Sono un essere umano amo la morte e amo la vita
Trae ispirazione da questa citazione di Egon Schiele il nuovo progetto espositivo di Antonio Massimiani e di Raffaella Simone, Sono un essere umano, amo la morte e amo la vita, che inaugura a Studio7 Arte Contemporanea.
Comunicato stampa
ANTONIO MASSIMIANI e RAFFAELLA SIMONE
‘Sono un essere umano, amo la morte e amo la vita’
Mostra d’arte contemporanea
‘... esisto per me e per coloro ai quali la mia sete inestinguibile di libertà dona tutto, ed esisto anche per tutti perché - anch'io so di amare - amo tutti. Sono il più nobile fra gli spiriti nobili, il più generoso fra i generosi nel restituire. Sono un essere umano, amo la morte e amo la vita.’
Trae ispirazione da questa citazione di Egon Schiele il nuovo progetto espositivo di Antonio Massimiani e di Raffaella Simone, Sono un essere umano, amo la morte e amo la vita, che inaugura a Studio7 Arte Contemporanea, Via Pennina 19, Rieti, sabato 23 marzo 2013, alle ore 17.00, a cura di Barbara Pavan, con le letture a due voci a cura dell’Associazione Colpi di Scena di Rieti.
Nelle opere in mostra, Antonio Massimiani pone l’accento sulla volubilità di questa società consumistica che fagocita ogni sorta di beni e oggetti (ma anche emozioni e sentimenti) per poi liberarsene subito dopo ed inseguire nuovi falsi bisogni e desideri. Gli oggetti che ricerca non sono quelli sconfitti e morti che si trovano nei cassonetti dei rifiuti o nelle discariche bensì quelli che l’artista sente essere liberi, quelli che continuano a ‘vivere’ sul ciglio delle strade e che ‘lottano’ ancora strenuamente contro un destino che non hanno scelto ma che gli uomini hanno loro imposto. Nel rappresentarli Massimiani vuole restituire loro quella dignità che la superficialità degli uomini ha loro negato, una nuova vita, tenendoli lontani, ancora per un attimo, dalla fine designata e dall’oblio, quasi che la fotografia riesca a vincere l’imminente morte anche solo per l’istante di uno scatto dell’otturatore. Privilegio o illusione che solo l’arte fotografica può regalare.
Antonio Massimiani, classe 1954, vive e lavora ad Avezzano. Tra i suoi lavori segnaliamo una ricerca iconografica sulle tematiche siloniane esposta presso il Centro Studi Siloniani di Pescina nella mostra dal titolo Questo il ricordo. Tra le mostre recenti: (2008) Castello Piccolomini, Celano, Approdi, a cura di D.Del Vecchio; Conflitti Glocal, a cura di R.Silicato; Verdelais (Francia) Insieme, dal reale all’immaginario, a cura di E.Di Carlo. (2009) Roma, Galleria Montoro Arte Contemporanea, Isolina e le altre, catalogo; Tagliacozzo, Dal futurismo al contemporaneo, a cura di U.Bellucci e M.Rea, con il patrocinio MiBAC, catalogo. (2010) Pescara, Mediamuseum, La materia nello spazio urbano, a cura di A.Picariello; (2011) Pescara, Palazzina Danelli, Strutture d’arte, a cura di A.Paolelli; (2012) Pescara, Museo d’Arte Moderna e Contemporanea Vittoria Colonna, Pescarart 2012
Eros e Thanatos, pulsione di vita e di morte: nelle opere in mostra Raffaella Simone ha lavorato con rami, foglie, elementi vegetali che sono stati premuti su carte di riso o stralci di tessuto, lasciando una traccia della loro essenza sulle fibre. L’artista ama intrecciare frammenti di carta, lacerti di tessuti e cera trasparente con sovrapposizioni e contaminazioni di pigmenti polverosi, che rimandano al trascorrere del tempo ed alla stratificazione dei ricordi. Nell’indagare la magica attrazione tra gli opposti, amore e morte, luce e ombra, memoria e oblio, misticismo e carnalità, materia e spirito, la Simone ha cucito insieme con fili sottili le fibre di carta e di tessuto, lavorando su supporti di legno duri e grezzi che quasi si fondono con la leggerezza della carta e dei pigmenti in polvere grazie alla cera, magico elemento che lega in un abbraccio amorevole le diverse materie. Se Eros è amore, il desiderio universale, cosmico, che attrae gli elementi e crea la vita e Thanatos è la disgregazione degli elementi, la tendenza alla distruzione e al nulla, nella figura mitologica della sirena l’artista rintraccia entrambe le forze: la seduzione, l’incanto, l’ambivalenza, la “pericolosità” irresistibile dell’ambiguità, che attrae, sconvolge e conduce all’oblìo ed alla morte, attraverso l’amore.
Raffaella Simone è nata a Roma nel 1970. Diplomata in Pittura presso l'Accademia delle Belle Arti di Roma, ha frequentato Les Ateliers des Beaux-Arts de la Ville de Paris. Tra le mostre recenti: (2012) Rieti, Studio7 Arte Contemporanea, Trame di carta, a cura di L.Arnaudo e B.Pavan; Studio7 Arte Contemporanea, The lucky ONE, a cura di F.Santaniello; (2011) Brescia, Galleria EticOAtelier, (S)oggetti contundenti, catalogo; Locarno (Svizzera), 36Mazal Contemporary, Faces; Napoli, Galleria Gamen, Nessuna giustificazione, a cura di M.Pacilio, catalogo; (2009) Ravenna, Isolina e le altre, patrocinio di Regione Emilia Romagna, Provincia e Comune di Ravenna; Rieti, Palazzo Marcotulli, One Planet, a cura di S.Fappanni e B.Pavan, patrocinio di Regione Lazio, Comune, Provincia e CCIAA di Rieti, catalogo; Roma, Complesso dei Dioscuri al Quirinale, Dal Futurismo al Contemporaneo, patrocinio di MiBAC; (2008) Nizza, Palais des Expo, Espace Art, patrocinio di CCIAA Rieti e CCI Nice, catalogo; Berlino, Galerie Artport, Memorabilia, a cura di A.Blankenburg, personale. Vive ad Avezzano.