Casa Sponge 10
Casa Sponge si appresta a festeggiare la sua decima stagione espositiva, dopo aver vissuto un periodo intenso che ha visto gettare le basi di una realtà consolidatasi negli anni.
Comunicato stampa
Casa Sponge si appresta a festeggiare la sua decima stagione espositiva, dopo aver vissuto un periodo intenso che ha visto gettare le basi di una realtà consolidatasi negli anni. È una casa che nasce come luogo di accoglienza, come rifugio per artisti, critici e curatori transfughi da un sistema in crisi. È uno spazio radicatosi nella realtà in cui è nato, e lungi dall'essere autoreferenziale, è diventato un laboratorio d’idee che ha cercato negli anni, e cerca tuttora, di dare il proprio contributo culturale alla comunità in cui agisce. Il senso di collettività, di condivisione e di appartenenza a un territorio, è ciò che ha portato Casa Sponge ad ospitare decine di artisti di caratura nazionale ed internazionale, a partecipare a rilevanti kermesse in Italia ed all'estero, fino ad arrivare a concepire la rassegna a,m,o - arte Marche oltre che, avviata nel 2016, rappresenta una sorta di sunto dei semi fino a qui piantati, vitali al radicarsi del lavoro futuro.
Con la realizzazione della nuova insegna di Casa Sponge oggi comincia un nuovo cammino. Si tratta di un nuovo logo, un’opera disegnata ed eseguita da Jasmine Pignatelli, formata da una sequenza di punti e linee in ceramica nera, un codice, il Morse, storicamente utilizzato per la trasmissione e l’invio di lettere e numeri. Sponge è diventato segno-segnale d’Arte, un’Antenna che comunica a tutti un invito alla presenza, alla scoperta, all’interazione e alla condivisione, scrive la Pignatelli.
Il decimo anno rappresenta quindi il punto di svolta, il giro di boa, il momento in cui si fanno i conti con il passato e si progetta l'avvenire, sempre con lo stesso spirito, con le radici piantate sul territorio e uno sguardo nomade proteso verso il mondo. La storia è il racconto, è la raccolta di testimonianze di chi, su questa linea tesa da zero e a dieci dal suo primo tracciato, ha deciso di incrociare questo percorso, la casa e chi la frequenta, di chi ha scelto di conoscerla e lavorarci, implementando reti.
Questo è lo spirito di Sponge, un sogno che a,m,o. 10 anni di arte contemporanea nelle Marche, che è anche il titolo che accompagna il volume edito nei Quaderni del Consiglio Regionale delle Marche, il cui significato è sinossi di un racconto tanto del passato quanto seme del futuro.
Il libro, con prefazione di Cristiana Colli, due introduzioni di Giovanni Gaggia e Davide Quadrio, rispettivamente Direttore artistico e Presidente onorario di Casa Sponge, e testi di Milena Becci, Filippo Berta, Max Bottino, Francesco Castellani, Tiziana Cera Rosco, Paola Clerico, Antonio Mastrovincenzo (Presidente del Consiglio Regionale delle Marche), Massimo Mattioli, Cristina Nuñez, Maria Letizia Paiato, Sandro Pascucci, Jasmine Pignatelli, Roberto Ratti, Serena Ribaudo, Mona Lisa Tina, Saverio Verini e Stefano Verri, racconta dieci anni di stagioni espositive attraverso la penna di chi a Casa Sponge ha transitato, di chi ci è rimasto o di chi vi ha semplicemente vissuto una giornata “diversa dalle altre”. All’interno anche il racconto di a,m,o arte Marche oltre, kermesse – 1° edizione luglio 2016 – tra Pergola, Cagli, Pesaro, Fano e Senigallia, e una ricca galleria fotografica con le immagini più significative di dieci anni di attività di Casa Sponge.
