Sostanza d’acqua. I canali della Serenissima

Informazioni Evento

Luogo
FONDAZIONE BEVILACQUA LA MASA - PALAZZETTO TITO
Fondamenta Gherardini 30123 venezia, Venezia, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

da Lunedì a Venerdì 10 > 17
Visite guidate su richiesta: +39 333 2468331

Vernissage
25/05/2018

ore 18 su invito

Curatori
Anna Caterina Bellati
Generi
arte contemporanea, collettiva

Venezia, luogo d’acqua, luce e terra tremula è l’idea che unisce 7 artiste di abilità differenti intorno a un progetto complesso e di largo respiro. I nastri liquidi dei canali sono il palcoscenico sul quale tutte quante si cimentano dicendo il proprio amore per la Serenissima cui tributano il ruolo di musa.

Comunicato stampa

SOSTANZA D’ACQUA
i canali della Serenissima

a cura di / curated by Anna Caterina Bellati

Venerdì 25 maggio ore 18 / Friday 25th May 6pm
Venezia – Palazzetto Tito, Dorsoduro 2826 (ACTV stop Zattere)
Un progetto di / a project by BELLATI EDITORE
Durata dell’esposizione: 28 Maggio > 6 Luglio 2018
ORARI / HOURS
da Lunedì a Venerdì: 10 > 17 / Monday through Friday: 10am > 5pm
Visite guidate su richiesta / Guided tour exhibition
+39 3332468331

Artisti / Artists
Carmela Cipriani
Claudia Corò
Paola Madormo
Peggy Milleville
Luana Segato
Marialuisa Tadei
Elisabetta Zanutto

Venezia, luogo d’acqua, luce e terra tremula è l’idea che unisce 7 artiste di abilità differenti intorno a un progetto complesso e di largo respiro. I nastri liquidi dei canali sono il palcoscenico sul quale tutte quante si cimentano dicendo il proprio amore per la Serenissima cui tributano il ruolo di musa.
La mostra si dipana attraverso metodologie e scelte artistiche che spaziano dalla pittura morbida su tele antiche di Elisabetta Zanutto alla fotografia minuziosa e romantica, stampata su carta cotone, di Carmela Cipriani, passando per le reinvenzioni poetiche dei fondali, fissati su lastra dibond, di Marialuisa Tadei. E ancora la ricerca minimalista di Luana Segato che rincorre le anse del Canal Grande intagliato su tessuti dipinti, dove trame cucite con fili grossi e prepotenti tengono insieme le due rive. E poi l’installazione intelligente e aerea di Paola Madormo che ricostruisce molecole d’acqua con fili metallici e dentro imbriglia pesci e plancton, alghe e minuscoli animali di fondale. Alla ricerca di un’acqua perduta.
Per passare alle figure impalpabili di Claudia Corò che sulla primigenia mappa della città ridisegna e suggerisce vite passate e sogni futuri di pescatori di laguna. Mentre Peggy Milleville, scultrice, manda a spasso lungo le fondamenta le sue sculture ispirate a personaggi che paiono ombre tratte da dipinti di Tintoretto.

Il tema è dunque l’architettura reale e mentale di un luogo che come nessun altro al mondo e attraverso i secoli ha riempito gli occhi e le mani di centinaia di artisti.
Quel controcanto, ancora, arriva diritto sin qui.

Anna Caterina Bellati
Maggio 2018