Steve McCurry – Children

Informazioni Evento

Luogo
PALAZZO DUCALE DI GENOVA
Piazza Giacomo Matteotti 9, Genova, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

Da martedì a domenica 10.00 – 19.00
Lunedì chiuso
La biglietteria chiude un’ora prima

Biglietti

€ 15,00 Open intero
€ 13,00 Open ridotto
€ 13,00 intero
€ 11,00 ridotto per gruppi di massimo 25 partecipanti, under 27, persone con disabilità, insegnanti, militari, forze
dell’ordine non in servizio, possessori voucher Hotel convenzionati, possessori card dei Musei Civici del Comune di
Genova, Abbonati Teatri di Genova, Amici di Palazzo Ducale e dei Musei Liguri, dipendenti IREN con
accompagnatore
€ 6,00 ridotto speciale scuole
€ 5,00 ridotto speciale under 27, il martedì feriale (non festivo)
Speciale famiglia (da 2 a 5 persone): Intero 10€ Adulto (1 o 2 adulti) + Ridotto € 5 primo e secondo figlio (da 6 a
13 anni); gratuito (da 3 a 5 anni). Omaggio terzo figlio.
Omaggio per minori di 6 anni, 1 accompagnatore per gruppo, 2 insegnanti accompagnatori per classe, guide
turistiche italiane munite di tesserino di abilitazione, giornalisti con tesserino ODG previo accredito presso
l’Ufficio Stampa, 1 accompagnatore per persone con disabilità che presentino necessità e regolare
documentazione

Artisti
Steve McCurry
Curatori
Biba Giacchetti
Uffici stampa
CIVITA
Generi
fotografia

Comunicato stampa

“Ho avuto il grande privilegio di fotografare i bambini di tutto il mondo
e ora che ho una figlia anch’io apprezzo ancora di più la loro energia,
la loro curiosità, le loro potenzialità.
Nonostante il contesto difficile in cui molti di loro nascono,
i bimbi hanno la capacità di giocare, sorridere, ridere
e condividere piccoli momenti di gioia.
C’è sempre la speranza che un bambino
possa crescere e cambiare il mondo.”
(Steve McCurry)

