Sultan bin Fahad – Frequency
Negli spazi espositivi di rhinoceros, nuovo art hub voluto da Alda Fendi e progettato da Jean Nouvel, sarà possibile visitare le sei installazioni site specific.
Comunicato stampa
Dal 16 ottobre al 10 dicembre rhinoceros gallery ospita Frequency, la prima personale dell'artista saudita Sultan bin Fahad a Roma.
Negli spazi espositivi di rhinoceros, nuovo art hub voluto da Alda Fendi e progettato da Jean Nouvel, sarà possibile visitare le sei installazioni site specific.
La mostra sarà aperta al pubblico dal martedì alla domenica, dalle 11 alle 23, con prenotazione obbligatoria sul sito www.rhinocerosgallery.com
Rhinoceros – Art hub
“Sono convinta che Roma debba avere la capacità di rinnovarsi attingendo alla sua storia e al suo immenso patrimonio artistico, architettonico, culturale. Il futuro è la sperimentazione. Deve essere ispirato da ciò che è stato realizzato nel passato, da lì trarre la sua forza e il suo nutrimento.” Alda Fendi
Il concept di rhinoceros art hub è nato pensando ai “Passages di Parigi” di Walter Benjamin, un’opera che racchiude in sé le tensioni di una intera epoca. Queste gallerie coperte – che esistono ancora oggi - compaiono per la prima volta nella Parigi dell’Ottocento, e comprendono insieme i primi esempi di illuminazione elettrica e piccoli hotel, negozi e luoghi di ritrovo come i café, negozi di artigiani e collezioni di importanti antiquari. Così all’interno di rhinoceros è possibile visitare una mostra d’arte – antica o contemporanea – e assistere a una action, vedere un film o imbattersi in un’installazione, ma anche vivere immersi nell’arte, abitare nelle venticinque residenze, mangiare presso Entr’acte – Le Restau de la Galerie e accedere alle terrazze panoramiche con una vista unica al mondo, che va dalla classicità del Palatino, sede dei palazzi degli imperatori al Foro Boario, dove è nata Roma, fino alle preziose cupole del Barocco romano.
Rhinoceros gallery
Nel 2018 nasce rhinoceros, nuovo art hub voluto da Alda Fendi nel cuore di Roma.
All’interno di palazzo rhinoceros gli spazi espositivi di rhinoceros gallery, sono svelati al pubblico seguendo particolari impronte lungo i sei piani del palazzo e culminano con un punto di ristoro e la visione dalle terrazze panoramiche.
Note dell’artista
La mia idea è quella di essere in un luogo di culto dove l’individuo si relaziona con i propri sentimenti. La dimensione del sentimento è strettamente intima, una dimensione nella quale ogni individuo si rapporta personalmente con le proprie sensazioni e con gli elementi dell’ambiente in cui si trova.
Mi piace pensare che questo momento intimo si esprima attraverso il contatto con l’acqua, i sapori, i profumi, il tatto, il silenzio, la luce, come l’immersione in una dimensione personale e privata in cui l’essere umano si mette in rapporto con la trascendenza.
Mi piace pensare, tentare di astrarre e rappresentare il sentimento, le emozioni che ognuno di noi prova entrando
in un luogo sacro, dove sia possibile esprimere le sensazioni e gli interrogativi del proprio vissuto.
Ed è proprio grazie al mio vissuto che ho raccontato il viaggio verso due luoghi sacri: la Mekka e Medina. In verità è lo spunto per un viaggio senza tempo e senza luogo in cui le persone si possono ritrovare unite dalla ricerca verso la radice del proprio essere e del proprio esistere.
Il viaggio che racconto è il viaggio verso il luogo del cuore, il tempio dei sentimenti più profondi.
Non guardi e non senti quello che provano o fanno le altre persone, ma sei solo con te stesso, proprio nel momento in cui stai cercando la più grande sensazione di umanità e di appartenenza.
White Noise è il suono assordante del silenzio in cui le voci dell’umanità si addensano in un momento, è il fumo che rende sfocate le immagini per riconnetterle alla loro essenza. Frequency racconta di un viaggio profondamente intimo ed umano in cui l’attenzione è su ciò che proviamo e sentiamo, come quando stando soli contempliamo il cielo. Frequency è l’essenza, è il messaggio universale, la dimensione in cui possiamo incontrare sia noi stessi che il Divino.
Gli ambienti della rhinoceros gallery intrappolano tutto ciò in uno spazio fisico delimitato, dove entrare è un atto di fede, di ricerca e d’incontro con presenze che evocano il senso dell’infinito.
Ho voluto ricostruire tutto ciò attraverso ambienti distinti che raccontano in sequenza l’intimità della storia di ognuno di noi: il rito, il segno, la voce, le mani, l’acqua, il suono bianco.
Sultan bin Fahad
Religione e arte nella penisola arabica
Le sei installazioni composte da Sultan bin Fahad raccontano e ridipingono il perimetro della spiritualità narrato e vissuto dall’artista.
Un viaggio verso il luogo del cuore, come egli stesso ama dire, il tempio dei sentimenti, dove ognuno in fondo si trova solo, alla ricerca della sua immortalità, vicino al senso più profondo della sua esistenza.
Un breve ed intenso percorso che, attraverso una sequenza ritmata e scandita dalle sale di palazzo rhinoceros, vuole trasmettere sensazioni e vibrazioni che scaturiscono da semplici gestualità osservate e quasi annusate dai visitatori.
La mostra suggerisce una direzione nel tracciare la dimensione fisica e metaforica del lungo viaggio che l’essere umano intraprende ogniqualvolta cerca di mettersi in contatto con il Superiore.
Quello di Sultan bin Fahad è in verità un viaggio intrapreso dall’individuo proprio alla radice della sua umanità ed è veramente speciale pensare che questo eterno movimento di spirito ebbe inizio proprio nei luoghi dove Sultan è cresciuto e si è formato.
In questo senso la poetica di Sultan non è solo espressione della sua sensibilità umana e culturale, ma raccoglie la tradizione di una regione geografica e di popoli che rappresentano il luogo in cui nascono concetti antropologici basilari e permeanti la cultura greca e latina e le principali culture orientali.
Proprio nella penisola arabica, infatti, i nostri più antichi antenati iniziano a relazionarsi con la propria esistenza attraverso la perdita dei loro cari.
Nasce naturalmente il culto dei morti, un momento sacro e primordiale in cui l’uomo si ribella al senso della sua caduca esistenza e si rivolge al cielo.
Proprio l’analisi della ritualità che da questo momento scaturisce ci dà la possibilità di perimetrare e creare una riflessione sulla sintassi di concetti alla cui radice semantica è utile riferirsi, per definire un arcobaleno di
sfumature: il concetto di spiritualità religiosa, il concetto di arte, di lusso, fino ad arrivare al concetto di moda. Queste definizioni passano in rassegna il disegno dell’umanità e delle comunità dipingendola senza mai fermarsi.
Attraverso i riti connessi al culto dei morti l’uomo inizia ad entrare in contatto con il Superiore e materializza questo rapporto attraverso la creazione di oggetti che, per via della loro preziosità e del carattere multisensoriale, vengono definiti come oggetti d’arte. La religione e l’arte nata intorno ad essa condividono l’aspirazione verso
l’eterno, l’immortale, l’assoluto.
Sultan bin Fahad è frutto di questa terra così affascinante e carica di spiritualità.