Sylvia Plath: i diari

Informazioni Evento

Luogo
LOSTNFOUND
Via Giuseppe Arimondi 3, Roma, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Il
Vernissage
06/10/2012

ore 19.30-22

Contatti
Sito web: http://www.promartrento.net
Generi
performance - happening, serata - evento, teatro

Lo spettacolo viene rappresentato su un suggestivo palcoscenico estemporaneo: lo studio romano del fotografo Angelo Cricchi, reduce da una grande mostra al Castello di Rivara (TO), curata da Simona Cresci, nella quale indaga l’universo femminile attraverso le tragiche esperienze di trenta donne celebri che hanno deciso di porre fine alla propria vita.

Comunicato stampa

(...) La cosa peggiore, la peggiore di tutte, sarebbe vivere senza scrittura (...)
Sylvia Plath

Sylvia Plath (1932/1963), poetessa americana, scrive fin da giovanissima un diario che sarà l’opera più importante ed esclusiva di tutta la sua vita.
L’attrice Sara Armentano – nella drammaturgia del monologo che viene presentato a Roma, il 6 ottobre 2012, nell’ambito della 8a Giornata del Contemporaneo promossa da AMACI – avendo a mente proprio quel diario, sviluppa, con grande sensibilità, un percorso che lega tutti gli eventi dell’esistenza della Plath: la nascita dell’amore forte e dirompente per la poesia e con esso la consapevolezza assoluta di dover diventare scrittrice; l’incontro devastante, ad una festa alcolica di Cambridge, con l’uomo che segnerà indelebilmente la sua vita, il fascinoso poeta Ted Hughes; il loro repentino matrimonio; i quasi due anni vissuti a Boston; la nascita dei figli Frieda e Nicolas; la psicanalisi; l’odio per la madre; l’incapacità di scrivere; il divorzio da Ted; il suicidio.
L’11 febbraio del 1963 Sylvia si toglie la vita nella sua casa di Londra; si uccide all’interno di un rituale perfetto e rigoroso che costruisce per se stessa, con lucida scrupolosità. Con questo gesto estremo la sua vicenda umana e la sua poesia entrano nella storia della letteratura ed in quella dell’arte in senso lato e vi si confondono.
Lo spettacolo viene rappresentato su un suggestivo palcoscenico estemporaneo: lo studio romano del fotografo Angelo Cricchi, reduce da una grande mostra al Castello di Rivara (TO), curata da Simona Cresci (http://www.castellodirivara.it/dettmostra.php?lang=1&idmostra=370), nella quale indaga l’universo femminile attraverso le tragiche esperienze di trenta donne celebri che hanno deciso di porre fine alla propria vita. Lo spirito di Sylvia Plath e quello delle grandi donne che hanno scelto di togliersi la vita – da Marilyn Monroe ad Anne Sexton, da Jeanne Hébuterne a Gwili Andre, da Emily Dickinson a Francesca Woodman, da Magda Goebbels a Frida Kahlo – aleggerà tra le quinte del Lost&Found Studio, svelandosi attraverso la voce di Sara Armentano e l’obiettivo di Angelo Cricchi.

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Sara Armentano si forma presso l’Accademia dei Filodrammatici di Milano. Partecipa allo stage di formazione su Romeo e Giulietta di Valerio Binasco. Per il teatro lavora con Sergio Fantoni, Giorgio Albertazzi, Andrea Giordana, Benedetta Buccellato, Sergio Basile, Gioele Dix, Massimo Navone ed altri ancora. Scrive e porta in scena due spettacoli: Sylvia Plath: i Diari e Fuori. Per il cinema e la televisione lavora con Vanessa Redgrave, Marco Bellocchio, Pier Francesco Favino, Massimo D’Apporto.
Partecipa a diverse produzioni televisive: Un Posto al Sole, Giovanni Falcone, Il Commissario De Luca, Angela, Grandi Domani, Vivere, RIS. Collabora con RadioRai 3 per la trasmissione Fahrenheit.
Angelo Cricchi vive e lavora a Roma. Si è formato all’Istituto di Fotografia e Comunicazione Integrata di Roma e come fotografo di moda ha collaborato con prestigiosi magazine internazionali, realizzando editoriali e ritratti di celebrities. Nel 1997 ha fondato la sua casa di produzione, Lostandfound, con la quale realizza campagne pubblicitarie per clienti internazionali come Kenzo, Miss Sixty e Gucci. Dal 2001, in collaborazione con Silvia Morani, si cimenta nella direzione di cortometraggi e video d'arte. Nel 2009 riduce l'impegno nella fotografia di moda per dedicarsi alla ‘fine art photography’.