Steve Piccolo – Sondaggio (Panic Box)
Per la realizzazione del suo progetto sonoro, il musicista ha richiesto la collaborazione di studenti, musicisti, attori e tutti coloro che desiderano partecipare alle attività laboratoriali. Il materiale sonoro registrato e raccolto, sarà la base per lavorare ad un’opera/performance collettiva che verrà restituita in forma di evento per la città.
Comunicato stampa
CRAC Centro Ricerca Arte Contemporanea/Liceo Artistico Statale Bruno Munari
Assessorato alle Politiche Giovanili del Comune di Cremona
in collaborazione con il
Liceo delle Scienze Umane “S.Anguissola” di Cremona,
Guido Chiari, Donatella Migliore, Aldo Pini
a cura di Dino Ferruzzi
Sondaggio (Panic Box)
di
STEVE PICCOLO
laboratorio/performance
Venerdì 24 h 11/17.00 e Sabato 25 Febbraio h 10/16.00
Liceo delle Scienze Umane “S.Anguissola” Via Palestro 30, Cremona
Patrocini: Provincia di Cremona, Ufficio Scolastico Provinciale di Cremona
Il CRAC Centro Ricerca Arte Contemporanea del Liceo Artistico Statale Bruno Munari e l'Assessorato alle Politiche Educative, Giovanili e della Famiglia del Comune di Cremona, nell'ambito del progetto Arte contemporanea e territorio, hanno invitato il musicista e compositore newyorkese Steve Piccolo a presentare un progetto sonoro.
Per la realizzazione, il musicista ha richiesto la collaborazione di studenti, musicisti, attori e tutti coloro che desiderano partecipare alle attività laboratoriali. Il materiale sonoro registrato e raccolto, sarà la base per lavorare ad un'opera/performance collettiva che verrà restituita in forma di evento per la città.
Venerdì 24 dalle h 11.00 alle 17.00 e Sabato 25 Febbraio dalle h 10.00 alle 16.00 tutti coloro che desiderano partecipare al progetto, possono recarsi presso il Liceo delle Scienze Umane “S.Anguissola” Via Palestro 30, troveranno a disposizione una piccola “aula strumento”, dove le persone possono entrare e registrarsi.
Steve Piccolo racconta così le sue modalità di lavoro e il progetto cremonese:
“Da anni conduco indagini di natura antropologica-sociologica, ma anche forse di urbanistica e politica, attraverso la pratica della registrazione dei suoni vocali (non verbali) prodotti dalle persone in una situazione particolare (quartiere, scuola, museo, festa, evento, centro commerciale, mezzo di trasporto, luogo di transito, ecc.).
Normalmente uso una struttura esistente (sgabuzzino, piccolo ufficio, ripostiglio, bagno) per creare una piccola sala d’incisione privata, dove le persone possono entrare e registrarsi in totale solitudine. E’ l’unico modo in cui possono esprimersi senza l’inibizione di essere ascoltate e guardate. Quando ho raccolto una grande quantità di contributi vocali, procedo con il montaggio di un’opera sonora (lineare e/o corale) che può essere messo online o presentato in altro contesto (catalogo, cabina di ascolto, guide portatili dentro musei, radio, ecc.) A volte cerco anche di far arrivare il documento finale a chi governa la città o chi dirige l’istituzione di riferimento”.
Progetti di questo tipo sono già stati fatti in molti luoghi, tra i quali un centro commerciale a Copenaghen, un museo in North Carolina (Turchin Center), un quartiere banlieue a Bordeaux (nel contesto di Evento Bordeaux, diretto da Michelangelo Pistoletto) e alla Triennale di Milano (mappatura sonora ma ancora con parole).
“L’idea è di giocare ironicamente con la pratica del sondaggio, eliminando qualsiasi pretesa di obiettività-scientificità, evitando le parole per concentrarsi sul contenuto emotivo della comunicazione. La pratica è nata da indagini verbali registrate, dove a un certo punto ho cominciato a togliere tutte le parole dai documenti, lasciando soltanto le pause, le esitazioni, gli intercalari, respiri e sospiri, che sembravano un po’ freudianamente svelare un sentimento che veniva quasi celato dal discorso. (Non è Barthes che dice che il testo nasconde il significato?) Il documento sonoro finale tenta di rivelare un umore collettivo, la temperatura emotiva di una determinata situazione.
In un secondo tempo i materiali raccolti possono diventare una specie di partitura per coro, un’opera in cui l’espressione spontanea diventa suono codificato, imparato e riprodotto, un modo “orale” di far circolare umori e sentimenti”.
Steve Piccolo è un bassista e compositore newyorkese. Fin dagli anni ‘70, il suo lavoro si divide tra performances, installazioni, video, colonne sonore di film e la collaborazione con numerosi artisti e musicisti. Dopo aver studiato al Bard College prima e alla New York University poi, Steve Piccolo inizia la sua carriera come bassista jazz nei primi anni '70.
Verso la fine degli anni '70 fonda i Lounge Lizard assieme a John and Evan Lurie, Arto Lindsay e Tony Fier, gruppo jazz nato dalla allora scena no wave di New York.
Nella seconda metà degli anni '80 inizia a comporre colonne sonore per film e spettacoli teatrali e collabora con diversi artisti italiani.
Negli anni '90 si trasferisce a Milano e attiva collaborazioni con gruppi e musicisti e facendo anche da ponte fra la scena milanese e quella newyorkese