Stefania Fabrizi
Mostra personale di Stefania Fabrizi.
Comunicato stampa
Scrive Mariantonietta Ippolito nel testo che accompagna la mostra
"Al mare non puoi dire di no".
A quella parte del mondo liquida e vitale che si porta addosso la responsabilità di un moto continuo ma mai uguale, di un movimento fluido con dentro l'essenza capricciosa e irraggiungibile della libertà, l'arrendevolezza di una increspatura che si stende docile sulla sabbia o uno sbattimento ribelle capace di schiaffeggiare la roccia fino a rosicchiarla, ecco, a questo potente mondo d'acqua e vita non puoi dire di no.
É l'elemento che nasce con noi, prima ancora della terra noi conosciamo l'acqua e poi ancora l'aria, il galleggiare prima che il camminare, il bagnato prima che il secco. Il mare non ha mai chiesto, ha sempre dato: il pesce, alimento salutare e leggero, lo iodio che arricchisce l'aria, le passeggiate sulla battigia, le canzoni che abbiamo tutti cantato e che hanno dentro l'umore della risacca, le poesie che sono piene di suggestioni di sale e di richiami alla memoria.
I tramonti sul mare, le albe sul mare, il suono del mare, il silenzio del mare alto, l'amore al mare. Viviamo in un Paese che vanta la presenza abbondante di questa ricchezza e di questo privilegio, lo sfruttiamo in termini turistici ed economici, per molti mesi all'anno diventa 'casa' di milioni di persone, anche quelle che arrivano da regioni interne e che del mare hanno contezza solo se in costume da bagno, del mare tutti ne facciamo un uso quasi casalingo e familiare. Ma lo vogliamo sano, pulito, non inquinato.
Lo vogliamo pronto ad accoglierci, ma dev'essere pronto come un amante ad un incontro d'amore: ospitale, passionale, avvolgente, instancabile e senza difetti. All'amante se gli puzza l'alito ti viene da vomitare, se è oleoso e sporco la possibilità di un avvicinamento risulta una penitenza nauseante, così anche il mare ci piace solo se corrisponde a requisiti basici di accettazione e di benessere. Ma il mare da solo è innocente, siamo noi che impudentemente lo abbiamo reso colpevole, lo abbiamo contaminato, avvelenato, impuzzonito.
Ogni anno si aspettano le classifiche delle bandiere blu più per contare le spiagge non balneabili che per gioire per quelle poche superstiti che hanno superato i test di inquinamento. Allora fermiamoci, per quel che possiamo e vogliamo veramente, fermiamoci. Non deprediamo ancora, non rubiamo ancora, facciamo un passo indietro e, consapevolmente, diamo.
Il mare non ha mai chiesto nulla, è la volta che diamo noi qualcosa al mare. Ed é sufficiente un SÌ. - Una di collina, di un'area interna che più interna non si può, che non sa nuotare, che in estate preferirebbe la neve, che va al mare solo perché da sempre penso che mi fa bene esclusivamente l'aria. Tuttavia, quando mi chiedono se in senso assoluto io ami il mare, dico SI.