Taccuini per viaggiare nel tempo
Gli studenti del master di Fondazione reinterpretano creativamente le celebri Moleskine.
Comunicato stampa
Modena - Oggetto indispensabile per chiunque lavori in ambito creativo sin dai tempi di Leonardo Da Vinci, che era solito appuntare le sue impressioni su un piccolo libretto, il taccuino d’artista è protagonista di una mostra allestita nell’atelier della sede didattica di Fondazione Fotografia Modena, in via Giardini 160, dal 14 al 19 aprile 2016.
Nata dalla collaborazione tra Fondazione Fotografia e lettera27, la mostra AtWork Modena Chapter 05 presenta una serie di 19 taccuini Moleskine rielaborati creativamente dagli studenti del master sull’immagine della Fondazione, sulla base degli stimoli ricevuti durante un workshop condotto dal curatore Simon Njami ai primi di marzo.
Njami, direttore artistico della prossima biennale di Dakar e ideatore, insieme a lettera27, del format itinerante educativo AtWork, nonché curatore della mostra su Santu Mofokeng in corso al Foro Boario di Modena, ha dato vita a tre giorni di discussione e confronto su un tema complesso, l’eterocronia. Gli studenti sono stati invitati a produrre delle fotografie che rompessero con il loro consueto metodo di lavoro, immaginando di trovarsi in un luogo o in un tempo diversi dalla loro contemporaneità, dando vita ad immagini che fossero, appunto, eterocroniche. Sulla base di questo spunto, volto a spostare l’obiettivo su soggetti mai sperimentati prima, gli studenti hanno potuto dilatare il tempo della riflessione per qualche settimana oltre la fine del workshop, utilizzando i taccuini Moleskine come diari o macchine del tempo in cui raccogliere tutte le suggestioni legate alla rottura del continuum spazio temporale. La visita alla mostra Santu Mofokeng. A Silent Solitude ha poi offerto agli studenti la possibilità di vedere concretamente applicato il concetto di eterocronia nelle immagini del maestro sudafricano, creando ulteriori connessioni e spunti per il loro lavoro. Il progetto finale dei taccuini ha così assunto il tema di “una giornata particolare”, raccontata in modo eterocronico.
Formare “una nuova generazione di pensatori” è l’intento del format AtWork, che prevede una serie di workshop condotti da un artista o da un curatore su temi diversi presso istituzioni artistiche in tutto il mondo. Il risultato finale è la creazione di un taccuino personalizzato da parte dei partecipanti, da esporre in una mostra successiva co-curata da loro. I partecipanti possono scegliere di donare i propri lavori alla collezione di “taccuini d’artista” di lettera27, una straordinaria serie di opere realizzate su taccuini Moleskine da vari artisti, tra cui Bili Bidjocka, Antonio Marras, Maurice Pefura, Sigur Rós, Marina Spadafora, Pascale Marthine Tayou, Giorgio Vigna, così come da autori emergenti o in fase di formazione. La filosofia alla base della collezione di lettera27, infatti, è orizzontale e non stabilisce gerarchie tra gli artisti che ne fanno parte. Tutti coloro che hanno partecipato ai workshop entrano a far parte della Comunità AtWork, un gruppo internazionale di artisti, intellettuali, studenti, curatori e associazioni culturali, accomunati dalla convinzione che l’arte possa essere uno strumento di trasformazione sociale.
I taccuini in mostra a Modena sono stati realizzati da Giulia Di Michele, Silvia Gelli, Cristina Prisca Magnani, Alice Mazzarella, Zoe Paterniani, Federika Ponnetti, Clelia Rainone, Michela Ronco, Yulia Tikhomirova, Sara Vighi, Viviana Vitale (studenti biennio 2015/17); Elena Canevazzi, Francesca Ferrari, Alessio Gianardi, Andrea Luporini, Orlando Myxx, Sara Savorelli, Livia Sperandio (biennio 2014/16), e da Mohamed Keita, rifugiato politico della Costa d’Avorio e aspirante fotografo, che ha preso parte al workshop.
La mostra di taccuini è a cura di Erika Molta e Silvia Vercelli, allieve del corso curatori 2016 di Fondazione Fotografia. Sarà inaugurata giovedì 14 aprile alle 18.30 e sarà successivamente aperta fino al 19 aprile dalle ore 10 alle 13 e dalle 14 alle 17. Ingresso libero.