T-yong Chung – Contact The Last Supper

Informazioni Evento

Luogo
ROSSANA CIOCCA
Via Aleardo Aleardi, 11, Milano, MI, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

Visibile 24 ore su 24

Vernissage
12/12/2024
Artisti
T-yong Chung
Generi
arte contemporanea, personale

“Contatto” è il titolo del ciclo di opere dell’artista coreano T-yong Chung che indaga e ridisegna il pieno e il vuoto, la luce e la ritualità di tutti quei contenitori che definiamo coppe, oggetti storicamente rintracciabili in tutte le culture e in tutte le epoche storiche;

Comunicato stampa

“Contatto” è il titolo del ciclo di opere dell’artista coreano T-yong Chung che indaga e ridisegna il pieno e il vuoto, la luce e la ritualità di tutti quei contenitori che definiamo coppe, oggetti storicamente rintracciabili in tutte le culture e in tutte le epoche storiche; le ciotole sono le prime e più antiche forme scultoree create dall’uomo. La tazza è una forma primaria, la più antropomorfa, la sua origine si rintraccia nel gesto di due mani accostate a coppa pronte ad accogliere.

La loro forma è diffusa in tutto il globo dall’antichità a oggi e in tutte le culture. Le prime ciotole e tazze in legno o terracotta risalgono alla preistoria e in qualunque continente sono da sempre parte fondamentale della ritualità delle cucine, storicamente segnano il passaggio alla stanzialità dell’uomo sui territori, sono presenti forme similari in tutti i musei archeologici ed etnografici del mondo.

Per il progetto SCONFINA T-yong Chung ha deciso di confrontarsi e prendere “contatto” con Ultima Cena di Leonardo da Vinci. Sfiorarsi e compenetrarsi per comunicare, come nei riti o nell’incontro di mani degli apostoli dell’affresco, nell’opera calcografica

Contact, The Last Supper dodici contenitori tutti diversi, vasi, brocche, anfore, giare dalla preistoria alla contemporaneità, sia orientali, sia occidentali, fluttuano nel bianco della tela di lino e si fondono dando origine a nuove forme.

Durante la notte la tela dell’artista si trasforma in un display dinamico grazie a un video realizzato con la tecnica del video mapping da T-yong Chung con Zena (Vincenza Gervasi, artista visuale), proiettato sull’opera stessa. Una sequenza di ciotole irrompe tra le forme di Contact, The Last Supper ponendo in dialogo lavoro manuale e digitale, dimensione fisica e virtuale, mescolando la tecnica classica della calcografia alla tecnologia.

Epoche, forme, materiali e linguaggi diversi coesistono e sconfinano gli uni nelle altre, si fondono in un unico spazio, vuoto ma vibrante, come a ricordarci che il confine tra persone, culture e popoli, in fondo, non esiste.

Parallelamente all'inaugurazione della mostra di T-yong Chung alle ore 19.30

Benedetta Castrioto presenterà pLASTIC tEA pARTY

The Boxing Gallery | Via Aleardo Aleardi 11, Milano

Ospitato per la prima volta a The Boxing Gallery come tè delle cinque il 7 dicembre 2024, giorno di Sant’Ambrogio patrono di Milano, il pLASTIC tEA pARTY nasce da una teiera di plastica, da un tappeto di plastica (entrambi acquistati ad Accra, Ghana) e dalla filosofia dell’ora noiosa, che prevede la pratica dell'inazione.

The Boxing Gallery è diretta da An Paenhuysen con il supporto della

Fondazione Arthur Cravan, Milano

SCONFINA | PUBLIC PROGRAM

Nei mesi di febbraio e marzo sono previste due pratiche di incontro con l’artista e la sua ricerca che saranno occasione di dialogo, scambio e approfondimento intorno al suo lavoro e alla realtà in cui vive e opera.

T-yong Chung

Daegu, Corea del Sud, 1977, vive e lavora tra Milano e la Corea. La classicità, l’Arte povera e il Minimalismo sono elementi che ritornano nei suoi lavori scultorei e installativi, in cui la tensione fra la pienezza della cultura occidentale e l’essenzialità di quella orientale, genera un pieno equilibrio formale.

L’artista utilizza spesso materiali di scarto, come sedie antiche, utensili arrugginiti e pezzi di lamiera che smembra e ricompone, leviga e lucida, conferendo loro una nuova identità, sempre legata alla dignità del passato. Note sono le sue sculture raffiguranti volti umani realizzate in gesso, ceramica, resina, cera e bronzo, ispirate a personaggi della classicità greca e romana, così come a figure più contemporanee della cultura europea vicine alla quotidianità e all’esperienza personale dell’artista. Questi busti si contraddistinguono per un taglio netto – realizzato a mano e successivamente levigato dall’artista – che ne astrae le sembianze, evocando così l’idea di un’assenza, una presenza interrotta o sospesa.

È attraverso questo processo di sottrazione e cancellazione – gesti intesi, nella cultura orientale, come atti generativi – che le opere dell’artista rivelano la propria essenza nella ricerca di nuove prospettive spaziali, nuovi spazi costruttivi e identitari.

L'artista sta lavorando a nuovi progetti con l’utilizzo di varie tecniche di stampa, in particolare la calcografia, realizzando così spazi sovrapposti su tessuto attraverso metodi analogici e scoprendo impreviste e inaspettate forme spaziali.

Mostre personali e collettive

T-yong Chung si è laureato in Scultura Ambientale presso l’Università di Seoul poi in Scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Brera (Milano).

Dal 2007 a oggi i suoi lavori sono stati esposti in diverse mostre personali presso Spazio Bidet (Milano, 2024), Gallery Palzo, (Daegu, 2023), Collezione Cattelani (Modena), Studio Divine (Seoul, 2022), Galleria Renata Fabbri (Milano) e Casa Keats-Shelley (Roma, 2019).

Ha preso parte a mostre collettive presso gli spazi di Careof (Milano), Museo d’Arte Moderna (MAMbo, Bologna), Biennale d’arte contemporanea di Milano (BienNoLo), ACAW (Field Meeting) presso Asia Society Museum (New York), Triennale di Milano, Galleria Comunale d’Arte Contemporanea (Monfalcone), Galleria Civica d’Arte Contemporanea (Trento), AR/GE Kunst (Bolzano), Neon/fdv (Milano, Bologna).

Ha inoltre partecipato a residenze e workshop, tra cui si ricordano quelli presso il Museo Carlo Zauli (Faenza) e presso la Fondazione Bevilacqua La Masa (Venezia).