Stefano Morelli – Via Ponchielli
Un racconto per immagini della tragedia di Viareggio del 29 giugno 2009 quando il deragliamento di un treno merci con quattordici carri cisterna contenenti gpl, provocò un incendio con la distruzione di intera strada e la morte di 32 persone e il ferimento di cento.
Comunicato stampa
Si inaugura domani sabato 3 marzo alle ore 15 presso il Teatro delle Scuderie Granducali di Seravezza (Lu), via del Palazzo 358, la mostra fotografica di Stefano Morelli dal titolo “Via Ponchielli: i particolari delle abitazioni raccontano”. Un racconto per immagini della tragedia di Viareggio del 29 giugno 2009 quando il deragliamento di un treno merci con quattordici carri cisterna contenenti gpl, provocò un incendio con la distruzione di intera strada e la morte di 32 persone e il ferimento di cento. La mostra rientra nel programma della nona edizione di Seravezza Fotografia, una rassegna che coniuga con successo i grandi nomi della fotografia internazionale ( hanno esposto nomi come Witkin, Olaf, Nachtwey, Berengo Gardin, Ballen), con il mondo amatoriale, organizzata dalla Fondazione Terre Medicee, dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Seravezza con il patrocinio della FIAF (Federazione Italiana Associazioni Fotografiche). Il tema di questa edizione è il reportage e fino al 9 aprile in varie sedi di Seravezza sono previste mostre, tra cui quella più importante di Romano Cagnoni nel Palazzo Mediceo dal titolo “Upside down memories”, poi workshop, incontri di cultura fotografica e lettura portfolio. Stefano Morelli è stato in via Ponchielli dopo circa un mese dalla strage fotografando le case pericolanti, i muri, le strade, le orme dei soccorritori sulle porte aperte a calci, i segni del fuoco che ha sciolto le plastiche dei campanelli e degli avvolgibili, ma soprattutto a distrutto intere famiglie. Non si tratta di una esposizione vera e propria ma le fotografie sono proposte in una originale installazione multimediale. “La caratteristica più importante di questo fotografo – spiega Ivo Balderi direttore artistico di Seravezza Fotografia – è la sua estrema sensibilità nell’affrontare questo tema così doloroso e delicato”.