Stanze – Ci sono cieli dappertutto

  • STANZA

Informazioni Evento

Luogo
STANZA
via del Campanile 13 , Narni, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

venerdì 18 dalle ore 18, sarà replicato il giorno dopo, sabato 19 dalle ore 12, con un reading di poeti e scrittori sullo stesso tema.

Vernissage
18/11/2016

ore 18

Generi
arte contemporanea, inaugurazione, collettiva

Una mostra collettiva dal titolo Stanze – Ci sono cieli dappertutto.

Comunicato stampa

Si apre la Stanza. Ci sono cieli dappertutto

L’inaugurazione della Stanza, luogo per le arti, avverrà nei giorni 18 e 19 novembre, con un duplice evento. Il vernissage di una mostra collettiva dal titolo Stanze – Ci sono cieli dappertutto, venerdì 18 dalle ore 18, sarà replicato il giorno dopo, sabato 19 dalle ore 12, con un reading di poeti e scrittori sullo stesso tema.

Gli artisti che hanno lavorato per la Stanza: Andrea Aquilanti, Gianni Dessì, Luigi Ghirri, Marco Tirelli, Cathy Josefowitz, Gianni Leone, Elly Nagaoka, Giulio Paolini, Stefano Di Stasio, Paola Gandolfi, Laura Palmieri, Federico Pacini.
Gli scrittori e i poeti che offrono la loro idea di stanza: Brunella Antomarini, Carlo Bordini, Maria Grazia Calandrone, Claudio Damiani, Lindo Fiore, Mia Lecomte, Sandra Petrignani, Lidia Riviello, Beppe Sebaste, , Sergio Zuccaro etc.

Tutta l’infelicità degli uomini viene
dal non saper restare tranquilli in una stanza
(Blaise Pascal)

La Stanza (ci sono cieli dappertutto) è un luogo per le arti, un laboratorio di pratiche e linguaggi. Un luogo di creazione, ma anche di ricerca e di raccoglimento, di felicità, di pellegrinaggio. Un modo di giocare con la verità.

Ideata dallo scrittore Beppe Sebaste, è gestita da lui insieme a Roberta Boccacci, Emanuela Manini, Silvia Bordini e tanti altri amici e collaboratori. L’idea è questa. Quattro volte l’anno, per la durata di una stagione, viene scelto un tema che artisti, poeti, scrittori, video-maker, filosofi e pellegrini sono invitati a esplorare e sviluppare in diverse direzioni. Nel corso dell’evento stagionale si susseguono esposizioni collettive e personali, letture, laboratori, seminari, performance, concerti, giochi, proiezioni di film e altre iniziative pertinenti.
Tema di apertura della Stanza è la stanza stessa, il concetto di “stanza”. Perché “stanza”?
A partire da Dante, “stanza” non indica più solo lo spazio in cui il poeta elabora la propria ispirazione e il proprio “fantasma” – il proprio dialogo con l’Assoluto – ma il nome della forma stessa della poesia. Essa è il luogo simbolico di un andirivieni tra interno e esterno, tra visionarietà privata ed esteriorità pubblica, proprio come lo strano destino e la buffa peripezia, oggi sempre più astratta e de-realizzata, che è fare e pubblicare testi, fare e mostrare opere, etc. etc. Ammesso che l’entrare in una stanza non sia stato già da sempre un modo per uscire, la ricerca di un’estasi. Estasi: l’uscire in un’entrata senza fine.
Ci sono cieli dappertutto. Ci sono stanze dappertutto.

La stanza si trova a Narni, in Umbria ma a un’ora da Roma, all’interno di una struttura che prolunga e precede (nel tempo) un convento francescano del Trecento, affacciata sulla valle del Nera alle spalle della cattedrale e del Teatro Comunale.