Simposio Chiara Camoni

Informazioni Evento

Luogo
HANGAR BICOCCA
Via Chiese 2, Milano, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Il
Vernissage
30/05/2024

ore 18.30

Artisti
Chiara Camoni
Generi
incontro - conferenza

Simposio “Tracce Impermanenti”, parte del Public Program dedicato all’artista Chiara Camoni, in mostra in Pirelli HangarBicocca.

Comunicato stampa

Pirelli HangarBicocca presenta, giovedì 30 maggio alle 18.30, il secondo appuntamento del Public Program dedicato alla mostra di Chiara Camoni.
“Tracce impermanenti. Riflessioni sull’effimero nell’arte e nella quotidianità” è un simposio
 che prende spunto da un elemento fondamentale nel lavoro dell’artista e cioè il valore dei processi di creazione e di condivisione che vanno oltre la realizzazione dell’opera, lasciando dietro di sé tracce immateriali e generando momenti di conoscenza, rivelazioni, epifanie.

Al simposio prendono parte ospiti provenienti da differenti disciplineChiara Camoni, il curatore e ricercatore Aurelio Andrighetto, la docente di estetica Linda Bertelli, la filosofa Sandra Burchi, la curatrice Cecilia Canziani, la critica e curatrice Barbara Casavecchia, il docente di urbanistica Michele Cerruti But, la storica e curatrice di design Domitilla Dardi, lo scrittore Andrea Gentile, l’artista Alessandra Spranzi, la curatrice della mostra Lucia Aspesi e la responsabile del Public Program Giovanna Amadasi.

Partendo da alcune idee centrali nella ricerca di Chiara Camoni quali il “Pensare in presenza” della filosofa Chiara Zamboni, il pensiero dell’attivista e pensatrice Carla Lonzi sulla necessità di riscrivere una storia partendo dai gesti invisibili della domesticità, le riflessioni del sociologo Gian Antonio Gilli sull’importanza della contemplazione spirituale della realtà, l’idea di convivialità come modello sociale in cui sia possibile non separare i momenti della vita da quelli del lavoro e del tempo libero sviluppata dal filosofo Ivan Illich, questo simposio vuole portare all’interno della mostra “Chiamare a Raduno” un’esperienza di condivisione e riflessione tra l’artista, gli ospiti e il pubblico.

Il simposio si terrà in italiano negli spazi espositivi.
La partecipazione all’evento è gratuita. Visto il numero limitato di posti è consigliata la prenotazione.
PRENOTA QUI

I Member di Pirelli HangarBicocca hanno accesso garantito senza prenotazione presentando la propria Membership Card all’ingresso.

 

I RELATORI E LE RELATRICI

Aurelio Andrighetto ha esposto le sue opere e presentato le sue teorie sullo sguardo in occasione di eventi e mostre personali e collettive presso fondazioni, centri di ricerca, gallerie e musei. Cofondatore di Warburghiana, ha contribuito alla realizzazione dei suoi format sperimentali. Curatore di mostre e progetti sullo scambio tra codici e linguaggi nelle culture e sub-culture del contemporaneo, ha pubblicato brevi saggi, narrazioni e articoli in riviste tra le quali: ATP Diary, Doppiozero, Il Verri, Ipso Facto, Nuova Prosa, Riga, Segnature. Insegna presso la Libera Accademia di Belle Arti di Brescia (LABA). È redattore di Doppiozero per il settore Arte.

Linda Bertelli, professoressa associata di Estetica presso la Scuola IMT Alti Studi Lucca, è una studiosa di teoria dell’immagine, con particolare interesse per la fotografia tra Ottocento e Novecento e per i movimenti femministi italiani degli anni Settanta. È stata Visiting Scholar in diverse università nazionali e internazionali, tra cui la City University di New York e l’Università Bocconi di Milano, e ha presentato le sue ricerche in conferenze e seminari in Italia e all’estero. Autrice di due monografie nel campo dell’estetica e della teoria dell’immagine, ha pubblicato saggi sulla teoria e la storia della fotografia nell’Ottocento, sulle opere della pensatrice femminista italiana Carla Lonzi, oltre ad approfondire le teorie estetiche femministe. Attualmente guida un progetto nazionale biennale che esplora il ruolo e il lavoro delle donne nel contesto fotografico tra il 1839 e il 1939.

