Stefano Questorio – Beyond Transparencies
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Nell’ambito di ART CITY Bologna 2025 e in occasione di ARTEFIERA, IGOR Libreria e Senape Vivaio Urbano presentano Stefano Questorio – Beyond Transparencies, a cura di Leonardo Iuffrida.
Comunicato stampa
Nell’ambito di ART CITY Bologna 2025 e in occasione di ARTEFIERA,
IGOR Libreria e Senape Vivaio Urbano presentano Stefano Questorio – Beyond Transparencies,
a cura di Leonardo Iuffrida.
Viviamo nella società della trasparenza. I confini tra pubblico e privato vengono ogni giorno cancellati dal volontario uso dei social media e dal rito dell’esposizione di sé. Essere in vetrina è lo scotto da pagare in un tempo in cui esistere significa iper-visibilità, così la vita si riduce a virtuale e fittizio album fotografico di istanti selezionati per essere condivisi nell’eternità del web come trofei-souvenir. Internet e app facilitano la fruizione della nudità, annullando il mistero. Smartphone e smartwatch mappano i nostri passi, rendendoci sempre tracciabili e monitorando la nostra salute. Telecamere disseminate ovunque ci localizzano e ci osservano, registrando qualsiasi spostamento. La navigazione on-line viene sorvegliata da algoritmi che vagliano e costruiscono binari del pensiero. Il potere ci ispeziona, scandagliando conti bancari e tenore di vita.
La società della trasparenza è l’occhio di un grande fratello espanso rivolto verso sé stessi e gli altri che ci vuole visibili e controllabili, ma anche uniformi, cristallini, limpidi, impeccabili, senza sbavature né macchie, che esige perfezione, incorruttibilità e non accetta ciò che devia dalla norma. La società della trasparenza, infatti, implica anche l’invisibilità di corpi e aspetti della realtà che non rientrano nei canoni prestabiliti o che non vengono considerati degni del palcoscenico mediale.
Stefano Questorio riscatta ciò che è reso invisibile dalla società della trasparenza utilizzando polaroid, fisiche impronte istantanee che offrono materialità e testimonianza a ciò che è o potrebbe essere giudicato, escluso, dimenticato, censurato, non riconosciuto o accettato. Questorio abbraccia la caducità e rivela la preziosità di quei segni, oggetti, corpi e incontri che potrebbero scomparire affinché se ne attesti l’esistenza, il fascino, il mistero, la verità e l’unicità senza volerli eternizzare o fagocitare nelle dinamiche della spettacolarizzazione.
Un percorso di ricerca che viene amplificato tramite l’impiego della polaroid, mezzo fotografico che fa dell’unicità e dell’imperfezione la propria identità, e dalla tecnica delle “trasparenze”in cui la polaroid e l’immagine vengono letteralmente suddivise in strati. Se questa pratica è omologa all’occhio scrutatore della società che seziona il mondo, allo stesso modo fa emergere ombre, macchie e crepe oltre l’apparente integrità delle cose. Le immagini ottenute vengono successivamente sovrapposte a scarti di foto e a pellicole scadute, creando esposizioni multiple e aprendo ulteriori livelli di senso a favore di prospettive alchemiche impure e imprevedibili che vanno oltre regole e convenzioni.
STEFANO QUESTORIO: fotografo, interprete e autore di danza e teatro. Laureato al DAMS di Bologna, ha lavorato con artisti italiani e internazionali tra cui Wim Vandekeybus, Studio Azzurro, Romeo Castellucci/Socìetas Raffaello Sanzio e Peter Greenaway. Sue opere fotografiche sono state esposte al Museo permanente della Polaroid di Los Angeles - Bombay Beach (2019 - USA), E.R.O.T.I.C.A. (2024 - Venezia), Paratissima (Torino - 2024) e PhotoBrussels Festival (2025). Suoi scatti sono stati pubblicati nel libro “Polaroid Now - The History and Future of Polaroid Photography”, a cura di Steve Crist per Chronicle Books.
LEONARDO IUFFRIDA: direttore della Galleria Leòn di Bologna e autore de “Il nudo maschile nella fotografia e nella moda”, edito da Odoya. Storico dell’arte, ha studiato curatela presso la Fondazione Fotografia Modena e Art & Business presso il Sotheby’s Institute of Art di Londra. Suoi saggi su arte e moda sono stati pubblicati da Skira, Bononia University Press, Silvana Editoriale e Brill Academic Publishers. Ha collaborato con GQ, Exibart, Artribune e Fondazione Pitti Discovery.