Stupido come un pittore
Stupido come un pittore inaugura con una prima mostra che mette in relazione quattro artisti che attraverso la loro pratica sperimentano il linguaggio pittorico anche tramite media “extrapittorici”, artisti che seppur legati agli aspetti fisici e materici della pittura introducono in essa nuove idee di natura concettuale e intellettuale.
Comunicato stampa
«In Francia c’è un vecchio detto: “stupido come un pittore”»
Marcel Duchamp
Domenica 21 gennaio 2018 inaugura Stupido come un pittore, il primo di una serie di appuntamenti che
segna l’inizio di un progetto di scambio e di ricerca volto ad approfondire lo stato della giovane pittura
italiana e che si concluderà con una pubblicazione finale.
Stupido come un pittore è l’inizio di un dialogo e di un confronto tra alcuni artisti emergenti italiani e tra
due critiche Rossella Farinotti e Simona Squadrito, che da anni sono impegnate nello studio della pittura con
sguardi e punti di vista differenti.
Villa Vertua Masolo diventa così lo scenario per accogliere una rigorosa e circoscritta selezione di pittori,
attraverso una ricerca che abbandona l’approccio tassonomico per affrontare un’operazione di sintesi: un
lavoro di analisi e interpretazione legato a precise scelte critiche e linguistiche.
Con la celebre citazione di matrice duchampiana, la mostra intende stimolare una riflessione sulla necessità
insita nella pittura italiana di trovare il giusto bilancio tra i modelli della tradizione pittorica e la necessaria
evoluzione di questo linguaggio, facendo emergere quelle ricerche che riescono a mettere in discussione,
appropriandosene, i modelli tradizionali attraverso una rilettura della storia dell’arte: linguaggi ed esiti che si
pongono in una continuità storica attraverso il superamento di forme di pensiero ed estetiche, dove la storia
non viene letta come un processo verticale, ma orizzontale, e i concetti di “vecchio” e di “nuovo” vengono
sostituiti da quelli di “vicino” e “distante”. Attraverso questo ciclo di mostre si è deciso inoltre di mettere
a confronto i lavori degli artisti invitati con le opere di un maestro della tradizione pittorica del secondo
Novecento italiano.
Stupido come un pittore inaugura con una prima mostra che mette in relazione quattro artisti che attraverso la loro
pratica sperimentano il linguaggio pittorico anche tramite media “extrapittorici”, artisti che seppur legati agli aspetti
fisici e materici della pittura introducono in essa nuove idee di natura concettuale e intellettuale. La sperimentazioni
dei materiali, dello spazio, e l’abbandono del figurativo sono i comuni denominatori di questo primo ciclo.
Thomas Berra | Sebastiano Impellizzeri | Pesce Khete | Nicola Melinelli presentano le loro ultime ricerche, insieme
a opere pensate appositamente per gli spazi di Villa Vertua Masolo, messi in dialogo e a confronto con le opere di
Valentino Vago, uno tra i maestri e padri della pittura astratta che in più di sessant’anni ha seguito la propria strada
mantenendo un forte ancoraggio alla cultura italiana.
In mostra saranno presenti i testi di Rossella Farinotti e Simona Squadrito.