Stevens Vaughn – Calligrafia d’acqua
Con questa esposizione negli ampi spazi della Galleria Innerspace17 di Torino l’artista presenta una serie di lavori elaborati nell’ultimo periodo con il titolo di “Calligrafia d’acqua”, curata da Massimo Scaringella.
Comunicato stampa
The Hafnia Foundation ha il piacere di presentare la seconda mostra personale dell’artista americano Stevens Vaughn in Italia. Con questa esposizione negli ampi spazi della Galleria Innerspace17 di Torino l’artista presenta una serie di lavori elaborati nell’ultimo periodo con il titolo di “Calligrafia d’acqua”, curata da Massimo Scaringella.
“Un quadro non è qualcosa che riguarda un’esperienza: è un’esperienza”. Questo pensiero di Mark Rothko riflette il lavoro di Stevens Vaughn, che esprime il senso di una essenzialità visiva, strutturalmente legata alla visione ironica e colorata della vita, con il suo incontenibile segno una depistante linea gestuale, guidata da una manuale irruenza, identità piena di un espressionismo emotivo e culturale inserito in una solida realtà. Stevens Vaughn utilizza la tecnica del “dripping”, che non significa tirare il colore in modo casuale, ma una “ritualità” che in ogni opera è composta come l’espressione di un pensiero non verbale, trasformato in una struttura articolata e consolidata nella rivelazione della realtà: macchie, colature veloci, prepotenze cromatiche, si contengono la definizione dello spazio, contendendo alla natura e alla poesia la ricerca delle soluzioni formali dell’opera, risolte in un uso inquietante di un elemento primordiale come è l’acqua.
Stevens Vaughn con queste opere ci vuole persuadere che l’idea stimolante e allo stesso tempo provocatoria di fare arte è entrare nell’anarchia dell’assenza della struttura. Ma incredibilmente, questi lavori, pieni di luce e di colore, rinviano a una visione concreta del mondo dell’oggi, in cui l’artista ha ben presente le assimilazioni che gli derivano dei diversi incroci culturali incontrati durante il suo percorso formativo e creativo.
La mostra è accompagnata da un catalogo con testi di Massimo Scaringella, Qin Jian e Stevens Vaughn (in inglese, cinese e italiano).
Ufficio stampa:
Referente: Laura Scaringella – [email protected] cell 3381081088
STEVENS VAUGHN – note biografiche
Stevens Vaughn è nato nel Minnesota (USA) nel 1958.
Una rara forma di autismo crea in lui un mondo senza alcun senso del tempo e dello spazio. Il tempo è percepito come stagioni o intorno a eventi, piuttosto che minuti e giorni. Lo spazio rimane una costruzione emotiva non vincolata da percezioni fisiche. Questa differenza è fondamentale nel suo processo creativo ed è molto evidente nel suo lavoro con l'acqua. Dove gli inchiostri sciolti dall’acqua entrano nella carta bagnata formando una sorta di calligrafia primordiale che ripropone un rituale antico registrando le emozioni dell’artista con l’ambiente.
Tra il 1978 e il 1979 inviato come parte del corpo di pace degli Stati Uniti selle isole di Bohol e Mindano nelle Filippine comincia a sviluppare la simbiosi tra arte e natura.
Nel periodo dal 1982 al 1988 ha integrato la sua formazione artistica assimilando le tecniche di lavoro del vetro soffiato, della ceramica e della porcellana a Murano (Italia), Limoge (France), Taipei (Taiwan) e negli Stati Uniti. Nel 1988 si sposta in Giappone dove per 9 anni segue corsi di formazione in "imperfezione Zen" fondata sulla transitorietà delle cose. Continua la sua formazione in pittura e scultura in Corea, Indonesia, Messico, Cina e Sri Lanka. Nel 1996 si stabilisce in Cina dove nelle isole di Xiamen e Gulangyu promuove una ricerca sulle tecniche multimediali.