Studenti grandi firme
Mostra documentaria “Studenti grandi firme: l’editoria studentesca come laboratorio degli intellettuali italiani. 1860-1977”.
Comunicato stampa
Mostra organizzata dall'Archivio storico dell'Università di Bologna - DiSCi, a cura di Andrea Daltri, Paola Dessì, Daniela Negrini, Pier Paolo Zannoni
Le riviste studentesche sono sempre state un laboratorio di scrittura e di disegno dove spesso hanno fatto i primi passi giovani uomini e donne che sarebbero poi diventati le "grandi firme" dell'Otto e del Novecento.
Pittori, scrittori, architetti, ingegneri, artisti, disegnatori animarono col loro estro giovanile le riviste pubblicate insieme ai compagni universitari. La produzione editoriale studentesca coinvolse tutte le generazioni di universitari in Italia così come all’estero.
La mostra vuole mettere a fuoco il fenomeno in Italia, con l'intento di raccontarlo nel suo divenire storico, documentando l'editoria studentesca dalla fine dell'Ottocento agli anni Settanta del Novecento. Attraverso la ricca collezione di riviste conservate nell'Archivio storico - Dipartimento di Storia Culture Civiltà dell'Università di Bologna, vengono esposti lavori del primo Ratalanga, nome d'arte di Gabriele Galantara che con l'amico Guido Podrecca a Bologna animò le pagine del «Bononia ridet» a partire dal 1888, per proseguire con i disegni dei primi anni Venti di Erberto Carboni, autore del monoscopio della Rai, e i lavori di Renzo Bianchi, studente di architettura che divenne il grafico della propaganda mussoliniana.
Il Futurismo è poi rappresentato da numerosi disegni e copertine a firma Egidio Lenci o Franco Grignani, che sarà autore del marchio internazionale della Pura lana vergine. E si potranno leggere gli articoli di un giovane Pier Paolo Pasolini che, insieme a Enzo Biagi, Ezio Raimondi, Roberto Roversi, anima le pagine di «Architrave: mensile di politica, cultura ed arte» nei primi anni Quaranta. La mostra sarà anche l'occasione per esporre al pubblico materiale raro come le riviste della controcultura degli anni Settanta, dove tra le firme di quella generazione di giovani sarà possibile ammirare un primissimo Andrea Pazienza.