Simone Niquille – Beauty and The Beep
Esplorando le conseguenze della convivenza con la visione artificiale, l’opera Beauty and The Beep di Simone Niquille segue Bertil, una sedia in cerca di un posto a sedere.
Comunicato stampa
Esplorando le conseguenze della convivenza con la visione artificiale, l’opera Beauty and The Beep di Simone Niquille segue Bertil, una sedia in cerca di un posto a sedere. Ispirato agli oggetti casalinghi incantati de La Bella e la Bestia, il film è ambientato in una casa di periferia, invece che un castello, e la bestia è stata sostituita dal suono continuo delle notifiche dei dispositivi smart. Nel film, Bertil naviga in una casa virtuale – una ricostruzione della casa modello creata dall’azienda di robotica Boston Dynamics nel 2016 per presentare il proprio cane robot SpotMini.
Chiedendosi chi comprerebbe un animale domestico meccanico automatizzato da tenere in casa, il film esplora la definizione “datificata” (cioè sotto forma di dati) di casa della Boston Dynamics, o cosa serve per standardizzare uno spazio così personale e intimo affinché la visione artificiale vi funzioni. Bertil – una sedia sintetica ispirata alla prima immagine 3D renderizzata usata da Ikea nel suo catalogo stampato, che ha segnato il passaggio dell’azienda all’uso del rendering – vaga in questa apparentemente semplice casa virtuale, interagendo con i suoi oggetti, alla ricerca di risposte. Navigare nella casa non è compito facile per Bertil, che si imbatte nel rumore della vita quotidiana disseminato per la casa. Inciampa in una banana, non riesce a sedersi, si incastra su un tapis roulant, e cosa ci fa un pony giocattolo sul pavimento? Rivelandoci che l’impossibilità di raccogliere dataset di training nelle case ha portato ad un ampio uso di dati sintetici, Bertil ci ricorda che la casa è un luogo privato e non da registrare.