Sandra Burchi, Filosofa e PhD in Scienze sociali, è Ricercatrice indipendente.  Si occupa di lavoro, precarietà, mobilità, con una particolare attenzione alle teorie e agli studi femministi. Ha fatto ricerca e insegnato presso l’Università di Pisa e ha collaborato con enti e associazioni no profit. Le sue ricerche sono state pubblicate in numerose riviste scientifiche in Italia e all’estero. Fra le pubblicazioni più recenti Measures of distance. Geopolitica dell’intimità (Arabeschi Rivista internazionale di studi su letteratura e visualità n.21, 2023), Luce Irigaray rilegge Hegel (AutAut 395, 2022); Being a nomad in one’s home: The case of Italian women during Covid-19 con Sahizer Samuk (Cambio. Rivista Sulle Trasformazioni Sociali, 11, 2022), Sans corps. Le travail de la connaissance et les effets de dématérialisation de l’expérience (Cahiers du Genre, 2, 2019). Collabora con artiste visive attraverso il confronto, lo scambio, i progetti comuni e l’elaborazione di testi critici. Ha scritto Una poetica senza mondi intermedi in Elena Volpato (a cura di Chiara Camoni. Serpentesse. A+MBookstore, 2023); Non un semplice brodo. Riflessioni a margine di un workshop con Chiara Camoni e Stefania Calegati in Daria Filardo (a cura di Life and Her stories (Autobiografia come Dialogo), Gli ori, 2022); Una settimana e un giorno, testo critico per la mostra di Beatrice Meoni presso la Galleria Traghetto (Roma, 2008).

Cecilia Canziani è una Curatrice indipendente. È docente di Fenomenologia dell’Arte Contemporanea presso l’Accademia di Belle Arti de L’Aquila e collabora con il Master in Art History dell’Università di Roma Tor Vergata. Ha fondato con Ilaria Gianni lo spazio indipendente IUNO a Roma e con Angelika Burtscher, Agnese Canziani e Daniele Lupo il progetto editoriale Les Cerises. Dal 2018 con Chiara Camoni sviluppa il seminario itinerante La giusta misura, di cui ha curato la prima mostra personale Gli immediati dintorni a Nomas Foundation con Ilaria Gianni (Roma, 2014) e la monografia Certain Things (NERO Editions, 2017). Mostre recenti: Roma, a portrait, Palazzo delle Esposizioni (Roma, 2023); Una felice corsa, Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna (Bologna, 2023); Sara Basta. La prima madre, con C. Meli, Fondazione Pastificio Cerere (Roma, 2022); In metamorfosi, Marta Roberti.  Z2O Sara Zanin Gallery (Roma, 2022); Io dico io, Galleria Nazionale di Arte Moderna di Roma, con Lara Conte e Paola Ugolini (Roma, 2021); Anastasia Potemkina, MAXXI Aquila (2021); Autoritratti. Chiara Camoni e Bettina Buck, Murate Art District (Firenze, 2019); Shape, colour, taste, sound and smell. Adelaide Cioni /Guy Mees (p420, Bologna, 2019). I suoi testi compaiono in cataloghi e monografie.

Barbara Casavecchia è scrittrice, curatrice indipendente ed educatrice. Vive a Milano, dove insegna presso l’Accademia di Brera e NABA. Si è laureata in storia dell’arte all’Università di Pavia. È Chief Editor della rivista Mousse. I suoi articoli, saggi e recensioni – spesso incentrati sull’arte contemporanea italiana, le culture visive e i femminismi – sono apparsi, tra gli altri, su Frieze, Art Agenda, Art Review, La Repubblica, Flash Art, Kaleidoscope, Nero, South/documenta 14, Spike, oltre che in libri d’artista e cataloghi. Nel 2018 ha curato la mostra Susan Hiller. Social Facts alle OGR di Torino. Per la stessa istituzione, nel 2018 e nel 2019, ha curato il progetto educativo OGR YOU (Young Adults), che prevedeva una serie di conferenze/performance pubbliche di artisti contemporanei, precedute da workshop a porte chiuse per un gruppo di studenti (18-20 anni). Artist* invitat*: Roberto Fassone, Angelo Plessas, Slavs&Tatars, Ambra Pittoni e Paul-Flavien Enriquez-Sarano, Gernot Wieland, Eva e Franco Mattes, Invernomuto, Adelita Husni-Bey, Francesco Fonassi, Adam Christensen, Massimo Grimaldi, Elisa Giardina Papa, Luca Garino, Sophie Jung, Diego Marcon. Nel 2021-23 ha curato il progetto transdisciplinare The Current III Mediterraneans: ‘Thus waves come in pairs’ per TBA21-Academy, l’omonima mostra presso Ocean Space a Venezia (22 aprile-5 novembre 2023), con nuove commissioni di Simone Fattal e Petrit Halilaj & Álvaro Urbano e il volume Thus Waves Come in Pairs. Thinking with the Mediterraneans (Sternberg Press e TBA21, 2023).

