Simone Piccioni – Una irrequietezza vaporosa
La vena pittorica di Simone Piccioni è ostinatamente applicata alla linea del vedutismo, con cadenze attuali sviluppate nella tentazione nel paesaggismo. Per questa sua seconda mostra personale romana Simone Piccioni ha, infatti, elaborato un percorso tra campagne e città, diverse queste ultime dall’esclusiva ossessione romana, scorazzando liberamente con improvvisazioni su Palermo e Pisa per poi, sempre per il tramite delle campagne più suggestive riapprodare al centro storico romano, ineliminabile nel suo sentimento.
Comunicato stampa
È questa la seconda mostra personale di Simone Piccioni, presso Il Polittico di Roma, dopo la precedente del 2009, intitolata Roma, da qualche parte.
La vena pittorica di Simone Piccioni è ostinatamente applicata alla linea del vedutismo, con cadenze attuali sviluppate nella tentazione nel paesaggismo. Per questa sua seconda mostra personale romana Simone Piccioni ha, infatti, elaborato un percorso tra campagne e città, diverse queste ultime dall’esclusiva ossessione romana, scorazzando liberamente con improvvisazioni su Palermo e Pisa per poi, sempre per il tramite delle campagne più suggestive riapprodare al centro storico romano, ineliminabile nel suo sentimento.
Come scrive nel suo testo in catalogo Paolo Giorgi, nei dipinti di paesaggio di Simone Piccioni «(…) un sole totemico illumina per tagli obliqui, o divampa fino a sgretolare lontananze abbacinate o l’inerpicarsi di una macchia fitta, un luogo di poesia, d’incanto, dove Piccioni si posa e indulge volentieri. Interminati spazi, li dice il poeta, per Piccioni un errare tra itinerari con soste idilliache dove magari indugiare, in una irrequietezza contemplativa nella quale si indovinano magiche presenze interiori, quelle che echeggiano nei sogni lievi e dorati dei Lieder di von Eichendorff ».
La mostra è accompagnata dal centosettantunesimo catalogo delle Edizioni Il Polittico, il numero centoventi della collana «Gli allegri inventori».