Taylor Macklin – Fade In: A Tracking Shot
Anziché utilizzare il consueto spazio espositivo della Sala Elvetica, il programma di Taylor Macklin occupa gli spazi privati dell’Istituto: aree abitualmente chiuse al pubblico, marginali o semplicemente di passaggio.
Comunicato stampa
Lo spazio espositivo Taylor Macklin, gestito da cinque artisti nella periferia di Zurigo, propone un programma articolato in mostre, concerti e performance all’Istituto Svizzero di Roma dal 1 aprile al 6 maggio. Anziché utilizzare il consueto spazio espositivo della Sala Elvetica, il programma di Taylor Macklin occupa gli spazi privati dell’Istituto: aree abitualmente chiuse al pubblico, marginali o semplicemente di passaggio.
La Dipendenza –struttura polivalente così denominata perché un tempo era l’edificio di servizio e il garage della Villa Maraini, sede attuale dell’Istituto Svizzero – oggi ospita gli uffici del settore artistico, i magazzini, gli atelier, e gli appartamenti dei borsisti residenti.
Taylor Macklin presenta il programma a partire dall’architettura di questo edificio, dall’organizzazione e dall’utilizzo quotidiano di tali spazi. La struttura dell’istituzione e le attività di questo mese andranno a creare una trama in cui la narrazione è definita in base alle stanze in cui si svolge la storia.
Gli artisti invitati da Taylor Macklin condividono un interesse comune per mostre autogestite, riviste e forme alternative di presentazione e distribuzione della produzione artistica.
La serata d’inaugurazione prevede un Opening Speech (Discorso inaugurale) di Studio for Propositional Cinema, che è anche l’autore del titolo dell’intero progetto: Fade In: A Tracking Shot (Assolvenza: una carrellata), per Roma, e Fade Out: Someone, In The Silence, Is Moving (Dissolvenza: qualcuno, nel silenzio, si muove), per il programma che si svolgerà in parallelo nello spazio di Taylor Macklin a Zurigo. Utilizzando la terminologia cinematografica, il titolo del progetto suggerisce di leggere l’intero programma come un film: scene in continuo movimento, personaggi e luoghi in uno specifico lasso temporale.
Il programma inaugura con la mostra collettiva No Hope, No Fear che si terrà in uno degli appartamenti privati della Dipendenza. La mostra è organizzata dall’artista residente a New York Daniel Peterson e comprende un’installazione site specific di Rose Salane e opere di Marco Barrera, Ian Markell, Emma McMillan, Johann Neumeister, Eric Schmid e Roger Van Voorhees. Gli artisti abiteranno nell’appartamento e, come accade per lo spazio Taylor Macklin a Zurigo, è visitabile su appuntamento, telefonando (o mandando un SMS) al numero +39 348 3271631.
Il 15 aprile inaugurerà la seconda mostra, intitolata Studentenstadt e curata dal collettivo di artisti a Monaco JAZZ BAR, che avrà luogo in uno degli spazi all’aperto della Dipendenza. L’artista viennese Sarah Ortmeyer propone un’installazione site-specific che inaugura il 26 aprile. Le mostre sono accompagnate da performance e concerti di Battle-Axm Dawn Mok, UOM, Starship Magazine e POOL un pop-up bar gestito da un gruppo di artisti per sostenere il programma di UP STATE, il loro spazio espositivo autogestito di Zurigo.
Il sito internet taylormacklin.istitutosvizzero.it, disegnato e sviluppato da Taylor Macklin e dal graphic designer Ronnie Fueglister seguirà l’intero programma e sarà presentato in forma di pubblicazione cartacea durante l’evento conclusivo a maggio.