Stefania Pennacchio – Nerèidi
Le Nereidi, protagoniste della mostra, che nell’Odissea rappresentano la congiunzione ad un altrove alienante e distruttivo, qui sono invece metafora del rapporto con l’emozionalità senza sovrastrutture, con il vero e lo scabro.
Comunicato stampa
La seconda edizione di Nerèidi si coniuga sotto l’egida di TerraOmnia® a cura del Professor Philippe Daverio, dalle sponde di Montecarlo approda a Milano sublimandosi negli argini concettuali delle iniziative TerraOmina®, dove la cultura e l’arte del Sud Italia vengono raccontate dai protagonisti.
La prima edizione della mostra si è tenuta nel principato di Monaco durante il Mese della Cultura e Lingua Italiana 2013, giungendo ora alla seconda tappa a Milano; dal 13 dicembre 2013 al 31 gennaio 2014, la mostra sarà visitabile presso lo Spazio Calabria di Milano.
Durante l’inaugurazione della mostra, che si terrà giovedì 12 dicembre, sarà celebrata la festa di Santa Lucia con una performance artistica: centinaia di candele saranno disposte all’interno dello spazio espositivo, per ricreare il sigillo di terra e fuoco, elementi base della creazione artistica di Stefania Pennacchio.
Le Nereidi, protagoniste della mostra, che nell’Odissea rappresentano la congiunzione ad un altrove alienante e distruttivo, qui sono invece metafora del rapporto con l’emozionalità senza sovrastrutture, con il vero e lo scabro. L’Ulisse che le incontra e ha il coraggio di ascoltare, verrà condotto dolcemente a se stesso, per un riscatto verso un’autenticità del sentire. Il mare diventa così l’elemento di congiunzione tra questi due mondi, tra il viaggiatore e il reale.
La mostra, procedendo sulle orme della cultura territoriale dell’artista che manifesta la peculiare affiliazione al grande archetipo della mitologia classica, narrerà la poliedrica psicologia dell’universo femminile. Le sculture in mostra realizzate in ceramica raku, ceramica sperimentale e ferro, interpretano una ricerca storica sulle 50 figlie di Nereo. Il percorso estetico e plastico, facendo appello alla memoria genetica del fruitore, vuole traslare nella contemporaneità uno spazio-tempo antico per riscoprire nuove rotte di lettura della nostra realtà attraverso la privilegiata prospettiva muliebre. La strada azzurra del mare è il grande circuito nel quale le civiltà si sono incontrate ed evolute. Grazie al mare, schemi estetici, concetti e misticismo diventano fluidi e comunicano nell’antichità come ai giorni nostri.
I lavori in mostra sono eseguiti con la tecnica raku, procedimento che s’insedia in Giappone nella metà del XV secolo e di cui l’artista s’impossessa con personalità e carattere: ne risultano lavori potentemente evocativi, con rimandi antichi e contemporanei allo stesso tempo. Le figure sono solenni, a metà tra il materiale e lo spirituale: la passione, l’erotismo e la forza invadono le sculture, che diventano luogo della metamorfosi. Le Nerèidi sono testimonianza delle passioni umane: il gioco di curve e controcurve, le rotondità ondeggianti del corpo, i seni e i fianchi marcati sono simbolo della sensualità e dell’essere donna, che Stefania Pennacchio trasforma sapientemente in gesti aggraziati e corpi armoniosi.
Stefania Pennacchio ci racconta di sé attraverso le Nerèidi: brucia nelle vene il sangue calabrese, mescolato dalle influenze della cultura giapponese nella tecnica della cottura della materia, che crea una mescolanza di citazioni e simbolismi senza confini spazio-temporali. La materia cresce come il sorgere della vita e pervade l’ambiente con la sua forza e il suo calore.
NOTE SULL’ARTISTA
Stefania Pennacchio nasce il 25 settembre 1969 a Varese. Fin da bambina si dedica alla poesia e alla scultura trovando in essa il modo di esprimere il proprio mondo interiore. Compie i suoi studi presso l’Istituto d’Arte sezione Ceramica e all’Accademia delle Belle Arti di Reggio Calabria, sezione “scultura”. Grazie ai forni a gas che si è costruita, intraprende un percorso durante il quale si confronta e approfondisce molte tecniche. Tra le mostre personali ricordiamo nel 2008 “Divinità imperfette”, Spazio Gucciardini, Milano, a cura di P. Daverio e J. Blanchaert; nel 2009 “Cosciente Soglia Incosciente”, presso la Galleria Dugnani di Milano, a cura di Veve Bossi; nel 2010 “Divinità Imperfette-Astraia”, al Teatro Francesco Ciliea di Reggio Calabria, a cura di Lucio Barbera. Tra le esposizioni collettive citiamo nel 2006 il “57° Premio Michetti” a cura di P. Daverio; nel 2009 “Stato d’Arte” presso la Galleria Valeria Vitali di Varese; nel 2010 “Il Passato rinnovato” per il Fuori Salone di Milano a cura di Jacqueline Ceresoli. L’artista vive e lavora a Milano.