Ma il decimo anno significa anche consapevolezza, significa espandersi sul territorio, aprire e far aprire altre porte, celebrare un anniversario con chi ha condiviso il percorso. Così nasce Sponge 2, con la collaborazione di Roberto Coda Zabetta che ha messo a disposizione la propria casa-studio di Loretello di Arcevia (AN) presso l’ex sede del Consorzio. Sponge 2 inaugura il 23 settembre 2017 alle ore 19. Cristina Núñez è protagonista dell’opening con una performance in collaborazione con il CAS ( Centro di Accoglienza Straordinaria ) “Alle Terrazze” - Arcevia, il cui focus è la presenza di una donna vulnerabile di mezza età. Un’artista che esprime emozioni scomode nella sua preghiera ad Apollo, dio dell’arte e dell’amore, con la frustrazione della ricerca del suo posto nel mondo dell’arte contemporanea e dell’amore.
Il 24 settembre dalle ore 12 la storica sede dell’associazione apre Casa Sponge 10. Arte e sperimentazione nel segno della collettività a cura di Serena Ribaudo, una mostra che celebra e ridiscute dieci anni di Casa Sponge, un decennio d’intense stagioni d’arte contraddistintesi nel tempo per sensibilità e vivacità d’intenti. Una mostra che vuole soprattutto concretare i principi moventi sottesi a tutto il “fare” di Sponge: la volontà di deflagrazione delle rigide maglie del sistema dell’arte contemporanea, l’esigenza di un’agorà dove gli interlocutori possano esprimersi attraverso la parola concettuale e l’atto poietico, la consapevolezza di un dialogo sincero e cristallinamente orizzontale tra artista e curatore, lo slancio all’attivismo e la coscienza del ruolo che oggi l’artista riveste.
Una prima sezione della mostra annovera alcuni degli artisti già protagonisti delle passate stagioni di Casa Sponge e che ritornano per quest’occasione in rinnovata veste: Antonio Bardino, Max Bottino, Tiziana Cera Rosco, Pierluca Cetera, Rocco Dubbini, Vincenzo Marsiglia, Roberto Paci Dalò, Francesca Romana Pinzari, Filippo Riniolo, Piero Roi, Cristina Treppo, Sasha Vinci e Maria Grazia Galesi.
A questi nomi si aggiungono quelli di Jasmine Pignatelli e Giorgia Severi, consustanziale filo rosso che si dispiega verso la programmazione 2017-2018 anticipandone i contributi.
Una seconda sezione vede, invece, la presenza di alcuni artisti che, pur non essendo mai stati fisicamente con la propria opera presenti a Casa Sponge, ne condividono geneticamente i moventi, le finalità intrinseche, i presupposti artistici, antropologici, sociali, politici. Questi sono: Angelo Bellobono, Filippo Berta, Bianco-Valente, Roberto Coda Zabetta, Stefania Galegati Shines, Andrea Nacciarriti, Isabella Pers, Tiziana Pers, Giuseppe Stampone.
Un’ultima sezione è infine dedicata alla performance: quasi un hommage al padrone di casa, Giovanni Gaggia, artista e performer egli stesso, che ha fatto di Casa Sponge un ampliamento della propria visione artistica in una dimensione di compartecipazione animica ed intellettuale. Mona Lisa Tina è la protagonista di questa sezione, in dialogo con lo stesso Gaggia.
Casa Sponge decide di festeggiare il proprio decimo anniversario con la produzione, in edizione limitata, di una taccuino con la rainbow flag, simbolo di pace, armonia e libertà e adottata per la lotta per la parità dei diritti civili della popolazione GBLTQ. La rainbow flag, creata da Gilbert Baker a San Francisco nel 1978, è stata acquistata nel 2015 dal MOMA di New York.
La mostra, in collaborazione con l’azienda vinicola Tomassetti e WhyNotMerchandising TOUR&WEB STORE, sarà visitabile su appuntamento fino al 26 novembre 2017.
L'accesso a Casa Sponge e Sponge 2 è consentito solo previo tesseramento, valido per l'intera stagione in corso, al costo di 8 euro.