Storie di abiti e devozione
Al Museo Diocesano di Massa una mostra ripercorre il viaggio di abiti e tessuti preziosi dai palazzi nobiliari alle sacrestie tra moda e devozione.
Comunicato stampa
A partire da venerdì 25 giugno, al Museo Diocesano di Massa sarà possibile visitare Storie di abiti e devozione Doni preziosi dai palazzi alle sacrestie, una mostra dedicata al ricco patrimonio di tessuti antichi in seta, fili d'oro e d'argento provenienti dalle chiese diocesane.
I corredi tessili si sono formati nel corso dei secoli spesso grazie a doni raffinati: era infatti usanza diffusa offrire abiti da sposa o abiti di particolare pregio, in segno di riconoscenza per una grazia ricevuta o semplicemente per devozione. Talvolta questi abiti venivano utilizzati per vestire le statue, ma in molti casi venivano riadattati per la confezione di paramenti liturgici destinati ad essere utilizzati durante il rito. Si tratta di un vero patrimonio di testimonianze materiali straordinarie, attraverso le quali si può sviluppare un racconto articolato sulla storia del costume a Massa e Carrara e in Lunigiana, dal XVI al XIX secolo.
«L’esposizione farà luce anche su usi e costumi delle famiglia Cybo Malaspina e della nobiltà lunigianese, confermando l'importanza del tessuto come oggetto d'arte e bene di lusso e dell'abito come simbolo di potere e di prestigio» racconta Barbara Sisti, curatrice della mostra assieme a Elena Scaravella.
Paramenti sacri e abiti di statue, particolarmente significativi per il loro legame con la storia della moda, saranno esposti accanto ad alcuni ritratti provenienti da collezioni private, dall’Accademia Belle Arti di Carrara e dalla Banca Carige sede di Carrara, al fine di creare un confronto tra testimonianze materiali e iconografiche, utili a cogliere il ruolo importante di abiti e tessuti nella ritrattistica.
La mostra è aperta dal martedì al venerdì 9.30 – 12.30, venerdì e sabato 18.00 – 24.00
(orario estivo fino all'11 settembre)
Nei venerdì di giugno e luglio, visite guidate alle ore 18.30, su prenotazione.
L'ingresso al museo è gratuito con offerta libera
Il Museo
Il museo è nato per volere del vescovo Eugenio Binini, che dispose di destinare a scopi museali il piano nobile dell’antica residenza vescovile. La prima sezione del Museo, inaugurata nel 2003, comprendeva le due sale dedicate al “Tesoro della Cattedrale”. Soltanto successivamente, nell’ anno 2006, sono state aperte al pubblico anche le sezioni dedicate alle opere provenienti dalle chiese della diocesi. L'allestimento delle sale espositive è stato preceduto da un’ ampia ricognizione sul patrimonio, condotta attraverso una campagna di catalogazione, a cui hanno fatto seguito impegnativi interventi di restauro delle opere destinate alla musealizzazione.
Il progetto museologico è stato realizzato in collaborazione con la Soprintendenza allora competente per il territorio di Massa ed i restauri sono stati condotti grazie a contributi statali e regionali.
Il museo diocesano ha sede in uno dei palazzi più prestigiosi del centro storico della città di Massa, fatto costruire dal Principe Alberico I Cybo Malaspina. Destinato inizialmente ai figli cadetti della famiglia Cybo Malaspina, il Ducal Palazzo subì nel tempo varie trasformazioni ed alterne fortune, fino all'età napoleonica quando fu abbandonato e cadde in grave degrado.
Con la restaurazione, la duchessa Maria Beatrice d'Este ne decretò il recupero. Grazie alla sua intercessione nel 1822 la città di Massa, fino ad allora soggetta alla antica diocesi di Luni-Sarzana, fu eretta a sede vescovile. Al primo vescovo Francesco Maria Zoppi la Duchessa donò, quale residenza episcopale, l'edificio ristrutturato ad opera dell’architetto Giuseppe Marchelli.
Il palazzo ospitò i primi dieci vescovi diocesani fino al 1970, quando Monsignor Aldo Forzoni spostò la sua residenza presso il seminario. Al termine di un lungo restauro alla fine degli anni 90, il palazzo ritrovò la sua antica dignità architettonica e divenne sede del Museo e dell'Archivio storico Diocesano