So near the garden but still miles away
So near the garden but still miles away, indaga il concetto di displacement. Letteralmente inteso come spostamento, in linguistica è la capacità del linguaggio umano di comunicare concetti non immediatamente ‘leggibili’. Il titolo della mostra parte dalla riflessione sulla condizione sociale, politica ed economica attuale del nostro paese nella quale scelte e situazioni dalle quali prima si prendevano le distanze perché ritenute inammissibili, rappresentano ora la normalità e l’abitudine.
Comunicato stampa
So near the garden but still miles away, indaga il concetto di displacement. Letteralmente inteso come spostamento, in linguistica è la capacità del linguaggio umano di comunicare concetti non immediatamente 'leggibili'. Stian Ådlandsvik, Keren Benbenisty, Jacqueline Doyen, Sarah Ortmeyer e Giuseppe Pietroniro sono stati invitati a interpretare la nozione di estraniamento come migrazione di segni e di significati. Il titolo della mostra parte dalla riflessione sulla condizione sociale, politica ed economica attuale del nostro paese nella quale scelte e situazioni dalle quali prima si prendevano le distanze perché ritenute inammissibili, rappresentano ora la normalità e l'abitudine.
Il progetto espositivo fa leva sulla nozione di displacement per proporre un approccio critico ma proattivo e caratterizzato da partecipazione, confronto e conflitto, curiosità, osservazione e ironia.
Le opere selezionate comprendono lavori realizzati esclusivamente per la mostra e progetti esistenti semanticamente legati al concept della mostra. Le opere dialogano con la realtà attuale, si aprono alle molteplici nuove interpretazioni del pubblico e diventano leggibili e interpretabili. È nell'assenza di punti di riferimento che i progetti esposti trovano terreno fertile per mostrare e diffondere un approccio fatto di modi nuovi e inaspettati di percepire e concepire il nostro tempo.
Stian Ådlandsvik (Norvegia, 1981) vive e lavora tra Oslo e Berlino. Keren Benbenisty (Israele, 1977) vive e lavora tra Parigi e New York. Jacqueline Doyen (Francia, 1978) vive e lavora tra Berlino e Braunschweig, Germania. Sarah Ortmeyer (Germania, 1980) vive e lavora a Frankfurt am Main. Giuseppe Pietroniro (Canada, 1968) vive e lavora a Roma.