Simone Monsi – Spero che questo trasloco sia l’ultimo
Spero che questo trasloco sia l’ultimo, prima mostra personale di Simone Monsi in Italia.
Comunicato stampa
Placentia Arte è lieta di presentare Spero che questo trasloco sia l’ultimo, prima mostra personale di Simone Monsi in Italia.
Ennesimo trasloco, tutte le scatole già in macchina. Non sento più le mani, le falangi intorpidite. Manca solo una scatola, mi alzo e vado a prenderla. La scatola delle foto profilo, già usata in tanti traslochi, è tutta sgualcita e forse stavolta l’ho riempita troppo. Tre passi e il fondo si rompe, una valanga di selfie mi si rovescia sui piedi. Sono pesanti, i piedi stanchi, non riesco a muovermi. I simulacri prendono vita, escono dall’interfaccia in cui erano stati intrappolati. L’invasione ha inizio.
Per difenderci non rimane che impugnare la prima cosa che ci capita fra le mani, ma in casa sono rimasti solo moci. Facciamo del mocio la nostra bandiera! Ma la mocio-bandiera non ha simboli né colori, è sbiadita, perché abbiamo svenduto il sorriso e le sfumature delle emozioni per una manciata di followers e dirottato l’umorismo su battute generiche sognando di fare il pieno di likes.
Gli ultrasmile dilagano, i loro sorrisi mi abbagliano. Messo all’angolo, tento la fuga ma mi ritrovo in bagno. Profumato e luccicante. Sono a terra, indietreggio, le ombre rotonde avanzano e si riflettono sulle piastrelle lucide. Con la punta delle dita tocco qualcosa sul pavimento dietro di me, è un fon per capelli.
I moci stritolati tra le guance paffute dei simulacri servono a poco ormai. Non rimane che un fon… infiliamo la spina e soffiamoli via! Ma i fon sono stati hackerati dagli ultrasmile! Non soffiano aria, ma diventano megafoni per la loro preghiera metal-gothic! Sono vuoto senz’anima! Non è rimasto niente dentro me, soffiami dentro e fammi diventare reale! Gli ultrasmile reclamano la loro vita! Ma loro non hanno un’anima e vogliono la nostra!