Summer Memories
Un’altra estate sta per finire. Quel che rimane sono i ricordi e le emozioni di giornate spensierate. La collettiva “Summer Memories”, vuol essere un’occasione per salutare la bella stagione prima che fugga per sempre lasciando spazio alla malinconia dell’autunno.
Comunicato stampa
Un’altra estate sta per finire. Quel che rimane sono i ricordi e le emozioni di giornate spensierate. La collettiva “Summer Memories”, che vede esporre le opere dell’artista africano Nii Odai, la cinese Zhang Le e l’albanese Iskra Shahaj, vuol essere un’occasione per salutare la bella stagione prima che fugga per sempre lasciando spazio alla malinconia dell’autunno.
Dal prossimo 20 settembre fino all’8 ottobre la galleria WinArts di Via Carlo Ravizza 18 a Milano ospiterà la mostra “Summer Memories” che sarà aperta su appuntamento chiamando al numero 02.23059544 o scrivendo all’indirizzo e-mail [email protected].
La collettiva Summer Memories vi porterà a osservare il mondo attraverso gli sguardi penetranti dei ritratti realizzati da Nii Odai, i fiori di Zhang Le e i caldi giochi di colore delle opere di Iskra Shahaj; tre artisti e un solo tema, tre modi di guardare l’estate con l’unico scopo di immortalarla e fissarla su tela.
La prospettiva di Nii Odai (nome d’arte di Theophilus Tetteh), nato in Ghana nel 1991, vincitore del premio di artista dell'anno presso BE OPEN Art, mette in primo piano la volontà di trasmettere un messaggio di ispirazione che evochi emozioni e virtù naturali. Una caratteristica delle opere di Nii Odai è l’uso di colori grezzi. Secondo l’artista sono la manifestazione più vicina della creazione, del creatore e della sua capacità di evocare le nostre emozioni.
I fiori di Zhang Le, artista cinese classe 1999, sono la combinazione di due contraddizioni: la prosperità e vitalità da un lato e la fragilità e il decadimento dall’altro. È evidente il fascino di questa combinazione contraddittoria, dove la bellezza è breve e fragile perché la fioritura è sempre accompagnata da un rapido decadimento. Il fiore diventa il simbolo di vita. L’artista sogna un mondo coperto di fiori per nascondere una civiltà sempre più fredda e materialista, in attesa di un diverso tempo di rinascita.
L’estate di Iskra Shahaj, nata in Albania nel 1988, è influenzata dalla magia dei colori del mediterraneo e del deserto. Le figure femminili, soggetti per i quali l’artista ha una particolare predilizezione, sono avvolte da una coltre di solitudine intesa come momento di raccoglimento con se stesse. Nelle sue opere non c’è una narrazione, si tratta di un attimo catturato durante la giornata e fissato su tela. L’uso di colori forti è spesso in contrasto con le pose molto delicate.
BIO
Nii Odai
Theophilus Tetteh (classe 1991), noto anche con il suo nome d’arte Nii Odai, è un artista contemporaneo africano del Ghana. Ha studiato graphic design e pittura alla scuola d'arte Marimus, sperimentando diverse tecniche. Recentemente ha vinto il premio di artista dell'anno presso la galleria online BE OPEN Art (che dà visibilità agli artisti emergenti di tutto il mondo) ed è anche membro della Ghana Association of Visual Artists (GAVA).
Una caratteristica delle opere di Nii Odai è l’uso di colori grezzi. Secondo l’artista sono la manifestazione più vicina della creazione, del creatore e della sua capacità di evocare le nostre emozioni. "Essere un artista per me significa semplicemente imitare i principi della creazione e del nostro creatore", dice. "Vorrei che il mio lavoro trasmettesse un messaggio di ispirazione che evochi emozioni e virtù naturali" conclude.
Zhang Le
Zhang Le è un’artista cinese nata nel 1999. Ha frequentato all’Università di HuaQiao il corso di Pittura a olio (2017 – 2021) e dal 2021 frequenta l’Accademia di belle arti di Brera. Filosofia creativa Il fiore è la combinazione di due contraddizioni la prosperità e vitalità da un lato e la fragilità e il decadimento dall’altro. E’ evidente Il fascino di questa combinazione contraddittoria dove la bellezza è sempre breve e fragile perché la fioritura è sempre accompagnata da un rapido decadimento. Il fiore diviene simbolo della vita. Combattiamo sempre instancabilmente contro il decadimento eterno, a volte senza tener conto della fragilità del mondo. “Vorrei che il mondo fosse coperto di fiori per nascondere una civiltà sempre più fredda e materialista, in attesa di un diverso tipo di rinascita”.
Iskra Shahaj
Iskra Shahaj è nata nel 1988 a Vlore (Albania). Trascorre la sua infanzia in questa città poetica. L’attrazione per l’arte incomincia dalla più tenera età, quando la magia e i colori del mediterraneo sviluppano l’immaginazione e la creatività. Frequenta la scuola d’arte della città di Vlore e nel 2006 si trasferisce in Italia, a Ferrara. Ottiene una laurea in Beni Culturali e Scienze Geologiche. Vive e lavora ad Abu Dhabi. L’artista ha sempre avuto una particolare attenzione alle figure femminili, probabilmente perché il primo impatto con le immagini, le linee, le forme ed i colori erano i figurini disegnati dalla madre sarta. Guardava e riguardava le immagini rimanendo talmente colpita che iniziò a disegnare fin da piccolissima. Da lì è nata la sua passione per la pittura. I quadri, sia che si tratti di scene di interni o di esterni, hanno sempre come tema ricorrente la solitudine, intesa come un momento di raccoglimento con se stessi. Non c'è narrazione, si tratta di un attimo catturato durante la giornata. Per questo motivo i quadri non hanno un titolo ma solo un numero che li identifica. C’è riflessione, attesa e introspezione. Nelle scene d’interni l’artista vede una correlazione fra l'interiorità dello spazio e lo sguardo introspettivo del soggetto. La protagonista della scena è la donna ma il suo interesse è rivolto principalmente al gioco di luce e colore che si crea nelle pieghe dei suoi vestiti. Utilizza spesso colori forti in contrasto con le pose molto delicate.
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