Suborbitale

Informazioni Evento

Luogo
FONDAZIONE PALMIERI
Vico dei Sotterranei - Lecce 73100 , Lecce, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
09/09/2018

ore 20

Curatori
Chiara Bevilacqua
Generi
arte contemporanea, collettiva

“Suborbitale” una collettiva di giovani emergenti.

Comunicato stampa

Domenica 9 Settembre alle h 20.00, la Fondazione Palmieri, in Vico dei Sotterranei a Lecce, inaugura SUBORBITALE, collettiva d’Arte Contemporanea con le opere di Daniela Fumarola, Valeria Gaetani, Serena Manca, Ivan Romano, Federica Urso a cura di Chiara Bevilacqua.

Vi è un luogo costituito dall’assenza a cavallo tra l’atmosfera terrestre e lo spazio, una zona di demarcazione caratterizzata dalla stasi, dove i voli Suborbitali si spingono, senza mai compiere un’ orbita completa.

Da questo concetto di sospensione parte la ricerca dei cinque giovani artisti in mostra, volta ad elaborare quello spazio inerte per ridefinirne le regole, ripristinarne il movimento.

Daniela Fumarola presenta un’installazione fotografica che racconta un mondo dalle cromie calde e rarefatte, in uno stato d’immobilità, di pausa perenne. L’artista sceglie di far coesistere nel suo lavoro il reale e l’immaginifico con i propri elementi caratterizanti: la quotidianità e la visione.

Valeria Gaetani esprime la sua idea di Suborbitale attraverso un’Installazione Sospesa, volta a ricordare lo stato di arresto temporale fil rouge della mostra. Fluttuanti nel vuoto, gli elementi costitutivi dell’opera, dettano richiami alle scienze naturali, all’arte ed in generale alla conoscenza, unico strumento in grado di superare quello stato di letargia.

Serena Manca si muove sui sottili confini del vacuo alchemico, le sue “Madonne Velate” si definiscono nel pieno e nel vuoto; nella presenza accennata da un tessuto che, all’apparenza morbido, si palesa come coriaceo. Il tempo diviene inerte all’interno dello spazio cavo sotto la stoffa, in un contradditorio tra sostanza e parvenza che compone le fibre dell’opera.

Ivan Romano concepisce il suo Suborbitale attraverso la dualità di linguaggio, la scultura e le pirografie in esposizione vedono convivere armonicamente classico e contemporaneo. Le scelte poetiche ed espressive dell’artista sono lucidamente dirette a realizzare un connubio stilistico, che tenta di scandagliare le costrizioni dello spazio per spingersi oltre il rappresentato.

Federica Urso Impiega nella sua opera due componenti in esatta antinomia, uno radicato nel terreno, l’altro segno-mappatura di una Costellazione, quella di Ophiucus, visibile da quasi tutte le aree della terra. Nello spazio Suborbitale concepito dall’artista l’oggetto si libera dalle sue caratteristiche estrinseche, per divenire inedita espressione di se stesso.

La compresenza di elementi contrastanti, duplici eppure congiunti, è la caratteristica che collega tutte le opere in mostra.

Tra pieno e vuoto, assenza e presenza, lo Spazio Suborbitale diviene una metafora dell’esistenza dell’uomo, della sua ambivalenza e della sua natura complessa.