Simone Boscolo – Entropia
Boscolo prova a giocare con il suo cosmo e ad attribuirvi nomi e pur accennate storie, ma è un gioco che puo’ solo alleviare per un attimo la spietatezza del destino che egli attribuisce a noi e alla vita.
Comunicato stampa
Entropia
Le opere di Simone Boscolo hanno un buon equilibrio estetico, compositivo e strutturale, ma non
sono certo queste le loro qualità più importanti; accostandoci a esse con acume intellettuale ma
anche lasciandoci andare alla sagacia del nostro subconscio ne possiamo scoprire molte altre.
A un primo sguardo distinguiamo delle figure umane su uno sfondo piuttosto uniforme ma,
soffermandoci un po’ di più, potremmo arrivare ad affermare che le figure sono immerse
nell’indefinito dal quale, oltre a esse, emergono alcuni segni grafici, spesso lettere che compongono
frammenti di parole e spezzoni di frasi. L’indefinito è poi interrotto qua e là da discontinuità che
parrebbero chiazze di luce, o forse semplicemente squarci.
Tecnicamente si tratta di stampe ritoccate con vari interventi manuali di cancellazione e con
aggiunte per quel che riguarda lettere e altri simboli. Le figure sono ricavate da scatti fotografici
risalenti alla prima metà del ‘900, ma non è così importante dar loro una collocazione temporale e
geografica. Si tratta di umani che esemplificano l’essere umano e allo stesso modo non è importante
riuscire a leggere qualche frase o anche solo comporre qualche parola con le lettere; possiamo
invece leggervi l’esemplificazione della cultura e tutto ciò squarcia l’indefinito infinito con qualche
bagliore. Boscolo prova a giocare con il suo cosmo e ad attribuirvi nomi e pur accennate storie, ma
è un gioco che puo’ solo alleviare per un attimo la spietatezza del destino che egli attribuisce a noi e
alla vita. Così tutta la nostra vita puo’ solo venire riempita di giochi, i quali alla fine altro non sono
se non inganni che tendiamo a noi stessi, e poiché il nostro stesso vivere ci fa vieppiù disincantati
come singoli e come specie, il livello di questi tranelli deve contestualmente perfezionarsi per
mantenerne l’efficacia.
Simone Boscolo è nato a Milano nel 1976, e vive attualmente in un centro della provincia milanese.
Ha frequentato l’Istituto Europeo di Design a Milano specializzandosi in
illustrazione nel 2001. A partire dal 2005 ha esposto in numerose mostre personali e collettive tra le
quali in ordine sparso, ricordiamo Galleria Mirò, Mondatori Multicenter di via Marghera, Libreria
Rizzoli di Galleria Vittorio Emanuele, Archivi del ‘900, Galleria Zamenhof, Atelier Chagall e Casa
d’arte San Lorenzo a Milano, e poi in gallerie e strutture istituzionali di Torino, Varazze (SV),
Lacchiarella (MI), San Miniato (PI).
L’organizzazione della mostra è di ‘Action art’ e di Alessandro Rizzo.
Action Art è una realtà sorta nel settembre 2009, che si propone l’obiettivo di sostenere giovani
artisti emergenti, alla ricerca di visibilità sul mercato, ma privi della rappresentanza di una galleria
o di un curatore. L’iniziativa nasce da una serie di appassionati del settore ed è guidata da Fabrizio
Gilardi, operatore culturale e artista egli stesso.
Alessandro Rizzo collabora a diversi periodici cartacei e telematici quali Tam Tam, L’attualità,
cinemaindipendente.it, culturagay.it, I segreti di pulcinella; è direttore responsabile della rivista
ondine Le voci dell’agorà.