Susanne Schuricht / Donatella Tassone
Doppia personale di Susanne Schuricht e Donatella Tassone.
Comunicato stampa
La galleria Opere Scelte inaugura, giovedì 26 giugno alle ore 18.30 in via Matteo Pescatore 11/D, la doppia personale di Susanne Schuricht e Donatella Tassone.
Susanne Schuricht si concentra sull'osservazione di elementi architettonici e paesaggi urbani segnati da geometrie così regolari che sembrano pura astrazione. Nella serie “In the Night” le monumentali costruzioni di Dubai sono un insieme di luci quasi aliene che modificano l’orizzonte noto in un equilibrio precario. Immersi in una dimensione sospesa si rimane in attesa di un nuovo repentino cambiamento, con la stessa facilità con cui si può configurare un setting diverso nelle realtà virtuali.
Luci allineate come pedine cinesi e uno sfondo nero profondo rendono le immagini bidimensionali annullando ogni prospettiva riconoscibile. I punti luminosi si stagliano nello spazio autonomamente, portando con se’ ipotesi sonore: una rappresentazione grafica di una musica solenne che oscilla fra toni grevi e ruvidi a quelli più soavi ma malinconici .
Le fotografie, che hanno spesso in primo piano cantieri in costruzione, fanno riflettere sulle fragili relazioni sociali, sullo scarto esistente fra la maestosità, la lungimiranza dei progetti e le condizioni dei lavoratori. In realtà rimangono evidenti sulla stampa le luci, in qualche modo lo scintillio della città, mentre la presenza umana e naturale del luogo sono assorbiti dall’oscurità che però non può annullarne la presenza trascendente.
Susanne Schuricht, soprattutto in questa serie di opere, si ricollega alla grande tradizione fotografica tedesca come Thomas Ruff e Andreas Gursky.
Donatella Tassone mette in gioco la duplicità di elementi in disuso, vecchi e logori, con colori intensi che rifrangono la luce in modo tanto straordinario da far sembrare prezioso e brillante ogni singolo elemento. Le scenografie, minuziosamente costruite a mano dall’artista, sono piccoli assemblaggi di bustine da the usate, stoffe usurate, fili elettrici strappati, microchip rotti e lembi di scotch, che solo l’occhio della fotocamera di Donatella riesce a ricondurli a paesaggi futuribili, affascinanti e suggestivi.
Alti fabbricati, silos, grattacieli e pareti di vetro ultramoderne si alternano a una vegetazione che a tratti ci trasporta in calde giornate estive, dove l’erba è quasi bruciata dal sole. In questi ambienti la realtà, così come la conosciamo, non esiste. Nulla è ciò che sembra. Se da un lato siamo pervasi da uno stato di quiete e benessere, grazie alla semplicità delle forme e alla composizione misurata, dall’altro la mancanza di figure umane porta ad avanzare dubbi e insicurezze. Le uniche certezze sono la forza della luce crepuscolare e il silenzio sospeso che trapela lasciando spazio alla pura contemplazione della forma.
Con una sensibilità inconsueta Donatella Tassone si approccia a tematiche sociali ed etiche portando a riflettere proprio sulle nostre città, sul consumismo e sulle “politiche dell’abbandono”. Le sue fotografie danno rivincita agli scarti che acquisiscono una dignitosa autonomia ma lasciano aperte ipotesi di futuro.
In mostra tutti lavori inediti dove l’artista arricchisce e devia i suoi tipici assemblaggi di motherboard, che fotografati e stampati su tela prendono una connotazione pittorica importante.