Stuart Arends e Alfonso Fratteggiani Bianchi – Lost in Color
Mostra di Stuart Arends e Alfonso Fratteggiani Bianchi “Lost in Color”.
Comunicato stampa
Stuart Arends nasce a Waterloo nel 1950, Iowa. Vive e lavora a Willard, New Mexico.
Le scatole di Arends sono realizzate in un modo particolare che potremmo descrivere come stratificazione di pelli sottili sovrapposte su un'armatura o un corpo in legno, acciaio o perfino cartone: uno strato di cera e grafite, e uno strato di pittura ad olio che alternativamente coprono e scoprono quello che sta sotto. La cera viene applicata a mano e le tracce della matita e del pigmento si intravedono appena sotto le impronte delle mani dell'artista, ma non sono per questo meno presenti. Ciò che trasmette la fisicità della superficie alla luce sono, paradossalmente, le cancellature di Arends: aperte, riempite di buchi, le pelli sono unite, intrecciate e diventano insieme figura e fondo. Potrebbe apparire un esercizio accademico se non fosse per l'effetto stranamente frastornante che colpisce chi guarda un'opera che sembra compiuta e sembra, allo stesso tempo, sul punto di scomporsi completamente: come se i quadri fossero una trama che si disfa lentamente. O al contrario che si tesse lentamente.
Le sue opere sono presenti in diverse collezioni pubbliche, tra le quali la Berlingieri Collection, Castello di San Basilio; Kramarsky Collection, New York, NY; Microsoft Corporation; Museo Cantonale d’Arte, Lugano; Museum of Fine Arts, Santa Fe, NM; Palazzo delle Albere, Trento; The Corcoran Gallery of Art, Washington D.C.; The Whitney Museum, New York, NY; Villa Menafoglio Litta Panza, Biumo Superiore, Varese.
Fra le numero mostre più recenti ricordiamo: nel 2015, Stuart Arends - There to Here, personale, Studio Dabbeni, Lugano, 2015, BAG, colletiva, Bocconi Art Gallery, Università Bocconi, Milano; nel 2014, Kid Blocks, Boxes and Boats, personale, Studio la Città, Verona, con catalogo; 2014, Okay and the Kid Blocks, colletiva, Gallery Schlesinger, New York; nel 2013, Wax, personale, Studio la Città, Verona, 2013, Stormy Monday, personale, James Kelly Contemporary, Santa Fe; 2013, Again: Repetition, Obsession and Meditation in the Lannan Collection, colletiva, Lannan Foundation, Santa Fe, New Mexico.
Alfonso Fratteggiani Bianchi (1952) è nato a Pieve Caina, Perugia.
Fratteggiani Bianchi comincia la sua carriera artistica negli anni Novanta e viene scoperto dal noto collezionista Giuseppe Panza che ne compra alcuni quadri e ne valorizza l'opera.
Il Maestro umbro utilizza il pigmento puro in polvere, applicandolo a mano direttamente su pietra serena, una pietra porosa che gli permette di lavorare senza nessun legante. Le su opere sono dei monocromi e ha realizzato tra l'altro anche dittici e trittici.
Le opere di Fratteggiani Bianchi riescono a creare atmosfere cariche di forti emozioni. Per usare le parole di Giuseppe Panza di Biumo,“Le persone più sensibili rimangono folgorate dall'opere di Fratteggiani Bianchi.”
Le sue opere sono entrate a far parte di numerose collezioni pubbliche e private in tutto il mondo come ad esempio la collezione Panza di Biumo di Varese, il museo Albright Knox Art Gallery di Buffalo (USA), il Museum of Fine Arts di Santa Fe (USA) e il Palazzo Spada di Roma.
Fra le tante mostre meno recenti a cui l'artista ha partecipato, si ricordano quella all'Artothek di Colonia nel 2005 e la collettiva all'Albright-Knox Art Gallery di Buffalo nel 2007/08.
Delle altrettante numero mostre più recenti ricordiamo: nel 2017, Solo exhibition with K.Kunz, Galerie Gisèle Linder, Basel; nel 2016, Una Visione Italiana, mostra collettiva, Montoro12, evento del Fuori Quadriennale della 16a Quadriennale d’Arte di Roma; 2016, The Elementary Particles of Painting, The Perception of Color, personale con E. Imbergamo (Fisico), CERN, Ginevra; nel 2015, Omnia tempus habent aula di udienze,installazione permanente al Palazzo Spada, Roma; 2015 Blue Spectrum, Charlotte Jackson Fine Art , Santa Fe (USA)
e nel 2014, It’s Magic!, Betty Cuningham Gallery;New York (USA).