Stefan Milosavljević – Wanna Fight?
Stefan Milosavljević (Smederevo, Serbia – 1992) ha concepito tre distinti lavori per la sua mostra personale all’interno della project room del MAC di Lissone.
Comunicato stampa
Stefan Milosavljević (Smederevo, Serbia - 1992) ha concepito tre distinti lavori per la sua mostra personale all'interno della project room del MAC di Lissone. Par-tendo dalla rielaborazione di esperienze che sono strettamente legate alla cultura e alle tradizioni serbe, l'artista affronta assieme al pubblico tematiche quali la violenza, la sessualità, i conflitti bellici, e lo fa attraverso una forma assolutamente disarmante che non svaluta l'opera ma, al contrario, la porta a essere "cosa" che è null'altro se non se stessa.
InTop on Top, Ass on Ass, l'artista richiama alla mente un folkloristico rituale del suo paese d'origine: i duelli ingaggiati con le uova sode, in cui gli sfidanti cercano di salvaguardare il proprio guscio e tentano di rompere quello dell'avversario. Una esperienza ludica e festosa che nel profondo dissimula il desiderio di confronto (così come la volontà di supremazia) che caratterizza l'indole umana, qui tradotta in una scultura che enfatizza la precarietà di un uovo sottoposto alla tensione di un elastico.
Gli adolescenziali "riti di passaggio" sono invece i riferimenti dell'opera Boys Party, un'installazione composta da razzi pirotecnici che celano una duplice allusione: da una parte si ricollegano all'ostentazione della virilità che permette di essere accettati nel gruppo dei propri coetanei (i quali prendono a modello la società maschilista in cui vivono), dall'altra si connettono al risvolto belligerante di molti giochi di società.
Chiude il percorso espositivo la fotografia Why does sun go on shining? Why does the sea rush to shore? che Milosavljević ha scattato in un museo berlinese dove erano esposti gli scheletri di alcuni dinosauri. Ancora una volta, lo spunto arriva da personali ricordi d'infanzia per poi approdare a una riflessione sull'inevitabile estinzione delle specie predominanti a causa di grandi e imprevedibili eventi.
Attraverso questi tre lavori l'artista cerca di trasmettere la propria visione dell'esistenza, stimolando il pubblico a un percorso di immedesimazione, così come a un processo interrogativo che scaturisce dall'opera stessa. Quelle di Milosavljević sono opere di grande precisione e semplicità formale che - cariche di espressività e sensibilità - si propongono di stimolare l'emotività di un pubblico attento e, dunque, coinvolto.
Matteo Galbiati, curatore della mostra, tiene a sottolineare che le opere dell'artista invitano a far riemergere chiaramente «quello stato di coscienza che, oltrepassando il formalismo esteriore della sua compiuta estetica, riporta attenzione al senso di una morale intrinseca, vero scopo di tutto il proprio processo conoscitivo».