Il lavoro di Simona Uberto (Savona, 1965) ruota attorno alla figura umana. Muovendo dal reale, attraverso scatti fotografici che isolano singoli istanti della quotidianità, giunge alla raffigurazione dell’umanità, intesa come genere.
Comunicato stampa
Ho ricavato da semplici silhouette più informazioni fisiognomiche che da tutti gli altri ritratti
Johann Kaspar Lavater (Zurigo 1741 – 1801)
Il lavoro di Simona Uberto (Savona, 1965) ruota attorno alla figura umana. Muovendo dal reale, attraverso scatti fotografici che isolano singoli istanti della quotidianità, giunge alla raffigurazione dell’umanità, intesa come genere. Le sue opere raffigurano gente ordinaria, passanti intenti alle proprie attività nella semplicità del reale, come una passeggiata in compagnia oppure in bicicletta, dove ciò che resta è esclusivamente la sagoma.
Elemento centrale dell’opera di Uberto è dunque l’assenza. La figura umana viene svuotata della propria identità; ciò che resta è il perimetro di uomini e donne in cui lo spettatore può identificarsi. I suoi soggetti sono infatti persone di ogni giorno, estrapolate dal contesto originale. Attraverso la perdita dell’esteriorità, raggiunta con un processo di smaterializzazione, lo spettatore assimila il proprio essere a quello dei personaggi, condividendone, i drammi e le gioie di ogni giorno.
Con le sue opere Uberto rappresenta così il genere umano. Spesso nelle sue composizioni le sagome si sovrappongono e si incrociano creando un effetto caotico ma laconico, indice del caos calmo dell’esistenza umana.
Biografia
Simona Uberto è nata a Savona il 12 luglio 1965, oggi vive e lavora a Milano. Si è diplomata in Pittura nell’ottobre del 1990 presso l’Accademia di Belle Arti di Milano. Espone in mostre collettive presentando sculture, installazioni e lavori con l’uso della fotografia già dal 1989. Dopo gli studi ha iniziato subito a collaborare nello studio dell’artista Giuseppe Maraniello.
Nel 1995 inizia a realizzare opere negli spazi pubblici, e installa un’opera permanente nel giardino dell’ex ospedale psichiatrico Paolo Pini di Milano, in occasione della mostra “Giardino aperto” a cura di C. Palvarini. Artista aperta alle diverse esperienze, nel 1997 progetta e realizza un tavolino d’artista, presentato dalla ditta Cidue alla Fiera del Design a Colonia. Nel 1998 su invito del comune di Spotorno, installa una scultura pubblica permanente, nella piazzetta Taastrup. Nello stesso anno, selezionata per il Concorso Nazionale “Arti visive 2”, espone a Palazzo Ducale a Genova. Nel 1999 è eselzionata ed espone per il Concorso Nazionale “Torino incontra l’arte 1999” a Palazzo delle Esposizioni, Torino. Nel 2002 è selezionata ed espone per il prestigioso premio “Accademia di San Luca” a Roma un’istallazione nella Rampa del Borromini all’Accademia Nazionale di San Luca. Nel 2004 partecipata alla XXIV Biennale di scultura di Gubbio, a cura di Giorgio Bonomi. Nel 2010 realizza con la Casa Editrice Colophonarte di Belluno, un libro d’Artista, “Ombre senza voce, senza ali”, con la poetessa Serena Dal Borgo. Nel 2012 realizza un altro libro d’Artista con la Casa Editrice “Quaderni di Orfeo”.
Dal 2012 è titolare della cattedra di Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Milano.