Sophie-Anne Herin – I luoghi melanconici del dentro

Informazioni Evento

Luogo
PAOLA MELIGA GALLERY
Via Maria Vittoria 46/D 10123 , Torino, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

martedì’ – sabato ore 10.30/12.30 – 15.30/19.30
Lunedì e festivi chiuso

Vernissage
01/10/2013

ore 18,30

Artisti
Sophie-Anne Herin
Generi
fotografia, personale

La Galleria Paola Meliga riprende l’attività espositiva – dopo la pausa estiva – con la mostra I luoghi melanconici del dentro- Disturbi del comportamento alimentare dell’artista Sophie Anne Herin, dimostrando di aver scelto un indirizzo fotografico non scontato sia nella presentazione di artisti storicizzati di importanza internazionale che nella scelta di autori contemporanei.

Comunicato stampa

La Galleria Paola Meliga riprende l’attività espositiva – dopo la pausa estiva - con la mostra I luoghi melanconici del dentro- Disturbi del comportamento alimentare dell'artista Sophie Anne Herin, dimostrando di aver scelto un indirizzo fotografico non scontato sia nella presentazione di artisti storicizzati di importanza internazionale che nella scelta di autori contemporanei.

I luoghi melanconici del dentro è un lavoro sui disturbi alimentari che vede come protagoniste quattro donne, tre affette da anoressia e una da bulimia. Tre di loro hanno ultimato il percorso terapeutico e sono in fase di riabilitazione.

“Credo che i disturbi alimentari" spiega Sophie Anne Herin "siano una patologia complessa, un disturbo spesso causato da un trauma legato alla vita personale di ciascuna ragazza, da controlli esasperati degli appetiti emozionali. Tuttavia l'idea di cercare la perfezione attraverso la magrezza è qualcosa che la nostra società rinforza continuamente e sulla quale dovrebbe interrogarsi.
Questo lavoro non vuole presentarsi come documentaristico, ma come una fotografia che parte dalla realtà per raccontare la mia esperienza con chi soffre di questi disturbi. Io credo che il malato nei disturbi alimentari non lo sta solo nell'appetito, ma piuttosto nel rapporto con l'Altro. Da qui, per me, la necessità di presentare, accanto ad immagini del corpo, immagini che mostrino il senso del vuoto ed immagini estrapolate da associazioni libere effettuate durante gli incontri.
Questo progetto, lungi dal restituire risposte, vuole porsi su un piano di sensazioni, di luoghi intesi come luoghi interiori, per consegnare dunque delle domande, aprire degli interrogativi su una patologia ancora molto discussa”

Bio:

Sophie-Anne Herin inizia il suo percorso artistico a Bologna, dove si laurea al Dams e lavora come attrice in varie compagnie di teatro, partecipando ad alcune produzioni teatrali con il Teatro Navile. Nel 2006 si trasferisce in Francia, a Parigi, dove continua la sua formazione artistica attraverso lo studio della Drama-Terapia di Barbara Dauville e prosegue la ricerca sul corpo presso il centro di danza di Peter Goos.
Nel 2008 si avvicina alla fotografia grazie all'incontro con l'artista Marino Catalano, studio che approfondirà formandosi allo I.E.D di Torino.
Dall’incontro tra Meike Clarelli e la regista Alice Padovani nasce “Perché ti devo amare?”, mostra musicata ospitata nel novembre 2009 allo Spazio le Lune di Modena, all’interno del Festival Periferico. L’anno seguente, nel mese di novembre, complice la medesima kermesse, proporrà “Disperato moderato con brio”, ancora con la Clarelli e Gabriele Dalla Barba, dando vita a una “performance in forma di concerto su pellicola fotografica” presso lo spazio Dead Meat di Modena.
Con “Viaggio Nudo”, da agosto a settembre 2010, espone fotografie su tela abbinate ad alcune tele di Marino Catalano alla Montaigne Gallery di Shanghai, Cina. Nel gennaio 2012 espone a Parigi Trois valdotâins à Paris: historires du passé et du présent” . Nel dicembre 2012 espone presso la Cittadella dei giovani di Aosta Figure invisibili. Il corpo come metafora studio sui disturbi alimentari. A marzo del 2013 espone presso il centro Phos di Chieri due progetti fotografici trattano il tema della mancanza attraverso un viaggio introspettivo, dove il corpo diviene soggetto e metafora dell’assenza

Vive ad Aosta e Torino.