Stefano Bolcato – A perfect world
La mostra personale dell’artista, vincitore del Premio Speciale Galleria Federica Ghizzoni al 5 Premio Arte Laguna, presenta 28 tra tele e disegni con personaggi ed elementi Lego: elementi del gioco diventano ‘attori’ di scenari di vita quotidiana, testimoni di una societa’ in continua evoluzione.
Comunicato stampa
Proviamo a mettere insieme magia, ironia e infanzia, con realtà, tragicità e maturità, ora aggiungiamo al tutto una perfetta tecnica pittorica. Il risultato? “a perfect world” di Stefano Bolcato.
La galleria FEDERICA GHIZZONI ha il piacere di ospitare la personale milanese dell’artista Stefano Bolcato, selezionato nell’ambito del 5° Premio Arte Laguna.
Nato e cresciuto a Roma, dal 2006 Stefano Bolcato compie un’attenta ricerca di situazioni sociali ricorrenti, quasi quotidiane, attraverso un filtro insolito, quello del gioco.
I personaggi e gli elementi della famosa ditta danese di giocattoli LEGO, sono i protagonisti delle 28 opere (tra tele e disegni) che saranno esposti e in vendita presso la galleria.
Questi famosi e intramontabili omini vengono estrapolati dal loro contesto tradizionale, caratterizzato dalla fantasia e dalla spensieratezza. Essi sono soggetti la cui identità è ignota, perennemente in potenziale definizione e soprattutto adattabile al contesto in cui la si pone; i contesti di cui parla Bolcato sono tutt’altro che agici e spensierati.
Attraverso i protagonisti dei suoi dipinti, l’artista trasforma questa non-identità in caratteri talmente riconoscibili da diventare degli “avatar” della realtà attuale: geishe, ministri, ladri, traditori, assassini.
Elementi del gioco diventano così “attori” di scenari di vita quotidiana, a volte molto cruenti, come nella serie “crime scene”, a volte testimoni di una società in continua evoluzione come in “il giorno più bello”, dove viene celebrato un matrimonio omosessuale.
Il lavoro di Bolcato vuole essere un aggiornamento della nostra fantasia che non è più possibile localizzare nei cartoni animati, un gioco per bambini che diventa un gioco per adulti.
I colori sgargianti contrastano con la tragicità delle azioni dipinte e lo sguardo apparentemente innocente nasconde in realtà la malizia tipica dell’età adulta.
I tagli e le inquadrature sono quelle di un set fotografico, ma allo stesso tempo sono i tagli e le inquadrature della storia dell’arte, che Bolcato conosce molto bene: equilibrati e dinamici, studiati a fondo nella composizione pittorica, in modo tale da rendere viva l’azione nel dipinto; ed è proprio qui che si sottolinea la netta interferenza tra un così preciso lavoro pittorico e i soggetti pop e neo pop del secondo dopoguerra.
L’aggiunta di contemporanei giochi di parole e di un pizzico di ironia è presente nel titolo stesso, poiché su queste tele tutto risulta perfetto tranne il mondo in cui i personaggi vivono.
Ciò su cui l’artista vuole farci ragionare è come le certezze della condizione umana possano esattamente essere montate e smontate come dei mattoncini LEGO.
La galleria milanese allestita con le 28 opere di Bolcato sarà, fino al 4 maggio, una sorta di “telegiornale” dipinto.