Sport Sportivi E Giochi Olimpici Nell’europa In Guerra (1936‐1948)
La mostra approfondisce il rapporto tra sport e dittatura negli anni Trenta e Quaranta.
Comunicato stampa
La mostra, ideata e curata dal Mémorial de la Shoah di Parigi, promossa dalla Fondazione Museo della Shoah e realizzata in collaborazione con C.O.R. Creare Organizzare Realizzare con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del CONI Comitato Olimpico Nazionale Italiano, della Regione Lazio, di Roma Capitale, della Comunità Ebraica di Roma e dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, approfondisce il rapporto tra sport e dittatura negli anni Trenta e Quaranta. Non fu solo la Germania nazista di Hitler a servirsi dello sport e della concezione del corpo come affermazione di superiorità e di identità collettiva. Anche l’Italia fascista e la Francia di Vichy, insieme al resto dell’Europa occupata, riuscirono ad associare alla pratica sportiva le teorie razziste che si erano diffuse del primo dopoguerra, adottando misure di discriminazione che toccarono pesantemente il mondo dello sport.