Surreality Show
La galleria Officina 468 ha l’onore di essere il primo spazio espositivo di “Surreality Show”, una mostra di pittura che ospita cinque giovani artisti che si sono conquistati un posto tra le schiere dei più vivaci esponenti della nuova scena figurativa pittorica.
Comunicato stampa
Surreality Show
Contemporary Art Show
con
Alessandro Calizza, Cristiano Carotti, El Gato Chimney
Jonathan Pannacciò, Elio Varuna
Dal 26 ottobre al 15 dicembre 2012
A cura di Sofia Francesca Micciché e Julie Kogler
Catalogo disponibile
www.surrealityshow.it
La galleria Officina 468 ha l’onore di essere il primo spazio espositivo di “Surreality Show”, una mostra di pittura che ospita cinque giovani artisti che si sono conquistati un posto tra le schiere dei più vivaci esponenti della nuova scena figurativa pittorica: Elio Varuna, Jonathan Pannacciò, Cristiano Carotti, El Gato Chimney e Alessandro Calizza.
Gli artisti provengono da diverse regioni della penisola italica ma trovano un loro denominatore comune nel ricorso al mezzo artistico della pittura, con il quale creano mondi fantasmagorici, surreali e ultra pop, mai scontati e ricchi di quei guizzi d’inventiva che generano visioni sorprendenti e spostano la percezione dello spettatore in riflessioni e direzioni inaspettate.
Il titolo Surreality Show si antepone ai sempre più diffusi reality show che caratterizzano il palinsesto dei canali televisivi, a quei documentari e programmi in stile “Big Brother” dove, mediante cronaca nera, rosa o bianca che sia – portata a livelli scandalistici – vengono lanciate esche per catturare il pubblico dei voyeur. Tuttavia, i racconti e le vicissitudini riportati nei reality show non riflettono che la perdita della capacità d’immedesimazione e l’evanescente comunicazione diretta e sensibile con gli altri.
Gli artisti di Surreality Show, invece, si prefiggono di generare un rapporto vis-a-vis con il pubblico, uno scambio di idee e un instaurarsi di riverberi reciproci mediante cui l’osservatore non si degrada come soggetto passivo ma dove, in un’interazione dinamica e stimolante con l’artista, entrambi possono confrontarsi e trovare significati e insolite interpretazioni del mondo.
L’universo di questi artisti si presenta ricolmo di immagini, talvolta paradossali, ma originali e fantastiche. Tutti e cinque si dilungano in citazioni di epoche passate e del presente, attingendo alla storia dell’arte, alla letteratura ma anche alla weltanschauung odierna con i suoi riferimenti alla cultura popolare, tradotti attraverso lo strumento anacronistico della pittura, il disegno e il collage in un “pot pourri” immaginifico dal quale trapela una percezione della nostra società come concatenazione di eventi piuttosto surreali.
La vita contemporanea, cyber e mass-mediale, veloce ed esuberante, individualistica ma anche comunitaria, nell’opera del gruppo è interpretata in maniera codificata, laddove si carica di simboli e metafore visive che sfociano in un immaginario sorprendente sur-reale, al di sopra della realtà.
Ciascun artista apporta una sua proiezione del mondo, dalle quali emergono parallelismi nonostante ognuno si soffermi su aspetti diversi della nostra esistenza stratificata.
L’artista romano Elio Varuna (*1975) conta numerose esperienze espositive in Europa, Asia e in America, spaziando dalla pittura ai collage, dalle sculture alle istallazioni fino a bizzarri interventi nello spazio urbano in giro per le grandi città del mondo. Varuna sa conciliare le dicotomie della vita attraverso le sue pitture ambientate in paesaggi umidi, cosmici e mistici dove i simboli delle antiche tradizioni e culti religiosi si fondono a figure familiari popolari o di sua invenzione in una riuscita sintesi surrealista che rispecchia lo zeitgeist odierno.
Dalle equilibrate geometrie dipinte di Jonathan Pannacciò (*1977) si cristallizzano le sagome e le forme di elementi sacri e profani, ordinari e straordinari, tutte stilizzate e incastonate nel perimetro dei netti contorni disegnati che corrono lungo la linea che separa l’astratto dal figurativo. Ed è come se le strutture che sorreggono il mondo fossero improvvisamente rese visibili.
L’artista Cristiano Carotti (*1981) può essere considerato un moderno espressionista, quando il pigmento cromatico che egli stende con pennellate dense ed energiche sulle sue tele cattura la veemenza dei nostri tempi, la velocità e il vortice sensoriale delle immagini e delle visioni che sovrastano l’uomo contemporaneo, incarnando uno spirito al contempo libero e vagante, che prende spunto da ogni ambito della vita per le sue creazioni e che richiamano le icone della società occidentale.
Esordito sulla scena della street art milanese, oggi El Gato Chimney (*1981) si dedica anche ai disegni e dipinti che si popolano di numeri, simboli e oggetti animati e sospesi in scenari onirici senza connotazione temporale ma giustapposti in panorami sorprendenti che invitano a lasciarsi incantare da questi racconti folcloristici narrati da esseri dalla morfologia ibrida.
Dopo aver camminato sui sentieri della ricerca concettuale, da qualche tempo Alessandro Calizza (*1983) ha intrapreso la strada della pittura surreale, ispirata ai vivaci fermenti del nuovo figurativismo. Nei suoi quadri, dei misteriosi alberi spogli e allucinati funghi monoculari devono confrontarsi in momenti inediti che si risolvono in allegorie dipinte con vivaci colori acrilici.
In occasione di “Surreality Show”, chiamato in vita dalla giovane Sofia Francesca Micciché, questi cinque artisti presentano per la prima volta in un’esposizione collettiva i diversi volti della nuova pittura figurativa. Molte delle 50 opere presenti a “Surreality Show” sono state create appositamente per la mostra. Accanto alle tele ciascun esponente metterà in mostra anche qualche opera “prèt-a-porter” in una parete allestita con disegni, incisioni, foto o schizzi preparatori. Gli stili dei cinque artisti divergono sensibilmente, ma incarnano tutti delle espressioni innovative ma non banalmente di moda, capaci di spianare la strada a ricerche più profonde su ciò che si cela dietro le apparenze del nostro mondo odierno.
Per l’impresa, Sofia Francesca Micciché è affiancata dalla curatrice e critica d’arte Julie Kogler, una delle maggiori interlocutrici a livello internazionale del nuovo figurativismo, e promotrice di queste correnti artistiche in musei e istituzioni.
Attraverso “Surreality Show” offriranno la possibilità ad un pubblico ampio e diversificato d’immergersi in un cosmo di tanti colori, bizzarri incontri, bellezza e fantasia.