Michele Cerruti But insegna urbanistica al Politecnico di Torino ed è coordinatore Accademico di Accademia Unidee – Fondazione Pistoletto. Nella sua ricerca, che è sempre all’incrocio di discipline diverse, sono tre le principali direzioni: le forme spaziali della produzione contemporanea, il progetto di radical mediation e il post-naturale, i territori mediali come piattaforma della modernità occidentale. È autore del volume Prato. Città e Produzione, Inu 2023, e co-autore del volume Spatial Tensions in Urban Design. Understanding Contemporary Urban Phenomena (Springer, 2021).

Domitilla Dardi è Storica e Curatrice indipendente di design. È co-fondatrice nel 2019 e curatrice della fiera del design d’autore EDIT Napoli, giunta alla sua sesta edizione. Dal 2007 al 2023 è stata curatrice per il design del museo MAXXI di Roma. Docente nei corsi triennali e nei Master allo IED di Roma fin dal 2007, ha insegnato dal 2003 al 2007 presso la Facoltà di Architettura di Ascoli Piceno, oltre a essere stata visiting professor in diverse istituzioni, tra cui l’Universidad de Navarra a Pamplona, l’Accademia Abadir a Catania e il MADE Program di Siracusa. Nel 2016 e 2017 ha curato la sezione Object di Miart, Fiera internazionale di arte contemporanea a Milano. Scrive per diverse riviste di settore, è membro del comitato scientifico e collaboratore di INTERNI, ed è autrice di più di trenta monografie e saggi, tra cui il bestseller Manuale di Storia del Design (Silvana editoriale, 2019); i suoi ultimi libri sono Playgrounding (Corraini, 2022), Herbaria (24Ore Cultura, 2022) e Bestiaria (24Ore Cultura, 2023).

Andrea Gentile ha pubblicato L’impero familiare delle tenebre future (il Saggiatore, 2012), I vivi e i morti (minimum fax, 2018), e Tramontare (minimum fax, 2021), che compongono la Trilogia delle origini. Nel 2020 è uscito Apparizioni (nottetempo), dove si indagano i rapporti tra letteratura, meditazione e digitale.

Alessandra Spranzi Il suo lavoro denota un gusto per i materiali poveri, le situazioni quotidiane, gli oggetti negletti e obsoleti, i lavori manuali e i gesti che li accompagnano. Attraverso questi strumenti e questi soggetti, attraverso appropriazioni e manipolazioni anche minime, l’artista non smette di interrogarsi sul mistero dell’esistenza e sulle forze fondamentali che determinano il nostro destino come quello degli oggetti e degli ambienti che ci circondano. La sua ricerca artistica è legata alla fotografia, all’immagine stampata, al collage, al disegno, al video. Ha partecipato a diverse mostre, sia personali che collettive. Le più recenti alla galleria p420, Bologna, alla Galleria Nazionale d’arte Moderna, Roma, alla galleria Monica De Cardenas, Zuoz, alla Fondazione Bombas Gens, Valencia, alla galleria Arcade, Londra. Dal 1997 ha realizzato numerose pubblicazioni e libri d’artista, fra cui Tecnica senza vocabolario, Uova, posate e altri oggetti, Nello stesso momento, Tornando a casa, La donna barbuta. Ha studiato alla Scuola Politecnica di Design e all’Accademia di Belle Arti di Brera. È docente di Fotografia all’Accademia di Belle Arti di Brera di Milano.