Simone Piccioni / Giampaolo Addari – Ego/Assolvo
Le opere iperrealiste di Simone Piccioni e di Giampaolo Addari fanno riflettere sui vizi danteschi e sul fatto se possano essere ancora considerati peccaminosi o se questi abbiano lasciato il passo ad altri fenomeni che rappresentano meglio la distorsione della società.
Comunicato stampa
"il vizio e la virtù sono parenti, come il carbone e i diamanti: hanno una base comune nel carbonio; l'intento dei due artisti è proprio quella di risalire alla matrice di partenza da cui si diramano la virtù e il vizio" (Karl Kraus)
Dopo il successo della mostra risultato del lavoro degli artisti della prima TREELINE Artist Residency, l'associazione culturale Il Frantoio presenta il progetto EGO/ASSOLVO nato dalla volontà di due pittori di interpretare i "vizi" moderni e antichi; le opere iperrealiste di Simone Piccioni e di Giampaolo Addari fanno riflettere sui vizi danteschi e sul fatto se possano essere ancora considerati peccaminosi o se questi abbiano lasciato il passo ad altri fenomeni che rappresentano meglio la distorsione della società.
Dal confronto delle opere, lo spettatore si troverà a fare una scelta: immergersi nella visione di Simone Piccioni, meticolosa e satura di simboli, dove la luce sembra fissata in un attimo assoluto che la pittura blocca nel suo corpo liquido prima che si dissolva nell’ oblio; oppure in quella di Giampaolo Addari, dove le opere sottraggono chi le osserva dalla necessità dell’identificazione forzata donando la possibilità di perdersi nella materia che le compone e di ricostruire una visione personale dell'immagine osservata.
L'allestimento dello spazio espositivo è stato concepito in modo che lo spettatore, attraversandolo, si troverà di fronte a delle immagini che vogliono rievocare le tappe che ogni uomo affronta durante la propria vita con il dubbio se queste debbano essere considerate degli ostacoli o delle soluzioni e con la speranza di trovare la propria "assoluzione" al termine di questo percorso
Durante il vernissage sarà presentata la performance ideata e diretta da Luca Gaeta