Sveva Angeletti – La migliore prevenzione è il ricordo
Terzo appuntamento all’interno del progetto Open House Contemporary Art, lo spazio scelto dalla MedImm questa volta è un appartamento sito nei ‘quartieri alti’ della Viterbo anni ’90.
Comunicato stampa
La migliore prevenzione è il ricordo
di
Sveva Angeletti
14 e 15 dicembre 2018
(dalle 17,00 alle 21,00)
Open House Contemporary Art
A cura di Serena Achilli
Terzo appuntamento all’interno del progetto Open House Contemporary Art, lo spazio scelto dalla MedImm questa volta è un appartamento sito nei ‘quartieri alti’ della Viterbo anni ’90.
L’artista che si confronta in un luogo altro, un’abitazione completamente vuota, è Sveva Angeletti.
Principalmente fotografa, ma anche performer e scultrice. Confrontandosi anche con la dimensione installativa, il suo lavoro si basa su una raffinata ricerca di indagine introspettiva sull’altro. Guarda, cattura, metabolizza e poi restituisce immagini sui rapporti tra le persone, da quelli profondi - sensoriali a quelli di sola conoscenza.
Raccoglie visioni diverse che vanno a comporre una memoria fatta di dettagli, come parti di un grande puzzle sempre in costruzione.
Un racconto fatto di frammenti, particolari di un tutt’uno mai ben definito, Sveva lascia sempre che l’ultima parola possa essere letta in modo personale ed intuitivo dallo spettatore. Come in un film dove il regista non scrive un finale esplicito, la Angeletti dà dei codici per intuire e comprendere, poi affida al pubblico la possibilità di decidere come o se scrivere the end.
Nello specifico per questo Open House, l’artista mette in piedi un percorso diviso in tre passaggi, uno per ogni stanza, con strutture modulari disposte come piccole parti di una memoria.
Visioni intime che da personali, confidenziali, possono entrare tranquillamente in una sfera pubblica, collettiva. Lei apre quei cassetti che sono nel cuore o nella mente e da lì tira fuori la petite madeline, il profumo del tempo perduto.
Soffriamo di ricordi diceva Freud, e Sveva li mette in un fermo immagine per averne cura.