Sotto i segni dell’arte
La mostra raccoglie la ricerca condotta da ventiquattro artisti, di diversa provenienza e sensibilità, sui segni zodiacali della tradizione astrologica.
Comunicato stampa
Venerdì 11 dicembre 2015, alle ore 19.00, presso la Galleria SPAZIOSEI di Monopoli, sarà inaugurata la collettiva “Sotto i segni dell’arte”, a cura di Mina TARANTINO, con il patrocinio della Città di Monopoli.
La mostra raccoglie la ricerca condotta da ventiquattro artisti, di diversa provenienza e sensibilità, sui segni zodiacali della tradizione astrologica; ventiquattro opere che, attraverso il linguaggio della pittura, della scultura e della fotografia, descrivono il tentativo dell’uomo di prevedere e controllare il proprio destino iscritto all’interno delle dodici costellazioni dello Zodiaco: Natale Addamiano, Antonia Campanella, Miki Carone, Claudio Cusatelli, Mario Di Candia, Guillermina De Gennaro, Giulio De Mitri, Piero Di Terlizzi, Gaetano Fanelli, Orietta Fineo, Lello Gelao, Giulio Giancaspro, Enrico Grasso, Gaetano Grillo, Iginio Iurilli, Maria Martinelli, Franco Menolascina, Magda Milano, Pippo Patruno, Puccio Pucci, Arianna Spizzico, Annamaria Suppa, Beppe Sylos Labini, Franco Tarantino.
Così scrive il critico d’arte Santa FIZZAROTTI SELVAGGI nella presentazione per il catalogo: «…Nel segno è il segreto dell'identità dell'essere umano e nella sua diversificazione: è la differenza che identifica ciascun popolo, ciascun individuo, ciascun Artista, pur nell’enigma di se stesso. Tutto è pensiero, tutto è alchimia: dal Cielo alla Terra e dalla Terra al Cielo nei luoghi infiniti dell’Universo, oltre le stelle, testimoni lontane del nostro esistere come tale. Tutto è immagine che persiste al di là di ogni nostro immaginare, del passato, del presente e del futuro, laddove l’immagine incontra l’ Idea primigenia perdendosi e consustaziandosi nella Divina Eternità. Si tratta di una narrazione misteriosa racchiusa negli scrigni degli spazi siderei. Le più antiche scritture sono definite pittografiche, ma sono sempre e soltanto segno o di-segno, come appunto lo concepiva Federico Zuccari. Le opere degli Artisti sono, spesso, la testimonianza che qualcosa di nuovo è stato trovato: dalle tenebre della notte alla luce del giorno essi risalgono a "riveder le stelle", dopo un percorso fatto di visioni, sogni e desideri. Possiamo forse credere o illuderci che siamo immersi in campi magnetici a noi sconosciuti per cui attribuiamo alle stelle, alle costellazioni il nostro temperamento, il nostro carattere, i nostri incontri… In realtà sono solo le scelte, più o meno consapevoli, che orientano il nostro cammino e cambiano la nostra vita, così come gli Artisti trasformano sensazioni e percezioni in suono, immagine, parola e pensiero…».