Susanna Alberti – Memoria. Presente. Possibile
La mostra raccoglie stampe light – jet, incisioni su plexiglass e installazioni della giovane artista.
Comunicato stampa
Il lavoro della giovanissima Susanna Alberti, classe 1988, da poco laureatasi all'Accademia di Belle Arti di Bergamo e attualmente iscritta allo IUAV di Venezia, è un lavoro descrivibile attraverso stratificazioni di comprensione delle cose e del mondo che circonda lo sguardo e la mente dell'artista stessa e di tutti noi.
Partendo da un attimo di intuizione, un complesso momento in cui l'artista ha la sensazione di afferrare qualcosa, un senso, una piccola verità, essa ferma questa porzione di tempo dilatandola fino a poterne analizzare ogni particolare, ogni suggestione, come a scomporla in fotogrammi.
A volte questo momento di intuizione parte dall'interno, da un'immagine mentale liberamente creata. Partendo da quell'enorme contenitore chiamato “memoria”, il movimento creativo dell'immaginazione usato dall'artista compone diversi elementi del tutto autonomi tra loro, costruendo complesse e inedite strutture di senso; in questo modo nuove analogie vengono create; analogie che portano con sé una particolare e specifica conoscenza immediata, un contenuto non veicolato dal discorso, che si rivela a partire da forme spontanee.
I lavori di Susanna Alberti sono frammenti autonomi che, tornando nella realtà da cui hanno avuto origine, divengono nuovi elementi di essa. Ciò che più interessa all'artista è la possibilità che tali immagini create dalla mente attraverso molteplici e libere stratificazioni possano entrare con l'individuo in un nuovo rapporto di dialogo percettivo, in modo che inedite analogie e diverse affinità possano essere composte e ricomposte in maniera del tutto personale.
Ciò che l'artista tenta di raggiungere attraverso i propri lavori e i diversi mezzi esplorativi usati per dare loro vita è un ritorno alle potenzialità percettive del corpo. Un corpo - il corpo di ognuno di noi - costantemente travolto da ciò che possiamo definire con la locuzione “protesi tecnologiche”, un corpo allontanato dal luogo in cui vive e risiede, un corpo terribilmente distratto dal flusso incessante e continuo di informazioni che lo investono.
Susanna Alberti attraverso la sua ricerca ci insegna a vivere ogni momento nel pieno delle sue potenzialità, a cogliere ogni stimolo che esso ci può offrire, a sentirci travolti dalla “sinfonia”.