Simone Bergantini / Jacopo Mazzonelli
La rassegna, che presenta i lavori degli autori Simone Bergantini e Jacopo Mazzonelli, è il frutto della collaborazione tra la Fondazione Fabbri e Unindustria Treviso, che ha messo a disposizione la sua prestigiosa sede nel cuore di Treviso.
Comunicato stampa
SIMONE BERGANTINI / JACOPO MAZZONELLI
In mostra a Treviso i vincitori del Premio Francesco Fabbri
Comunicato stampa
Il 15 dicembre a Palazzo Giacomelli a Treviso aprirà la mostra dedicata ai due vincitori della Prima edizione del Premio Francesco Fabbri per le arti contemporanee. La rassegna, che presenta i lavori degli autori Simone Bergantini e Jacopo Mazzonelli, è il frutto della collaborazione tra la Fondazione Fabbri e Unindustria Treviso, che ha messo a disposizione la sua prestigiosa sede nel cuore di Treviso.
Simone Bergantini ha vinto la sezione “Fotografia contemporanea” del Premio con il lavoro “Uncapture – 001” del 2012, a cui si collega idealmente il nucleo di opere esposte a Treviso. Il percorso parte dai primi lavori in bianco e nero del 2008 della serie “Black Boxes” (con cui ha vinto i prestigiosi riconoscimenti FOAM Talent calling e il Premio TERNA) passando per il ciclo “Where will you be when your soul is back” sviluppato negli Stati Uniti nel 2010.
La mostra è un’ipotesi di lettura della ricerca dell’artista attraverso 11 fotografie di piccole dimensioni, che presentano volti nascosti, corpi abrasi, dettagli oggettuali evanescenti e richiami vegetali. Il fruitore si trova immerso in un crescendo di immagini che conducono al grande trittico “NO HORIZON ON HORIZON”; un’opera dal grande impatto che mette in scena un paesaggio dai contorni indefiniti e ci invita a “perderci” in esso. Un ciclo di lavori in cui il “buio” non dà riferimenti; tempo e luogo perdono il loro valore assoluto per costruire un percorso in cui ritrovare se stessi e nel contempo sentirsi inafferrabili.
Jacopo Mazzonelli ha vinto la sezione “Arte emergente” con l’installazione “If” del 2011. Per Palazzo Giacomelli ha concepito un percorso di lavori che già dai titoli si caratterizzano per una presenza forte dei ragionamenti sul concetto tempo e il suo svolgersi. In questo senso, Mazzonelli agisce per alterare - manipolando la forma e la materia - questo incedere costante e inarrestabile.
Il suo è un agire misurato, metronomico, quasi “musicale”: è il caso delle “Envelopes” (2012), sculture per costruire le quali l’artista piega fogli di piombo come fossero carta. Così facendo, attraverso questa materia, rende la lentezza persa della comunicazione di un mondo in cui tutto si muove in preda a delle eccessive frenesie. O come nella grande scultura “From beginning to” (2011), dove dalla base di una bilancia pesa-persone si sviluppa naturalmente un albero di polvere. Se generalmente il presupposto della percezione è la tridimensionalità, l’artista lavora invece nel segno di un’opera che sia in grado di essere esplorata e compresa solo dopo un’osservazione strutturata e complessa. E’ il caso di “Philosophy the day after tomorrow” (2012); una superficie caratterizzata dall’inchiostro nero si rivela giocando sulle diverse percezioni dell’ombra e della luce quando muta la distanza di osservazione. E’ un percorso tra lavori concettuali, a tratti misteriosi, ma di certo affascinanti e da scoprire.
Il giorno 15 dicembre alle 17.30, al vernissage della mostra dei Vincitori del Premio verrà anche presentato il catalogo della Prima edizione del Premio Francesco Fabbri, edito da Europrint edizioni, contenente le sessanta opere finaliste.
A partire dalle ore 18.30 sarà proposto il concerto “Canto di Natale” eseguito dal gruppo vocale de l'Ape Musicale promosso da TRA Treviso Ricerca Arte. Grazie all’ensemble vocale, composto da professionisti e giovani talenti, si propongono viaggi evocativi tra le Carols anglosassoni, i Weinachtlieder dell’area tedesca, i canti della tradizione popolare e le raffinate chansons francesi, senza trascurare i “classici” della più recente cultura popular.
La mostra rimarrà visitabile al pubblico fino al 13 gennaio, dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 14.00 alle19.00 (chiuso durante il periodo delle festività).
Con la realizzazione del Premio, la Fondazione Francesco Fabbri continua il suo impegno nella valorizzazione dei linguaggi del contemporaneo per promuovere i processi di carattere innovativo, intercettando il pensiero e le creazioni che rappresentano le eccellenze del presente. I lavori esposti nella mostra collettiva, fino al 23 dicembre visitabili a Villa Brandolini di Pieve di Soligo (Tv), e quelli premiati, in mostra a Palazzo Giacomelli, rappresentano uno spaccato sulle migliori tendenze internazionali del panorama visivo odierno.
Note biografiche vincitori
Simone Bergantini nasce a Velletri (Roma) nel 1977. Nel 2004, dopo la laurea in storia dell'arte presso l’Università La Sapienza di Roma, si trasferisce a Milano dove lavora come assistente per fotografi di moda e pubblicità. In quegli anni inizia la sua ricerca personale sul linguaggio delle immagini.
Nel 2009, con la serie "Black Boxes", vince due importanti premi: il "Talent calling" della rivista FOAM del FOAM Museum di Amsterdam e il Premio TERNA. Nel 2010 è artista in residenza presso l'ISCP di New York.
Le sue opere sono state esposte in gallerie private e spazi pubblici in Europa, Cina, Canada e Stati Uniti.
Attualmente vive e lavora a Torino.
Jacopo Mazzonelli nasce a Trento nel 1983. Si diploma in pianoforte e in musica contemporanea presso l’Accademia Internazionale TEMA di Milano. Parallelamente agli studi musicali comincia a realizzare sculture e installazioni attraverso le quali indaga spesso l’elemento sonoro (musica e rumore, ritmo e silenzio) pur non includendolo necessariamente come evento uditivo nell’opera.
Ha tenuto mostre personali in Italia e all’estero (Federico Bianchi Contemporary Art, Milano; Paolo Maria Deanesi Gallery, Rovereto; Fondazione Galleria Civica di Trento; Palazzo Incontri, Roma; CIAC di Genazzano; Festival TINA B., Praga; DOCVA, Milano; MART, Rovereto; L‘Ozio, Amsterdam; Galleria Studio 44, Genova; Neon>Campobase, Bologna). Le sue opere sono incluse in importanti collezioni, tra cui AGI Collection, Verona; Caldic Collection, Rotterdam; Unicredit Art Collection, MART, Rovereto; VAF, Stiftung Collection, MART, Rovereto. Attualmente vive e lavora a Trento.