Storie ad arte
Il Museo BeGo di Castelfiorentino per le persone con Alzheimer e chi se ne prende cura.
Comunicato stampa
Castelfiorentino (Firenze) - Il Museo Civico BeGo (Benozzo Gozzoli) inaugura venerdì 16 febbraio alle ore 15 la mostra legata a Storie ad Arte. Le opere rimarranno esposte fino al 29 aprile.
Storie ad Arte è un progetto di inclusione sociale e culturale per le persone anziane con Alzheimer o demenza e per chi se ne prende cura, che dal 2014 fa parte dell’offerta dei servizi educativi e si svolge regolarmente all’interno della programmazione annuale. Per il 2017 le attività hanno visto la partecipazione ed il supporto a titolo gratuito dell’artista toscano di fama internazionale Marco Borgianni. Le strutture del territorio coinvolte sono state quattro: tre R.S.A. - “Villa Serena” di Montaione, “Pablo Neruda” e l’E.M.D. “Ciapetti” di Castelfiorentino - e il Centro diurno “I Tigli” di Certaldo. È anche inserito nel progetto Museo For All, realizzato grazie al determinante contributo della Fondazione CR di Firenze per la durata di tre anni: l’obiettivo è quello di potenziare il percorso di accessibilità e inclusione sociale che il Museo Benozzo Gozzoli ha intrapreso nel 2013, anno in cui rese accessibile il proprio patrimonio artistico a ciechi e ipovedenti, coinvolgendo e rendendo fruibile l’arte alle persone con disabilità fisiche, sensoriali e intellettivo-cognitive.
Le persone anziane, insieme ai loro caregiver, sono state coinvolte in diverse attività manuali, stimolate all'utilizzo della creatività e della fantasia e incoraggiate a condividere con gli altri i risultati. Insieme a Marco Borgianni hanno preso parte al processo di creazione artistica: prima hanno dipinto con diversi colori alcune tele bianche, poi le hanno ricoperte con uno strato di tempera ad olio nera; successivamente, con la giusta strumentazione, hanno ‘grattato’ la superficie per riscoprire i colori, creando linee e forme, seguendo ciò che sentivano di voler esprimere.
Obiettivo dei quattro incontri è stato quello di creare un'occasione per far vivere un momento culturale e di benessere alle persone con Alzheimer recuperando la consapevolezza dell'importanza dell'arte per arricchire e potenziare la propria vita. Le persone anziane hanno potuto instaurare una serie di relazioni positive con l'ambiente museale e il patrimonio, con i propri familiari e tra di loro, all'interno di un contesto culturale aperto alla sperimentazione, accogliente e valorizzante delle capacità espressive multimodali di ciascuno. Al termine dei lavori, fondamentale è stato il momento di confronto tra anziani, caregiver, Stefania Bertini e Alice Vignoli dei servizi educativi del Museo e Silvia Melani, animatrice geriatrica, che hanno condotto queste attività con l'artista Borgianni nel commentare le creazioni, raccontare ciò che hanno provato mentre la realizzavano e dare un titolo ad ogni opera.
“Storie ad arte un’esperienza davvero bella e stimolante, che mi ha sensibilizzato e arricchito anche dal punto di vista artistico oltre che umano - afferma Marco Borgianni -. È stata la prima volta che ho preso parte ad un progetto di questo tipo con persone anziane fragili e mi piace pensare che l’arte possa essere il mezzo, e non la terapia, che riesca ad estrapolare quello che le persone con Alzheimer hanno dentro ma non riescono ad esprimere. Sono convinto che la sperimentazione artistica possa essere un contributo importante anche per persone che soffrono di altre patologie. Il Museo Benozzo Gozzoli avrà certamente il mio sostegno: quello che posso offrire è a disposizione per questi progetti”.
“In questa nuova fase del progetto Storie ad Arte - dichiara Serena Nocentini, direttore scientifico del BeGo - è stato chiamato un artista del calibro di Borgianni e con il fondamentale contributo di Alice, Stefania e Silvia si è deciso di mettersi in gioco per fare qualcosa insieme. Un lavoro di ricerca, originale e in parte inedito: per realizzare le nostre opere, gli anziani non sono andati a mettere il colore ma a scoprirlo, grattando una tela scura; abbiamo pensato che a queste persone spesso mancano occasioni per uscire e per scoprire cosa c'è intorno a loro. Penso di poter affermare che è stata un'idea vincente! Frida, una delle nostre ospiti, durante il primo incontro ci aveva detto che prima della malattia era stata curiosa, ma che adesso non riusciva più ad esserlo. Ecco, non vi svelo la sorpresa, venite a visitare la mostra e leggetevi il bel catalogo. Vi posso solo anticipare che al BeGo possiamo affermare che l'arte aiuta davvero le persone con Alzheimer a rimanere socialmente vive e curiose, anche insieme ai propri cari”.
“Ci siamo chiesti spesso quale fosse il ruolo di un piccolo museo (in un piccolo paese) e abbiamo scelto di fare del Museo BeGo un centro di servizi e di ricerca attivo e vitale sul territorio, non un semplice luogo per la conservazione, seppur fondamentale, di un inestimabile patrimonio - dichiarano congiuntamente il sindaco di Castelfiorentino Alessio Falorni e l’assessore alla Cultura Claudia Centi -. Il percorso Storie ad Arte si è arricchito della presenza di un maestro come Marco Borgianni, che mettendo a disposizione gratuitamente impegno, dedizione e tutto il portato della propria esperienza artistica, ha dato un contributo fondamentale a questo progetto. Nella mostra che ne deriva, vediamo i colori di Benozzo Gozzoli tra le mani delle persone anziane e con questo catalogo possiamo fermare sulla carta le emozioni, i gesti, i volti, le espressioni, i sorrisi di chi vi ha partecipato”.
“In questi ultimi anni il BeGo è diventato il luogo dell'inclusione e della partecipazione, dove le persone, ciascuna con il proprio vissuto e le proprie caratteristiche, hanno la possibilità di incontrarsi, di fare una esperienza da protagonista, anche contribuendo alla creazione di nuovi contenuti - afferma Maria Cristina Giglioli, Presidente della Fondazione teatro del Popolo -. Il progetto Storie ad Arte, dedicato ad un pubblico di particolare fragilità, le persone anziane con Alzheimer e chi se ne prende cura, è emblematico di questo fondamentale valore di cui il Museo è portatore e in questo specifico caso mette a frutto gli esiti della concezione dell'arte come comunicazione di sensazioni ed emozioni. In questo percorso, il Maestro Marco Borgianni che ringrazio di cuore, è stato il protagonista di un capitolo importante della sperimentazione di nuove modalità di espressione e di relazione con l’arte da parte di persone affette da problematiche che le privano spesso di ogni forma di libertà di comunicazione, condannandole al silenzio”.
‘’Questa iniziativa - dichiara il Direttore della Fondazione CR Firenze Gabriele Gori - si è sviluppata in linea con l’odierna disciplina museologica portavoce del concetto della disabilità come mondo non ‘separato’, bensì semplicemente ‘caratterizzato’ da esigenze differenti e specifiche ed è stata l’occasione per intervenire su un argomento particolarmente caro alla Fondazione che è il ‘benessere collettivo’. Questa è la sfida che la Fondazione ha voluto e ha piacere di continuare ad affrontare con il Comune di Castelfiorentino con l’unico scopo di promuovere la cultura come elemento chiave per la cittadinanza, per l'integrazione sociale e per il dialogo interculturale’’.