Stefania Beretta – Una Segnaletica dell’Essere

Informazioni Evento

Luogo
MUSEO COMUNALE D'ARTE MODERNA
Via Borgo 34, Ascona, Switzerland
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

Martedì - sabato, 10.00 - 12.00; 16.00 - 19.00 (luglio - agosto)
14.00 - 17.00 (settembre)
Domenica e festivi, 10.30 - 12.30
Lunedì chiuso

Vernissage
08/07/2016

ore 18

Biglietti

Intero: CHF 10 Ridotto: (AVS, studenti, gruppi min. 15 persone), CHF 7 Ingresso gratuito: ragazzi fino a 18 anni

Artisti
Stefania Beretta
Curatori
Viana Conti, Mara Folini, Ellen Maurer Zilioli
Uffici stampa
CLP
Generi
arte contemporanea, personale

La rassegna, dal titolo Una Segnaletica dell’Essere, curata da Mara Folini, Viana Conti ed Ellen Maurer Zilioli, ripercorre, attraverso 50 immagini, la ricerca di Stefania Beretta condotta in India in un arco temporale di trent’anni.

Comunicato stampa

Dal 9 luglio al 25 settembre 2016, il Museo Comunale d’Arte Moderna di Ascona (Svizzera) ospita la personale di Stefania Beretta (Vacallo, 1957) tra le più accreditate fotografe del panorama internazionale.

La rassegna, dal titolo Una Segnaletica dell’Essere, curata da Mara Folini, Viana Conti ed Ellen Maurer Zilioli, ripercorre, attraverso 50 immagini, la ricerca di Stefania Beretta condotta in India in un arco temporale di trent’anni.

Il percorso espositivo, diviso in quattro sezioni corrispondenti ad altrettanti cicli fotografici, testimonia quanto il tema del sacro sia profondamente presente nella vita quotidiana del paese asiatico, attraverso un linguaggio capace di approfondire l’argomento da diversi versanti, come quello estetico, umanistico, sociologico, antropologico.

La mostra si apre con la serie indiarasoterra, realizzata tra il 2001 ed il 2002, con la polaroid in bianco e nero e la stampa ai sali d’argento. In questi scatti, Stefania Beretta ripercorre la quotidianità della gente comune, dal sorgere del sole al tramonto, nei rituali del cibo, dell’offerta, del ritiro in preghiera, tutti caratterizzati da un’aura di intensa sacralità.

Indian walls (2008-2015) è un ciclo in cui lo sguardo dell’artista si focalizza su quella pagina urbana che sono i muri cittadini, dove tutte le tracce e le impronte che essi portano con sé, conducono a una vera e propria ‘segnaletica dell’essere’. Sono fotografie digitali a colori, che si presentano come composizioni ora astratte, ora geometriche, ora gestuali, dove colature di vernice si alternano a scritte, a ombre create da oggetti appesi, a strutture create da reticoli di cavi elettrici e telefonici.

Paesaggi improbabili è il titolo di ciclo in progress, avviato nel 2006, che risponde all’esigenza di dare una dimensione fisica alla bidimensionalità della fotografia, sottoponendola alle impunture dell’ago della macchina da cucire, col fine di dare unicità all’opera fotografica destinata per sua natura alla serialità della stampa. L’artista interviene a posteriori, arricchendo le sue immagini a colori con rammendi e tracciati di fili, che arricchiscono l’impianto visivo delle sue opere.

Chiude idealmente la mostra, rooms (1986-1988), dedicato ai soggiorni di viaggio nelle tante camere d’albergo o locande improvvisate, che ricostruiscono le tappe di un lungo tragitto, fisico e spirituale, compiuto da Stefania Beretta sulle strade indiane. Questi scatti analogici, con una camera di piccolo o medio formato, in bianco e nero, sono tutti frammenti di ricordi, la cui poetica, di natura antropologica, scaturisce da un linguaggio fotografico che coglie gli indizi di una presenza umana mai esibita, avvertita attraverso le tracce, i reperti o le pieghe di un lenzuolo.

Accompagna la mostra un catalogo Casagrande edizioni.

Stefania Beretta. Note biografiche
Dal 1979 opera come fotografa indipendente e ha al suo attivo numerose mostre personali in musei e gallerie in Svizzera e in Europa, nonché pubblicazioni monografiche.
Tra il 1995 e il 2009 riceve diverse borse di studio che le consentono di soggiornare in atelier d’artisti in diversi paesi europei (Francia, Inghilterra, Lituania, Italia).
Nel 1997 pubblica Paris Noir (Pagine d’Arte) e in seguito presso la casa editrice parigina Trans Photographic Press, i volumi rooms (nel 2000), trop (nel 2002) e In Memoriam (nel 2006).
Nel 2004 la SRG SSR Idée Suisse, in collaborazione con la Fondazione Svizzera per la Fotografia e l’editore Lars Müller, realizza Photosuisse, film-ritratto accompagnati da una importante pubblicazione di 28 fotografi svizzeri contemporanei.
Nel 2009 il Museo Cantonale d’Arte di Lugano le dedica una mostra personale del lavoro In Memoriam.
In collaborazione con la Fondazione Credito Valtellinese-Milano realizza diverse pubblicazioni con mostre in Sicilia, Firenze, Milano e Sondrio.
Nel 2011 viene invitata assieme a fotografi di fama internazionale alla mostra Eyes on Paris presso le Deichtorhallen di Amburgo e nel 2015 la stessa mostra viene accolta al Picasso Museum di Münster in Germania.
Le sue fotografie si trovano in numerose collezioni pubbliche e private.
Vive e lavora a Verscio.

Ascona, giugno 2016