Sugar free

Informazioni Evento

Luogo
GALLERIA GIOVANNI BONELLI
Via Porro Lambertenghi 6, Milano, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
30/01/2025

ore 19

Generi
arte contemporanea, collettiva

Il titolo, Sugar Free, suggerisce un’esplorazione spoglia e cruda delle verità artistiche, disadorna ma profondamente evocativa.

Comunicato stampa

"Sugar Free" con opere di Andrej Auch, Chiara Calore, Chiara Peruch, Eric Pasino e Rachele Frison. In programma dal 30 gennaio al 1° marzo 2025, la mostra riunisce diverse voci della pittura contemporanea, esplorando i temi del mito, dell'identità, della memoria culturale e dei confini dell'immaginazione. Il titolo, Sugar Free, suggerisce un'esplorazione spoglia e cruda delle verità artistiche, disadorna ma profondamente evocativa.

Andrej Auch (1995, Germania, vive e lavora a Monaco) cattura la saturazione sensoriale della vita moderna attraverso composizioni complesse che sfumano i confini tra regno fisico e digitale. Le sue opere trasformano scene ordinarie in storie vibranti e caleidoscopiche che riecheggiano la natura travolgente dell'esistenza contemporanea. Ispirati dai modelli frattali e dalla cultura pop, i dipinti di Auch sono pieni di energia dinamica e ricchi di simbolismo. Il suo lavoro serve sia come commento all'eccesso culturale che come celebrazione del suo potenziale artistico.

Chiara Calore (1994, Abano Terme, vive e lavora a Venezia), i suoi dipinti sono caratterizzati da un'ironica e visionaria giustapposizione di una grande varietà di elementi figurativi. Nella serie Crossing Views, l'artista propone nuove interpretazioni di classici come Breakfast on the Grass e The Great Odalisque. Le sue tele, popolate da personaggi stravaganti, animali e immagini surreali, rivelano un ricco arazzo di riferimenti intrecciati con notevole abilità tecnica. L'arte di Calore getta un ponte tra passato e presente, sfidando le convenzioni della pittura tradizionale e celebrando al tempo stesso la sua perdurante attualità.

Chiara Peruch (1996, Pordenone, vive e lavora a Venezia) crea cicli pittorici evocativi che esplorano il potenziale immaginativo dei paesaggi. Il suo approccio narrativo trasforma ogni opera in un frammento di una storia più ampia e interconnessa. Attraverso la sperimentazione formale e la focalizzazione tematica, le scene oniriche di Peruch oscillano tra chiarezza e ambiguità, evocando sia il familiare che il surreale. La sua pratica pittorica invita gli spettatori a entrare in terreni surreali dove i confini tra realtà e finzione si dissolvono.

Eric Pasino (1997, Vercelli, vive e lavora a Venezia) scava nel profondo del subconscio con le sue composizioni evocative e inquietanti. Pasino sottolinea che il fulcro del suo pensiero artistico parte dal concetto di “inquietudine” di Freud e che nella sua ricerca tenta di creare una distanza tra l'umano e il non umano. Stratificando e raschiando i pigmenti, Pasino ottiene un gioco dinamico di rivelazione e occultamento che riflette la complessità delle emozioni umane. L'arte di Pasino costringe gli spettatori a confrontarsi con il familiare e sottolinea la capacità della pittura di sondare sotto la superficie della percezione.

Rachele Frison (1995, Desio, vive e lavora a Milano) immerge gli spettatori in un regno onirico in cui convergono fiabe e folklore. L'uso di toni freddi e bluastri e di figure androgine crea un'atmosfera primordiale e senza tempo, invocando memorie collettive condivise da più culture. I motivi ricorrenti della luna, delle ninfee e dei serpenti esaltano la dimensione rituale e mistica del suo lavoro, collocando i suoi dipinti all'intersezione tra narrazione individuale e mito universale.

Sebbene ogni artista di Sugar Free apporti una prospettiva distinta, le loro opere convergono su temi comuni di trasformazione, narrazione e memoria culturale. Dai mitici paesaggi onirici di Frison alle rivisitazioni storiche dell'arte di Calore, alle realtà frammentate di Pasino, ai sovraccarichi digitali di Auch e ai paesaggi immaginari di Peruch, la mostra rivela la pittura come un mezzo dinamico in grado di affrontare questioni sia senza tempo che urgenti. Il titolo della mostra, Sugar Free, sottolinea l'autenticità e la crudezza dell'espressione artistica. Queste opere rifuggono dalla dolcezza superficiale, addentrandosi invece nelle profondità dell'esperienza umana, della memoria collettiva e dell'ignoto.