Taccuini d’artista
Taccuini d’artista, a Campobasso una mostra straordinaria
Presenti i segreti di 118 artisti… ricordando Van Gogh.
Comunicato stampa
Una grammatica di icone, segni e scritture. Il taccuino d’artista è un condensato di creatività, una novità stilistica contemporanea e un tramite che porta via dritto, senza scorciatoie comode, all’opera d’arte. Ecco perché il connubio formato da Donato Di Poce e Mauro Rea, ben noti ai molisani appassionati d’arte, hanno deciso di incamminarsi sul percorso di Taccuini d’artista, mostra internazionale itinerante che toccherà Campobasso nella sua seconda tappa.
Domenica 7 luglio, alle 20, l’Azienda per le Arti della Palladino Company ospiterà l’inaugurazione di un evento interessante, articolato e numericamente importante. E’ sufficiente specificare che ‘I percorsi nascosti della CreaAttività’ – questo il sottotitolo dell’iniziativa – accoglie i segreti tecnici e le intuizioni di ben 118 artisti in rappresentanza di 12 nazioni.
La serata, studiata nei dettagli dal direttore artistico Mauro Rea, offrirà un saggio di tutto il materiale a disposizione. A corredo di questi veri e propri libretti dei sogni l’installazione, performance e il concerto di Peppe Renne e Mauro Rea dal titolo La stanza di Arles–Avezzano. Si tratta di un progetto musicale - dedicato a Vincent Van Gogh, ritrovato e riammirato nella sua famosa tela raffigurante la stanza da letto di Arles - che accompagna l’installazione dell’omonima opera di Rea. Il maestro Peppe Renne ha realizzato il video e le musiche che, per il tramite di una performance concerto, permetteranno al pubblico di ascoltare cinque brani e altrettante frasi di Van Gogh lette da Rea. Una sorta di ambientazione emotiva di un celebre quadro di uno dei più geniali e tormentati artisti mai esistiti. “Cerchiamo nuove forme di contaminazione tra forme d’arte – spiega Mauro Rea – soprattutto tra la parola e l’immagine, esperienze artistiche contemporanee che si configurano come terreno fertile per le sperimentazioni”.
La performance permetterà ai presenti di penetrare il significato più profondo del rapporto tra l’artista e la sua opera. Il tramite sono i numerosi taccuini d’artista presenti, trasformati da contenitori di un messaggio a veri oggetti d’arte. “Analizziamo e presentiamo – spiega l’altro curatore, Donato Di Poce - quel medium che già nel Rinascimento, con Leonardo Da Vinci, aveva trovato il suo più geniale interprete, in cui l’artista ascolta il respiro e inventa il suo linguaggio…”. A Di Poce si deve l’idea di base di questa straordinaria raccolta. La sua ricerca e la custodia dell’archivio internazionale dei Taccuini d’artista illuminano uno scrigno dai contenuti preziosi e dall’inestimabile bellezza e valore storico. Dopo la tappa nella Casa degli Stampatori di Soncino, tocca a Campobasso assaporare la delicata miscela artistica preparata per l’occasione. Una serata speciale, da non perdere.