Soltanto un quadro al massimo – Becher / Tirelli
La ventesima edizione vede confrontarsi per la prima volta le opere dei due importanti artisti nell’ambito di una mostra. Per la galleria di Villa Massimo Marco Tirelli ha realizzato la scultura in bronzo Senza Titolo (2013) e di Bernd e Hilla Becher sarà esposto il lavoro Quenching Tower Zecher Emscher-Lippe Datteln, Ruhr II, D 1985 (2004).
Comunicato stampa
Giovedì, 9 maggio 2013, alle ore 19.30, l’Accademia Tedesca Roma Villa Massimo inaugura la ventesima edizione del ciclo espositivo Soltanto un quadro al massimo con Marco Tirelli e Bernd e Hilla Becher.
La ventesima edizione vede confrontarsi per la prima volta le opere dei due importanti artisti nell’ambito di una mostra. Per la galleria di Villa Massimo Marco Tirelli ha realizzato la scultura in bronzo Senza Titolo (2013) e di Bernd e Hilla Becher sarà esposto il lavoro Quenching Tower Zecher Emscher-Lippe Datteln, Ruhr II, D 1985 (2004).
La oramai famosa rassegna espositiva Soltanto un quadro al massimo, curata da Ludovico Pratesi e dal Direttore dell’Accademia Tedesca, Dr. Joachim Blüher, mette a confronto l’opera di un artista tedesco con quella di un artista italiano.
In passato si sono confrontate le opere di artisti quali Enzo Cucchi e Georg Baselitz (2003), Jannis Kounellis e Jörg Immendorff (2004), Emilio Vedova e Markus Lüpertz (2004), Marisa Merz e Rebecca Horn (2005), Domenico Bianchi e Sean Scully (2005), Mario Merz e Wolfgang Laib (2006), Michelangelo Pistoletto e Rosemarie Trockel (2007), Grazia Toderi e Tobias Rehberger (2008), Vanessa Beecroft e Wolfgang Tillmans (2008), Paola Pivi e Jonathan Meese (2009), Mimmo Jodice e Andreas Gursky (2009), Nico Vascellari e Christian Pilz (2010), Giulio Paolini e Candida Höfer (2010), Ettore Spalletti e Imi Knoebel (2010), Rossella Biscotti e Björn Braun (2011), Alfredo Pirri e Gerhard Merz (2011), Vittorio Messina e Thomas Schütte (2011), Gino De Dominicis e Sigmar Polke (2012) e da ultimo Giovanni Anselmo e Lothar Baumgarten (2012).
Biografie:
Marco Tirelli (Roma 1956) vive e lavora a Roma. Comincia a esporre nella seconda metà degli anni settanta, e nel 1982 partecipa con una sala personale alla XL Biennale di Venezia. Seguono numerose mostre in Italia e all’estero e partecipazioni a diverse Biennali, tra cui la XIII Biennale de Paris (1986), la Biennale di Sydney (1990) e quella di San Paolo (1991). Tra le sue principali mostre personali si ricordano: la XLIV Biennale di Venezia e l’American Academy a Roma (1990), l’Institut Mathildenhöhe di Darmstadt (2002), la Galleria d’Arte Moderna a Bologna (2003), il Museo di Palazzo Fortuny a Venezia (2011), il MACRO (2012) e l’Istituto Nazionale per la Grafica a Roma (2013). Fra le sue numerose mostre collettive segnaliamo: la Kunsthalle a Francoforte (1993), il Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci (1995), la Quadriennale di Roma (1986 e 1996), la Galleria Comunale d’Arte Moderna a Bologna (1998), il Palazzo delle Esposizioni a Roma (2001), Villa Medici – Accademia di Francia (2006), il MART di Rovereto (2005 e 2009), il MAXXI a Roma (2010). Nel 2013 partecipa alla LV Biennale di Venezia. Le sue opere si trovano in collezioni di musei internazionali dove ha anche esposto.
Bernd (Siegen 1931 – Rostock 2007) e Hilla Becher (1934 Potsdam) sono una coppia d’artisti conosciuti internazionalmente per le loro fotografie in bianco e nero di strutture di archeologia industriale e architettura funzionalistica. Hanno fatto parte del movimento dell'arte concettuale e sono stati i promotori della Scuola di Düsseldorf. Tra le loro mostre internazionali si ricordano: la Kunsthalle a Düsseldorf (1969), il Museum Folkwang Essen (1985), la XLIV Biennale di Venezia (1990), il Centre George Pompidou a Parigi (2004), il Museum für Fotografie im Hamburger Bahnhof a Berlino (2005), il MOMA di New York (2008) e il Solomon R. Guggenheim Museum a New York (2010). Molti artisti sono stati influenzati dallo stile dei Becher tra cui Andreas Gursky, Thomas Ruff, Thomas Struth e Candida Höfer. La coppia di artisti ha ottenuto numerosi premi tra cui il Leone d'oro alla Biennale di Venezia (1990) e il Hasselblad Award (2004).