Dal 25 novembre al 10 marzo 2024 sarà possibile ammirare nel Sottoporticato del
Palazzo Ducale di Genova, l’ultima mostra di Steve McCurry Children a cura di Biba Giacchetti, Melissa Camilli con
Peter Bottazzi Art Director, promossa da Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura Genova e Civita Mostre e Musei
in collaborazione con SudEst57 e l’organizzazione internazionale Defence for Children Italia.
“La visione dell’infanzia di McCurry è variegata e diversificata, come i bambini di tutto il mondo. Ma, a prescindere
da dove punta il suo obiettivo, il filo conduttore è questo: finché ci sono bambini c’è speranza. McCurry usa la sua
macchina fotografica non per fornire una vivida testimonianza di chi sono e dove si trovano, ma con il desiderio di
evocare speranza per l’umanità”, afferma Owen Edwards, critico fotografico.
Grazie alla sua straordinaria capacità narrativa, ogni immagine è un vero e proprio capitolo di storia
che diventa una finestra sulla vita dei soggetti catturati dall’obbiettivo, capace di esprimere l’essenza e la passione,
in questo caso, per i bambini, di cui riesce a trasmettere la genuinità e la spensieratezza di esseri puri. “C’è della
bellezza nel modo in cui i bambini giocano, e nel modo in cui imparano. Nonostante le scarse risorse a loro
disposizione, si divertono saltando, correndo, nuotando, mostrando sempre curiosità, felicità, adattabilità,
resilienza. La loro capacità di trovare gioia nelle circostanze più difficili ha del miracoloso e si rivela perfino in
situazioni di conflitto e povertà” dichiara, Ziauddin Yousafzai, padre di Malala, attivista pakistano.
“McCurry - Children vuole essere un viaggio nell’infanzia per incontrare piccoli esseri umani che affrontano
condizioni tanto diverse, ma che parlano un linguaggio in cui ciascuno può riconoscersi. Un viaggio anche nel ricordo
della propria infanzia, e uno spunto di riflessione circa la responsabilità che abbiamo verso le nuove generazioni,
nella consapevolezza che il sogno di un futuro più giusto dipende dalle azioni del nostro presente. McCurry, che
durante la sua lunga carriera ha spesso rivolto il suo sguardo ai giovani di tutto il mondo, è da pochi anni diventato
padre e l’irruzione della piccola Lucia nella sua vita, gli offre nuovi spunti d’indagine e di affettuosa osservazione,
dedicati a questo mutevole e affascinante universo”, sottolinea Biba Giacchetti curatrice di mostra.
A Genova le immagini dell’autore, con la collaborazione di Defence for Children International, si incontrano con il
linguaggio e la prospettiva proposta dalla Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Questo
fortunato incontro, grazie ai contesti sempre evocati da ogni scatto di McCurry, aiuta a suggerire come ogni
bambina e bambino, seppur lontano, riguardi anche noi e la nostra responsabilità di adulti. “Ogni fotografia di
questo straordinario autore con le sue immagini racconta storie individuali che ci parlano del mondo. Un mondo che
riusciamo a vedere più chiaramente attraverso gli occhi dei bambini e delle bambine”, suggerisce Pippo Costella
direttore di Defence for Children Italia.
“Questa mostra è un esperimento nato dalla volontà di cominciare ad approcciare il mondo di McCurry nella sua
totale profondità. Ogni immagine in mostra è frutto di una ricerca stratificata ed è solo una delle tante possibilità
di racconto che arriva allo sguardo del pubblico; in questo percorso, per la prima volta, si ha la possibilità di esplorare
ciò che di solito è nascosto come il processo creativo di un grande artista.
Da qui la necessità di ampliare i materiali visivi e soprattutto le modalità di fruizione” evidenzia Peter Bottazzi Art
Director di mostra. “Nasce così un progetto espositivo e artistico che passo dopo passo si smaterializza e diventa
sempre più ipnotico e impalpabile; in cui le foto stampate, piano piano, stanza dopo stanza, lasciano il posto a
moltissime altre immagini sedimentate negli anni e mai esposte prima attraverso l’utilizzo di video proiezioni. I video
dialogano in una maniera sorprendente e nuova con gli scatti in mostra coinvolgendo il pubblico in un viaggio
inedito. Scavare per “portare alla luce” materiale meraviglioso e unico, un’idea progettuale che invita più che mai
a immergersi nelle profondità dell’universo del fotografo americano”.
Un corpus di 100 opere tra foto e proiezioni per la prima mostra tematica in Italia dedicata all’infanzia: immortalati
dal fotografo più amato di sempre e con alcune immagini mai esposte prima in Europa, realizzate in quasi
cinquant’anni di attività e che ritraggono bambini da ogni angolo del mondo in scene di vita quotidiana.
Un omaggio ad un periodo straordinario della vita, una galleria di ritratti sorprendenti che racconta l’infanzia in
tutte le sue sfaccettature con una caratteristica comune a tutti, lo sguardo dell’innocenza: i bambini ritratti
dall'obiettivo di McCurry sono diversi per etnia, abiti e tradizioni ma esprimono lo stesso sentire con la loro
inesauribile energia, gioia e capacità di giocare persino nei contesti più anomali e difficili, spesso determinati da
condizioni sociali, ambientali o di conflitto.
Basti pensare alla celebre piccola afghana ritratta in un campo di rifugiati nel 1984, divenuta emblema delle
condizioni patite nei territori di guerra prima ancora che le Nazioni Unite stilassero ed approvassero la Convenzione
sui Diritti dei Bambini il 20 novembre 1989, che rappresenta lo strumento normativo internazionale più importante
e completo in materia di promozione e tutela dei diritti dell’infanzia.
In questo scenario di rilevanza globale, l’intento di McCurry è anche quello di sensibilizzare sul tema dello
sfruttamento giovanile. Nei paesi in cui il fotografo ha viaggiato, soprattutto in Asia, troppo elevato è il numero di
bambini costretti a lavorare quando dovrebbero giocare e andare a scuola.
La mostra di Genova, grazie allo scenografico allestimento di Peter Bottazzi, al progetto dei contenuti video di Silvia
Rigoni e ad un impianto illuminotecnico curato da Titta Buongiorno, inizia con una straordinaria serie di ritratti e si
sviluppa tra immagini e video di guerra e di poesia, di sofferenza e di gioia, di stupore e di ironia. Il visitatore seguirà
idealmente McCurry nei suoi viaggi attraversando India, Birmania, Giappone, Africa fino al Brasile, entrando in
contatto con le etnie più lontane attraverso le condizioni sociali più disparate, mettendo in evidenza una condizione
umana fatta di sentimenti universali e di sguardi la cui fierezza afferma la medesima dignità evocata anche dai
principi di diritto che forniscono un significativo contrappunto alle immagini.
Dall’Afghanistan all’India, dal Messico al Libano fino in Italia, la mostra descrive la condizione dell’infanzia, fatta di
espressività e stili di vita diversi, ma anche di situazioni universali.
Incontriamo bambini profughi o lavoratori, bambini immemori del pericolo che giocano ad arrampicarsi su un
cannone o si divertono nel fango, che rincorrono un pallone durante un acquazzone monsonico, o suonano una
chitarra realizzata con materiali di scarto. Bambini che crescono nelle grandi città come nei villaggi rurali. Storie di
gioia e aggregazione, di solitudine, di resilienza e solidarietà, di famiglia e amicizia, raccontate con rispetto ed
empatia. McCurry Children è un viaggio nell’infanzia per incontrare piccoli esseri umani che affrontano condizioni
tanto diverse, ma che parlano un linguaggio in cui ciascuno può riconoscersi. Questa mostra è anche un viaggio nel
ricordo della propria infanzia, uno spunto di riflessione circa la responsabilità che abbiamo verso le nuove
generazioni, nella consapevolezza che il sogno di un futuro più giusto dipende dalle azioni del nostro presente.
Nel corso della mostra saranno organizzate una serie di attività informative, formative e didattiche rivolte ad adulti
e ragazzi per conoscere e approfondire la condizione dell’infanzia alla luce delle immagini di Steve McCurry, a cura
di Defence for Children International Italia, associazione che ha la sua sede nazionale proprio a Genova e agisce in
Italia e nel mondo promuovendo prospettive ed opportunità socio-educative in grado di riaffermare il protagonismo
di bambine, bambini, ragazzi e ragazze ed una cultura dell’infanzia fondata sul riconoscimento dei loro diritti. A
supporto delle attività di questa realtà verrà devoluta una quota dell’incasso della mostra, a dimostrare anche nella
pratica il ruolo dell’arte come strumento di riflessione e veicolo concreto per diffondere e applicare il valore sociale.
Il visitatore sarà agevolato nel ripercorrere un viaggio simbolico nel complesso universo di esperienze e di emozioni
che caratterizza le sue celebri foto, grazie al supporto di un’audioguida e di un video esplicativo.
La mostra è accompagnata da un magazine che raccoglie le foto più rappresentative.