Su Cultura Ricerca e futuro dell’Italia

Informazioni Evento

Luogo
PALAZZO BASTOGI
Via Camillo Benso Conte Di Cavour 18, Firenze, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Il
Vernissage
31/10/2013

ore 17

Biglietti

ingresso libero

Generi
incontro - conferenza

In occasione dell’uscita del libro “Libertà di cultura. Meno stato e più comunità per arte e ricerca” (Rubbettino editore) di Luca Nannipieri, saggista e firma del Giornale, si terrà a Firenze una tavola rotonda sul futuro della Cultura e dell’Arte in Italia.

Comunicato stampa

In occasione dell'uscita del libro "Libertà di cultura. Meno stato e più comunità per arte e ricerca" (Rubbettino editore) di Luca Nannipieri, saggista e firma del Giornale, si terrà a Firenze una tavola rotonda sul futuro della Cultura e dell'Arte in Italia. Giovedì 31 ottobre, ore 17, presso il Palazzo Bastogi del Consiglio Regionale della Toscana, in via Cavour 18 Firenze, con il patrocinio del Consiglio Regionale della Toscana e del Centro studi umanistici dell'abbazia di San Savino, avverrà la tavola rotonda dedicata alla drammatica situazione in cui versano la cultura e le migliaia di giovani disoccupati o precari nei settori culturali, della ricerca, della scuola e dell'università.
Intervengono al convegno fiorentino Paolo Bambagioni, consigliere regionale del PD, Maurizia Tazartes, storica dell'arte e firma del Giornale, Vittorio Santoianni, docente all'Accademia di Belle Arti di Firenze, Fiorenzo Smalzi, operatore settore turistico ristorativo, governatore Lyons della Toscana, Elena Gurrieri, saggista e responsabile della Biblioteca del Seminario Arcivescovile Maggiore di Firenze, Rosalba de Filippis, insegnante e scrittrice, Padre Bernardo Francesco Gianni, priore della Basilica di San Miniato al Monte di Firenze, e Luca Nannipieri.
Afferma il curatore della tavola rotonda Luca Nannipieri: "L'Italia è un paese senza futuro se non inverte urgentemente le sue decisioni politiche e fa di settori strategici come la Cultura e la Ricerca i fondamenti delle sue riforme. Chi vive ogni giorno sulla cultura, come il sottoscritto, non riesce a sopportare, se non con un moto di profonda indignazione, l'urlo drammatico di migliaia di precari e disoccupati della cultura, della ricerca e dell'arte, che chiedono in campo nazionale e in ambito locale riforme urgenti e radicali per dare futuro e speranza alle competenze che hanno acquisito in anni di studio e di approfondimento. Le statistiche ci dicono che il settore che ha più potenzialità occupazionali, economiche, di rilancio del brand <> e dell'identità nazionale sullo scenario della competizione globale, è proprio quello culturale e turistico. I dati ci dicono che il settore turistico, culturale e creativo in termini di PIL fornisce un contributo considerevole alle economia italiana, generando in media il 14% del PIL nazionale, pari ad un fatturato di 104 miliardi di euro (Dossier ConfCultura). Tali cifre sarebbero ben più considerevoli se avvenissero riforme da approvare in campo nazionale e locale, per incentivare la partecipazione continua (e non sporadica) di consorzi, cooperative, associazioni, comitati, aziende, fondazione, nella valorizzazione del patrimonio e nella creazione di luoghi e attività culturali, per ridisegnare un diverso rapporto tra istruzione, formazione e immissione nei luoghi di lavoro".